Capitolo 9

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Il dolore allo stomaco continua imperterrito a perseguitarlo.
A Bakugou sembra che se ne vada lasciandolo finalmente libero soltanto nel preciso istante in cui si "svuota", per poi tornare più forte di prima facendolo accartocciare sofferente su se stesso.

Sono passate alcune settimane da quando ha avuto il primo rapporto completo con Kirishima, e nello stesso tempo ha iniziato a fare la stessa identica cosa parallelamente anche con Midoriya.

Questo strano triangolo che si è andato a creare è, a suo parere, perfetto: i due Alpha non gli chiedono mai nulla di più di quello che lui riesce a dargli, a volte si osservano esaminandosi seri e ringhiandosi contro piano, ma la condivisione forzata con l'Omega l'hanno presa in fin dei conti, abbastanza bene.

Kirishima è la dolcezza fatta a persona: sempre molto attento ai bisogni dell'altro, delicato e pronto a far godere prima lui e poi se stesso. Non è mai capace di dirgli nessun no, ed ogni richiesta di stare insieme è un mormorio sommesso fatto con gli occhi bassi e le guance rosse.

Midoriya invece è l'opposto: selvaggio, brutale... egoista. Il modo di penetrarlo che usa, è rude e violento e non gli piace chiedere. Bakugou ha imparato a riconoscere i suoi momenti di voglia, quelli in cui il piccolo nerd non ragiona e sarebbe capace di scoparselo anche sopra la cattedra dei professori e davanti a tutti.
Un puro istinto animale.

Tra i due Alpha si è instaurato un rapporto di complicità mista a competizione che ogni tanto lo porta a godersi la scena e a sorridere divertito.
Sono i lati opposti di una stessa medaglia, due estremità che però, se non fosse per quel maledetto mal di stomaco e quelle iridi lilla che lo perseguitano, lo soddisferebbero appieno per tutta la vita.

E questa cosa lo inquieta e lo fa pure incazzare:
Se non fosse arrivato nella sua fantastica vita da arrapato Omega quello stronzo di Shinso, non ci sarebbero stati problemi.

Già, perché la vera seccatura rimane sempre e comunque lui.

Lo sguardo deluso che lo attraversa ogni volta che gli sente un odore diverso addosso lo lacera dall'interno, il trattenersi e non fare scenate, il modo deliberato che ha adottato di ignorarlo, sia in classe che fuori, lo sta facendo letteralmente impazzire.

Perchè è quello che voleva fin dall'inizio, ma allo stesso tempo più si allontana e più il suo profumo di more lo raggiunge ovunque: nell'aula, nelle stanze di allenamento, fuori all'aria aperta.. persino nei sogni, dove Bakugou gli domanda ininterrottamente di marchiarlo.

L'Omega si tiene stretto lo stomaco gemendo piano.
Si avvicina verso la stanza barcollando, sentendosi ad un passo dallo svenire, cercando di appoggiare una mano alla superficie della porta, e mettendo il capo rivolto verso il basso.
Sente dei brividi ovunque, la pelle tirare ed alcune goccioline di sudore gli scendono dalla fronte percorrendo lentamente l'arco nasale e atterrando per terra davanti ad i suoi occhi.

-Stai male?-

Un forte odore di gelso lo raggiunge all'improvviso facendolo fremere sulla schiena sudata e portandolo a digrignare i denti contrariato.

-Male?
Male è un'eufemismo del cazzo. In realtà io sto proprio di merda.- Ribatte Bakugou senza trovare la capacità fisica di alzarsi da quella posa e girarsi verso l'interlocutore.
Il suo cervello è ben consapevole che non dovrebbe chiedere aiuto all'unica persona che ha trattato da schifo in questo ultimo periodo, ma è stanco, addolorato e a tanto così dal cadere per terra.

-Potresti aiutarmi a cercare le chiavi della stanza?-

Un lungo sospiro rassegnato gli arriva da dietro le spalle.
-Dove le hai messe?-

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