Secondo capitolo.

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"Beh diciamo che il calcolo integrale non mi è molto chiaro..." Ride un po', è visibilmente imbarazzato. "Tranquillo non è chiaro a quasi nessuno la prima volta." Sorrido e noto che lui si sente sollevato. "Beh alla fine non è poi così difficile..." Aggiungo, per poi iniziare a spiegargli il calcolo integrale, con una voce così lenta e calma, che quasi non la riconosco. La mia voce in questo momento assomiglia a quella del mio professore di matematica. Rido tra me e me. E dopo la mia spiegazione, che sinceramente mi è sembrata molto chiara e dettagliata, mi siedo sul mio letto e guardo Calum che ripone la sua roba nel suo zaino. Dopo pochi minuti, fortunatamente, Calum spezza il silenzio. "Sei un ottimo insegnate, Luke... Grazie molte per oggi" sorrido sentendolo. "Ma figurati Calum, è stato un vero piacere. E poi, se avrei bisogno di nuovo... Sai dove trovarmi ora." Sorrido. Anche lui sorride, ma questa volta in modo leggermente diverso. Sembra più... Rattristito? Allora, non sapendo che palla pigliare, aggiungo: "Beh è se magari, non so, hai voglia di vederci... Per boh... Non saprei una partita alla play, oppure..." Prima che possa finire la frase vedo le sue labbra schiudersi e sento fuoriuscirne delle parole: "Mi farebbe molto piacere.." Vedo i suoi occhi rimpicciolirsi e le sue guance arricciarsi e capisco che sta sorridendo. Mi viene spontaneo ricambiare il suo sorriso.
I nostri sguardi si incontrano, i nostri sorrisi di allargano. Ma.. Il tutto viene interrotto da un rumore di clacson. Purtroppo... Aspetta cosa?! Purtroppo?! Ma che sto dicendo.
"Ah, questa deve essere mia madre" si affaccia dalla finestra per verificare la sua teoria... "Si infatti è proprio lei... " Sorride e io mi sento, ancora una volta, tenuto a fare lo stesso. Sembra quasi che il suo sorriso sia una calamita, e che il mio sia il magnete... "Ti accompagno di sotto" "Grazie"
Scendiamo le scale in un silenzio quasi glaciale. Arrivati alla porta riusciamo a dirci qualche parola. "Okay..." Sussurro, e lui ripete la stessa parola sorridendo. "Ci vediamo allora Luke.." Dice lui e io sorrido. "Certo! Ci vediamo" dico con un entusiasmo che sinceramente mi sembra troppo... "Ciao Luke." "Ciao Cal." Sorrido e chiudo la porta di casa alle mie spalle. Prendo un respiro profondo e vado in cucina spinto dalla fame, dato che sono le sette di sera e di norma a questora mamma sta già preparando la cena. Sento il mio stomaco brontolare, ma appena varco la soglia della cucina mi passa la fame.
Se conosco mia madre, e la conosco, so che sta per farmi almeno un milione di domande su come è andata, se lui ha capito tutta la mia spiegazione, se ci siamo divertiti, se lui è diventato mio amico oppure no...
Ignoro il mio subconscio, che mi dice di andare in sala a guardare la TV , e mi siedo a tavola. Rivolgendole uno dei miei sorrisi migliori.

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