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Era passata una settimana dall'incoronazione, una settimana da quando Malefica era stata sconfitta, una settimana da quando avevo risvegliato la magia ereditata da mio padre, una settimana da quando avevo salvato Jay, una settimana durante la quale avevo allenato le mie capacità da lupo e avevo appreso un sacco di nuove cose e una settimana in più al tempo durante il quale mi mancava Ade, stavo guardando i rami degli alberi che mi facevano ombra, ero sdraiata a pancia in sù nel bosco, sentì un odore famigliare, mi alzai, un lupo dal pelo rosso acceso mi si avvicinò, era Jackson, mio zio "Hey, Arold ti cerca, è in camera tua" sgranai gli occhi "intendi dire che mio nonno, il generale della guardia reale, è in camera mia con Mal e Evie?" Lui sembrò capire "ops" ops? Cominciai a correre e mi trasformai, in pochi minuti arrivai davanti alla scuola, tornai in forma umana e mi precipitai nei dormitori, spalancai la porta della camera, le due ragazze si girarono a guardarmi mentre mio nonno rideva "sta tranquilla Kira, non farei mai del male a Mal e Evie, ormai sono parte della famiglia, sono venuti qui per portarti questa" mi porse una scatolina nera, quando l'aprì trovai al suo interno una collana in argento, c'era un piccolo ciondolo, un lupo con le fauci aperte e due rubini al posto degli occhi, simile a quello della spada che ormai portavo sempre con me, l'uomo sorrise alla vista della collana "era di tua madre, vuoi che te la metta?" "Si" mi scostai i capelli neri da una parte e lui me l'agganció, la toccai e sorrisi "sei tale e quale a lei" lo abbracciai "grazie" "no, grazie a te, ci hai ridato la speranza" sorrisi, mio nonno invitò anche le altre due nell'abbraccio, eravamo cambiate in poco tempo, anche i ragazzi, quella che aveva subito più di tutti la pressione era Mal, che aveva deciso di adattarsi nascondendo la vera se stessa, continuavo a ripeterle che Ben si era innamorato di lei per come era davvero e non per una sua brutta copia, aveva persino deciso di eliminare il viola dai suoi capelli, che ora erano bianchi, ne era rimasto solo un accenno sbiadito sulle punte, dopo poco Arold tornò a lavoro lasciandomi con le ragazze "allora? che avete fatto oggi?" Evie mi sorrise "cucito i nostri abiti per il cotillion e no, non ve li farò vedere in anticipo, sara la mia sorpresa per voi" "Evie, non devi cucirci un abito per ogni occasione che capita, lo sai vero?" "non ci provare, continuerò a cucirti un sacco di abiti" alzai gli occhi al cielo "fà come vuoi" guardai Mal, era silenziosa, troppo anche per lei "hey sorellina che succede?" lei mi guardò "a voi non avvolte non manca l'isola?" "si" "no" rispondemmo io e la figlia della regina cattiva all'unisono, la guardai male "Kira, Mal, no, non mi manca morire di fame, soffrire e fingere di essere cattiva" strinse le mani di Mal nelle sue  "si, hai ragione" la bionda non era per niente convinta, sorrise.

Guardai il mio riflesso, il corpetto di pelle mi fasciava la vita e teneva ferma la camicia nera, i pantaloni in pelle nera erano a vita alta e mi fasciavano perfettamente le gambe, il look si concludeva con degli stivali in pelle con il tacco e il mantello che mi aveva regalato mio padre prima di partire, gli avrebbe fatto piacere rivederlo, rinfoderai la spada di mia madre e mi sistemai le cinghie alle quali erano assicurati i i pugnali, attorno alla coscia, prima di andarmene lasciai la lettera scritta da Mal sul letto di Evie, salii sulla moto, l'aveva fatta in regalo a me e ai ragazzi, erano personalizzate, la mia aveva delle fiamme blu dipinte sul davanti, mi diressi verso la scogliera e affiancai lo scooter viola di mia sorella "sono qui" "pronta?" "sempre" "sai cosa comporta vero?" annuì, non potrai più tornare ad Auradon, dalla tua famiglia" "la parte di famiglia che mi ha cresciuto è sull'isola e poi sei anche tu la mia famiglia" lei sorrise "ok, andiamo" dopo aver fatto l'incantesimo, guidammo sull'acqua.

Non ero mai stata nel salone della matrigna cattiva ma era sicuro che non me lo sarei mai e poi mai aspettato così colorato "biondo slavato con le punte viola? dove inizia la faccia e finiscono i capelli?" la ragazzina fece sedere mia sorella sulla sedia "fino a dove mi posso spingere?" servizio completo, voglio sentirmi non solo me stessa, ma molto peggio" "si!" mi spostai vicino a loro e la ragazzina mi guardò sorridente "piacere Jeffy nipote della matrigna cattiva" le sorrisi "piacere Kira, figlia di Ade" al nome di mio padre ebbe un sussulto ma tornò  subito in se "scusa" "tranquilla, ti capisco" il suo sorriso sembrò allargarsi "hai dei bellissimi capelli" "grazie, voglio davvero vedere cosa riuscirai a fare a quelli di Mal, le servirebbe un miracolo" "sfida accettata" si mise subito al lavoro, io mi stravaccai su un divanetto all'angolo, circa un'ora dopo ebbe finito, guardai la ragazza, i capelli viola le ricadevano lisci sotto le spalle e in più aveva anche una frangetta "wow Jeffy! devo ammettere che hai del talento" "confermo" disse Mal mentre si guardava allo specchio, poi porse dei soldi alla ragazzina che spalancò gli occhi "questi sono per me?" "si, te li sei decisamente meritati" corse subito a metterli da parte quando qualcuno entrò nel negozio "passali qua mezza calzetta e anche il resto" guardai male il ragazzo e mentre Jeffy ubbidiva mi spostai di fronte a lui, quando incrociai i suoi occhi una scossa mi attraversò tutto il corpo e comincio a farmi male la testa, lui fece un passo indietro come se gli fosse successa la stessa cosa e poi mi guardò confuso, i miei occhi si illuminarono di rosso, che mi sta prendendo? perché non riesco a controllarmi? lui inclinò la testa incuriosito "come hai fatto?" mi chiese "fatto cosa?" "che mi sta prendendo? perché non riesco a controllarmi?" sgranai gli occhi "ma tu come hai fatto a- ho parlato ad alta voce?" Jeffy fece segno di no con la testa "come hai fatto a parlare nella mia testa?" Non riuscivo a capire cosa mi stava facendo, tirai fuori dei soldi e gli lasciai a Jeffy poi spinsi fuori il ragazzo, le altre persone si dileguarono alla vista dei miei occhi, lo portai in un vicolo "la cosa inizia a piacermi" disse lui, io gli portai la lama del coltello alla gola e lo spinsi al muro "cosa mi hai fatto?" lui mi guardò da testa a piedi "io non ti ho fatto niente, ma non hai idea di tutto quello che ho in mente di fare con te" si morse il labbro, stavo facendo fatica a respirare, chiusi gli occhi e senza spostare la lama provai a calmarmi, quando tornai a guardarlo i miei occhi erano tornati del solito nero "te lo chiedo più gentilmente, cosa mi hai fatto" lui sorrise "non ti ho davvero fatto niente, sei tu che hai fatto qualcosa a me, ho sentito i tuoi pensieri nella mia mente, come?" se lo sapessi non te lo chiederei, brutto imbecille "hey! modera i termini!" l'avevo rifatto, ma come, forse la mia forma di lupo aveva preso il sopravvento? ma non mi era mai successo in quelle poche settimane, ripensai ha quello che aveva detto il nonno..."cazzo no!" mi staccai subito da lui, quando provò ad avvicinarmisi mi allontanai velocemente, rinfoderai il pugnale e tornai davanti all'entrata del salone, Mal mi stava aspettando lì "che è successo?" "ti racconto dopo, ora ho bisogno di vedermi con papà, ci vediamo al tuo posto?" "si, a dopo" mi allontanai per le vie dell'isola.

"papà?" lui si alzò di scatto dal divano e venne verso di me "Kira? che ci fai qui?" "io-ehm-  Mal, è una lunga storia, comunque non ti preoccupare lei sta bene, cioè insomma, ci sta lavorando, sto cercando di starle accanto e-" mi abbracciò "e tu come stai?" "diciamo...bene?" lui si staccò per guardarmi in faccia "che cosa è successo? sembra che tu abbia visto un folletto" mi accomodai sul divano e lui mi si affiancò "avrei preferito vedere un folletto, posso farti una domanda?" "certo, tutto quello che vuoi fiammella" sorrisi "cosa hai provato quando mamma ha avuto il legame con te?" lui mi guardò confuso, per un po' rimase in silenzio, pensai che non mi avrebbe risposto "è una vera e propria scossa, non  dico che è come essere fulminati, ma la sensazione è quella" "la mamma ti ha mai raccontato come era stato per lei? o cosa comportava il legame?" "si, lei aveva sentito lo stesso, per i lupi il legame è sia una benedizione sia una condanna, perché provoca una perdita di controllo, una condivisione di sentimenti e pensieri, diciamo che è un po' come la telepatia, però non è tutto negativo, tua madre mi ha detto che il legame dipende dall'istinto e questo nei lupi non sbaglia mai, è un legame a vita con una persona che è adatta a te, non è la persona a deciderlo ma il lupo" rimasi in silenzio "quindi se qualcuno ha avuto il legame con una persona che odia non può farci niente e deve accettarlo" "esatto, ma perché me lo chiedi? succede ai lupi, non a persone come noi" "si beh... diciamo che ho scoperto molte cose mentre ero via"

My Soulmate/Harry HookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora