Capitolo 29

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NOTA AUTRICE:
Hey, ciaooo. Come va ragazze?
Mi dispiace molto informarvi che questo,sarà il ventinovesimo e ultimo capitolo della storia. So che siete tristi, anche io lo sono. L'unica cosa che potete fare è leggere e godervi quest'ultimo capitolo.
Ora,vado.
Buona lettura;)

Due anni dopo...

-Amore,scendi! Ti ho preparato la colazione! Urlai,intenta a preparare le frittelle.

-Arrivo,piccola! Rispose,anche lui urlando dal piano di sopra.

Non appena sentii i suoi passi intensificarsi sempre di più, mi voltai e gli sorrisi.

-Buongiorno! Esclamò dandomi un bacio a stampo.

- Giorno!

-Dov'è Kathleen? Chiese,guardandosi intorno.

- È li davanti a te! Le sto preparando il latte.
Risposi,intenta a prepararglielo.

Il caffè e le frittelle erano pronte.
Misi il caffè nelle tazze,e le frittelle in dei piccoli piattini a fiori. Li poggiai sul tavolo e prima di dedicarci alla nostra colazione,presi il biberon, contenente il latte e mi diressi verso la culla. La presi in braccio,e dolcemente, iniziai a farle sorseggiare un po di latte.

Ora,sono più che sicura,che in questo momento, vi starete di certo chiedendo chi fosse Kathleen.
Semplice. è una bambina.La nostra bambina. Mia e di Paul.
Dopo un anno dal nostro matrimonio,decidemmo di mettere su famiglia. Una scelta a quanto complicata, ma allo stesso tempo,molto emozionante.
Finalmente, dopo tanti anni,provai l'esperienza di essere mamma.
Era un'esperienza che volevo provare da moltissimo tempo,ma non avevo mai la giusta opportunità per provarla. Ora che avevo quest'opportunità, sarei stata una stupida a non coglierla al volo.
Dopo il matrimonio, ci trasferimmo in un appartamentino a Miami.
Adoravo quel posto. Fin da piccola, visitare quella città,mi trasmetteva sempre una certa euforia.
Amavo il paesaggio. Il nostro appartamento,infatti,si trovava proprio lungo la spiaggia. Avevamo di fronte a noi un paesaggio meraviglioso.

Io,intanto,avevo ripreso i miei studi in medicina, potendo poi,successivamente lavorare come paramedico in un ospedale di Miami,avendo l'occasione di curare e salvare vite umane,soprattutto, quelle di bambini piccoli,a volte appena nati.
Avevo sempre sognato di aiutare e curare le persone,proprio come faceva mia madre.
Lei,era una donna semplicemente fantastica. Piena di energia e voglia di vivere. Lavorava anche lei in un ospedale. Faceva il turno di notte, e ogni volta che salvava una vita umana,salvava una parte del suo cuore, di se stessa. Speravo tanto un giorno,di poter raggiungere il suo livello.

Paul invece,fece domanda alla polizia di Miami,ottenne un distintivo,e con il passar degli anni,lo accettarono come tenente.
Insomma,la vita ci sorrideva e andava tutto alla grande.

************

-Tesoro,vuoi che ci pensi io? Chiese, riferendosi a dar da mangiare alla bambina.

- No,non ce ne bisogno! Risposi, cercando di far calmare Kathleen, che iniziò a piangere.

-Hey,sei stata sveglia tutta la notte, lascia che ci pensi io adesso. Insistette,prendendo la bambina in braccio.

- D'accordo. Io,vado a farmi una doccia!

Sorseggiai un po del mio caffè, ormai freddo, e mi diressi verso la doccia.
Aprii l'acqua, regolando il getto,mi spogliai in fretta e mi dedicai a un po di relax.
Finalmente, potetti srollarmi di dosso tutta la stanchezza e tutto lo stress della notte precedente, passata quasi per intero a calmare il pianto di Kathleen.
Certo, fare la madre è complicato,presenta grosse responsabilità e sacrifici di coppia, ma comunque,ero super contenta di aver messo al mondo quella splendida creatura.
Era la luce dei miei occhi. Se le accadesse qualcosa,non saprei davvero cosa avrei fatto.
Uscii dalla doccia e mi avvolsi nella mia asciugamano. Aprì la porta e trovai Paul intento a fissare la bambina che cullava tra le sue braccia.

A special friend//•Paul Walker•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora