Primo capitolo.

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"Luke è arrivato Cal!" Grida mia madre dal piano di sotto. Sentendola salire le scale, pochi secondi dopo, mi rigiro nel letto e mi copro la testa con un cuscino. Percepisco dei rumori e capisco che sta salendo in camera mia. Nonostante questo, deciso che non mi alzerò.
Dopo poco la sento bussare. Almeno non ha perso quest'abitudine. Sento la porta aprirsi ma non reagisco. Una voce dolce e calma mi parla: "Amore, è arrivato Calum, per le lezioni di recupero di matematica..." La sento che mi accarezza la schiena. "... Calum...?" Dico con voce assonnata e posso percepire l'imbarazzo che risiede nella stanza. "Si il figlio di Joy... Joy Hood, ti ricordi di lei? Ci siamo fatte le unghie qui a casa la scorsa settimana." Mi volto verso di loro stropicciandomi gli occhi "Si...si mi ricordo. Ora... *sbadiglio* ora mi alzo " mi stiracchio mentre mia madre si alza e la sento andare verso la porta. "Okay, allora io vi lascio un po da soli. Con la vostra matematica" la sento ridacchiare mentre esce da camera mia. "Grazie mille signora Hemmings" dice una voce che non mi è per niente famigliare. Colto dalla curiosità apro gli occhi e lo vedo. Calum. Non sembra così male. "Di niente Calum *aggiunge mia madre* se avete bisogno di me sono al piano di sotto" anche se non la vedo conoscendola posso immaginare che stia sorridendo. Dopodiché entrambi annuiamo per rassicurarla e lei se ne va, scomparendo lungo le scale. Improvvisamente sento uno sguardo fisso su di me. E subito mi ricordo che sono a petto nudo, con indosso solo i miei pantaloncini della tuta. "Okay... Beh, permettimi di darmi una risciacquata e poi sono subito da te" dico imbarazzato alzandomi "intanto.. Intanto tu mettiti pure comodo" cerco di fare la persona civile. dopodiché faccio un sorriso per rassicurarlo, e per rassicurare anche me stesso, e sento un sollievo quando noto che lui lo ricambia. Infine mi dirigo finalmente verso il bagno e cerco di rendermi presentabile. Mi lavo i denti, la faccia e gioisco sentendo l'acqua fresca risvegliarmi leggermente. Mi vesto e mi guardo un ultima volta allo specchio e poi penso a qualcosa che potrei dirgli una volta tornato in camera mia.
Ci rimugino sopra e alla fine giungo alla conclusione che posso semplicemente cercare di essere me stesso. Apro la porta del bagno e attraverso il lungo corridoio che congiunge il bagno a camera mia. Apro la porta ed entro sorridendo. "Okay bello... Dimmi quello che non hai capito e vediamo che cosa possiamo fare" sorrido sfregandomi le mani e mi accorgo che lui emette una piccola risata. E allora sorrido anche io.

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