Capitolo 11

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Shinso inizia seriamente ad essere infastidito da tutto questo delirante contesto.
Va bene attendere come un cagnolino che Bakugou ponderi attentamente la situazione, va bene lasciarlo libero di fare le sue mille esperienze, va bene pure aspettare che rinsavisca almeno un minimo e che smetta di farselo dare in culo da non uno ma da ben tre Alpha, ma a tutto, ad un certo punto, c'è un limite.
L'Omega gli è sempre sembrato un ragazzo più che intelligente ed il suo corpo gli aveva mandato più che un chiaro segnale della scelta che doveva intraprendere, eppure lui continua imperterrito a sfuggirgli.

Shinso ha compreso perfettamente che nessuno dei tre Alpha si tirerebbe indietro in caso lui entrasse in calore e nella foga del momento gli chiedesse di marchiarlo, e questa è un'eventualità che proprio non può permettere che accada.

Quel benedetto ragazzo sembra essersi trasformato in un bambino piccolo in preda ai capricci e visto che ora la sua pazienza ha raggiunto seriamente il limite, deve trovare un modo veloce per rimetterlo in riga
E l'unica soluzione che vede al momento praticabile è calcare un pochino la mano.



Sabato sera la classe decide di andare tutta insieme, nella discoteca più rinomata di Tokyo.

Shinso si veste accuratamente, scegliendo per la serata una camicia chiara che si adatta alle forme solide del busto e modella perfettamente il suo corpo, arrotolandosi le maniche sugli avambracci muscoli e lasciando i capelli sciolti ad incorniciargli ribelli il viso.

Si reca al ritrovo un pochino prima, entrando da solo nel locale ed aspettandoli all'interno.
Vuole osservare come si evolverà la situazione, per capire come meglio muoversi.

Bakugou arriva all'ingresso della discoteca con la solita aria scocciata dipinta sul volto.

Le mani cacciate in malo modo nelle tasche di un paio di pantaloni color cammello talmente stretti che gli mettono in risalto in modo incredibile un culo tonico da far paura, ed una maglietta scura di grana fine a mezze maniche.

Cammina con andatura bellicosa fino alla porta dove un buttafuori lo ferma scocciato appoggiandogli una mano malamente sul petto.
Il ragazzo gli sposta le dita grassottelle con uno sbuffo schifato.

-Sei un Omega dall'odore e da qui non puoi passare. A meno che tu non abbia un Alpha che firmi per te.-

Bakugou alza un sopracciglio seccato, prima di fargli un cenno dietro alle spalle dove ci sono sia Midoriya che Kirishima fermi in attesa.

-Sono con loro.-

L'uomo guarda confuso entrambi i ragazzi prima di voltarsi nuovamente verso di lui.

-Non ho capito... con quale dei due sei venuto?-

-Vengo con entrambi.-
Ribatte con un ghigno e l'espressione di smarrimento si allarga sul volto dell'uomo che si schiarisce la voce, rosso in viso, prima di porgere un quaderno ed una penna verso di loro.

-Uno dei due deve firmare che è il suo accompagnatore per la serata...-

-Lo faccio io.- Dice subito Kirishima prendendogli la biro dalle mani.

-Non ci provare, lo faccio io.- Ribatte Izuku ringhiandogli piano e afferrando il quaderno fino a portarselo attaccato al petto.
I due Alpha rimangono alcuni istanti ad osservarsi con espressione truce.

-Posso firmare io per lui...- Prova a ribattere Shoto che nel frattempo è arrivato accompagnato da suo fratello.

-Non ti azzardare!.- Gli urlano in coro i due ragazzi continuando a guardarsi storto.

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