Fuori dal St. Mary Hospital la vita procede come se nulla fosse successo. Come se fosse una giornata come tante. Del personale in divisa è fuori per fumare una sigaretta, insieme ad altre persone vestite in borghese.
Il Tamigi scorre silenzioso nel canale dalla parte opposta della strada, e un po' lo invidio. Non sarebbe tutto più facile se fossi un fiume o un qualsiasi oggetto inanimato?
Il mio cellulare continua a vibrarmi nella mano, ma so che se dovessi pronunciare ad alta voce quello che è successo crollerei nel bel mezzo della strada, o peggio sulla metro. Non ho bisogno di guardare lo schermo per sapere chi sta cercando di contattarmi da un pezzo.
Lizzie è la mia coinquilina nonché migliore amica. E' rimasta insieme a me fino alle prime ore dell'alba, quando era in procinto di chiamare la caffetteria in cui lavora per dire che non sarebbe andata a lavorare ma l'ho costretta ad andare lo stesso. Abbiamo passato una notte intera su quelle sedie di plastica scomodissime fuori dal reparto nel quale era stato ricoverato Michael. Per provare a distrarmi, Lizzie mi ha detto che le ricordava di quella notte che abbiamo passato in aeroporto a Gatwick quando siamo partite per Praga. Per risparmiare avevamo prenotato un volo che partiva alle sei del mattino, e la combinazione distanza abissale tra il nostro appartamento e l'aeroporto unita all'infinita ansia di Lizzie ci ha costretto a fare nottata in aeroporto.
Certo sono passate alcune ore da quando Lizzie mi ha lasciato sulle sedie del St. Mary, Michael si è finalmente svegliato e non ha la più pallida idea di chi io sia. Bene ma non benissimo insomma.
Forse dovrei andare nel suo appartamento e cominciare a togliere le mie cose. Si, il dottore ha detto che dovrebbe rivivere la sua routine ma ritrovarmi in casa sua a ogni ora del giorno e della notte potrebbe essere un po' troppo dato che non si ricorda nulla di noi. Potrei iniziare a introdurmi nella sua vita un passo alla volta.
Nel tragitto in metro da Paddington a Farringdon mi eclisso totalmente. Non ricordo nemmeno se per quei venti minuti di tragitto io abbia messo le cuffiette o meno. Mi sono mossa in automatico come un automa. Comincio a riprendere possesso del mio corpo e coscienza di quello che sto facendo nei dieci minuti di tragitto che devo fare per andare dalla stazione di Farringdon a St. John's Square dove si trova l'appartamento di Michael. La strada familiare mi aiuta a centrarmi su me stessa. E quando arrivo in St. John's Square sono di nuovo centrata sul presente.
Mi metto a cercare le chiavi nella borsa mentre salgo gli scalini del piccolo complesso dove si trova l'appartamento di Michael. Si tratta di una piccola costruzione molto carina con il piano terra decorato da stucchi bianchi mentre il resto la facciata ricoperta da mattoncini a vista. Le scale all'interno della casa sono strette e posso assicurare che diventano molto ripide quando devi trascinarci sopra il tuo ragazzo sbronzo nel cuore della notte. Ora sono ripide per altri motivi.
L'ultimo piano è mansardato, sembra quasi una di quelle case parigine da cui puoi vedere i tetti in lamiera verde tipici della capitale francese. Quando entro nell'appartamento tutto è come lo abbiamo lasciato ieri pomeriggio. Nella cucina ci sono ancora le tazze della colazione da lavare oltre che qualche bicchiere in cui abbiamo bevuto durante la giornata, il brick del succo che Michael ha dimenticato di rimettere dentro il frigo è stato abbandonato sul tavolo che divide il salotto dalla cucina. Sul divano una maglia che uso come pigiama e sul tavolino davanti alla televisione sono rimasti aperti i libri sui quali abbiamo studiato ieri.
Mi vado a sedere sul divano, mi lascio sprofondare sui cuscini morbidi e finalmente prendo in mano il cellulare per rispondere a Lizzie.
La mia migliore amica, a differenza mia, risponde subito dopo il primo squillo.
«Hai idea di quanto io sia stata in ansia per colpa tua?» esordisce Lizzie, in sottofondo il tintinnio delle tazze di ceramica sui piattini. Deve essere ancora in caffetteria allora.
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The Way I Loved You
ChickLitMichael dopo un'incidente nel quale è stato investito non si ricorda cosa sia successo negli ultimi due anni. Si risveglia in una stanza d'ospedale in cui, oltre ai suoi genitori, c'è anche una ragazza che sembrerebbe essere la sua ragazza. Junipe...