Terzo capitolo

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Una settimana dopo le vacanze sono finite. Eh si, purtroppo, anche io devo tornare a scuola. Frequento la quarta liceo.
*il giorno dopo*
Sento la sveglia suonare, ripetutamente. Per il nervosismo causato dal rumore che emette, faccio fuoriuscire un braccio dal mio piccolo rifugio di lenzuola, e la spengo. Dopodiché mi rigiro nel letto e cerco di tornare a dormire, ma dopo pochi minuti, non vedendomi scendere, sento dei passi lungo il corridoio venire verso la mia camera. Pochi secondi dopo nella mia stanza. Non mi volto per scoprire chi è entrato. Il che è strano perché di norma lo faccio, non mi piace che ci sia traffico nella mia stanza. Dopotutto non è un'autostrada. Mentre sono immerso nei miei pensieri, la coperta mi viene strappata via bruscamente. Sento l'aria fresca accarezzarmi la pelle. Mi giro, visibilmente irritato e mi sorprende vedere chi ho davanti.
"È pronta la colazione sfigato!" Lo vedo ridacchiare e poi andarsene giù, per le scale.
Ma che ci fa mio fratello qui? Non abita più qui da un pezzo, ora convive con la sua ragazza. Boh...
Decido di lasciar perdere e mi vesto. Rivisto tra l'armadio. E dopo un po trovo qualcosa di decente. Ovviamente un paio di skinny neri, accompagnati dalla mia maglia preferita. È interamente nera con una scritta bianca sopra, 'you complete mess'. Per terminare il mio look ci abbino le mie converse completamente nere e poi mi guardo allo specchio. Non sto male. Cioè sono io. Come al solito. Come ogni giorno. Mi dirigo verso il bagno per lavarmi. Entro e mi lavo la faccia, l'acqua fresca mi accarezza il viso come per dire di svegliarmi. Mi lavo i denti e poi annuso il mio alito, menta. Perfetto. Mi guardo allo specchio e mi sistemo il cespuglio che ho in testa. Ogni mattina dopo che mi sono svegliato il mio ciuffo biondo mi ricade sul viso in un modo disordinato. Cerco di rimetterlo in ordine aiutandomi con il gel. Dopo vari tentativi ci riesco. Risistemo i piccoli dettagli e mi guardo allo specchio. Mi soffermo sul mio piercing. È carino. Un istante dopo sposto la mia attenzione sul mio terribile acne. Più passano i giorni e più spero che se ne vada. Ma comunque sia devo ammettere che complessivamente non sono niente male. Prima di andare di sotto mi do un ultima occhiata allo specchio lungo in camera mia. E guardandomi dico "Sei molto Luke Hemmings" rido da solo. Dopo il mio momento di pazzia scendo di sotto. Percorro le scale, due scalini alla volta. Come ogni giorno, le mie gambe sono troppo lunghe... Canticchio un motivetto della mia band preferita scendendo le scale. Arrivo di sotto e vado in cucina. Li trovo, mia madre ai fornelli e mio fratello seduto al tavolo che tiene il suo telefono in mano. Si scriverà con la sua ragazza molto probabilmente. Ma sono contento per lui. Lei mi sembra una apposto. Luke approva. Mi scappa un sorriso per quello che sto pensando, ma per mia fortuna nessuno lo nota.
"Amore vuoi i pancakes?" Mi dice mia madre in tono premuroso sorridendo.
"No, mamma, scusa. Ma sono già in ritardo. Non posso fermarmi o perderò l'autobus, e non posso proprio" le lascio un bacio sulla guancia " ma se avessi la patente potrei mangiare qui con te tutte le mattine" ridacchio leggermente e sento Jack aggiungere "ti porto io oggi sfigato. Anche questo pomeriggio... Andiamo a fare la patente" sorride mangiando un pancake. Guardo mia mamma e Jack e poi di nuovo mia mamma. Lei nota il mio stupore e aggiunge "per me va bene lucas. Dopotutto hai diciotto anni." Rido un po e la abbraccio "grazie."

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