pace

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Come ogni santissimo sabato,mi stavo preparando per uscire con i ragazzi.Questa sera avevamo deciso di andare in uno dei ristoranti della nostra infanzia.Tornata a casa dopo una lunga sessione di shopping avevo chiamato Iris che era uscita per comprare il regalo del compleanno per la madre approfittando per uscire con Andres.
Si era fermata qui qualche giorno e dopo la sera della sigaretta avevano iniziato a parlare di loro spontanea volontà.Passavano molto tempo insieme e soprattutto con il sorriso in volto.Questa sera vanno a cena fuori insieme dato che mia madre e Luis sono andati a Milano per aiutare mia nonna con le valigie per venire qui.
Nonostante il dolore allucinante alle braccia continuo a fare una delle mie solite code tirate che escono sempre perfette.
Dopo essermi truccata mi vesto,mettendo un paio di jeans lunghi che coprono i tacchi che avrei messo e un maglioncino color panna sopra,dato che a febbraio ancora faceva freddo.
Infilo il cappotto e metto le cose nella mia nuova borsa di Dior.Scendo le scale e mi accorgo che nonostante non ci fosse nessuno a casa c'era sempre un'aria felice e mai pesante.
Il locale si trovava vicino casa mia per questo avevo deciso di andare a piedi,rifiutando i passaggi a me offerti da Javier,Adrian,Felipe e soprattutto Pepi.
Infatti avevamo iniziato un lieve litigio dove lui diceva che ero cambiata molto e io non gli rispondevo.

J:signorina la vuole una sigaretta?-mi chiede Javier abbracciandomi da dietro facendomi prendere un colpo
N:dio che colpo Javier
J:scusa-ridacchia
N:comunque si,grazie-sorrido e lui me la passa
J:come mai non sei con Pepito?
N:abbiamo litigato
J:perché?-mi chiede sorpreso mentre mi guarda
N:non lo so,negli ultimi giorni stiamo litigando più del solito
J:che strano-sussurra-non siete soliti a litigare.Sei sicura che non hai fatto qualcosa che gli ha dato fastidio?
N:non lo so.

Arrivati al locale Paulo,Felipe e Pedri stavano parlando e abbracciata a quest'ultimo c'era Ines.Estella e Beatriz ridevano con Alvaro e Adrian.
N:hola chicoosssss-saluto i miei amici con una voce più squillante del solito
E:amor,come stai?-mi chiede Estella mentre saluto tutti quanti
N:bene tu?-chiedo io mentre di nascosto guardo pedro
E:benissimo.Ti ho raccontato di mio papà?-mi chiede mentre prende la sigaretta dalle mani di Javier e l'appoggia sulle labbra colorate di rosso
N:no amor,cosa è successo?
E:ha trovato una compagna.Non immagini quanto sia bella-mi parla lei nell'orecchio mentre entriamo nel ristorante-è super sexi.Non so che lavoro faccia,ma ti giuro che è sempre vestita bene,con quelle camicie che tiene aperte i jeans a palazzo e quei maledetti tacchi.Secondo me papà si è innamorato per questo.È molto simile a te sai?-continua a parlare da ottima logorroica qual'è.
N:beh sono felice per Enrique,adoro tuo padre è sempre stato molto gentile sia con me,sia con mia madre.È un uomo fantastico-le sorrido e quando improvvisamente mi giro pedro mi sta guardando.
E:ti sta mangiando con lo sguardo amica-mi sussurra lei e le mie gote improvvisamente arrossiscono
N:ma chi?-chiedo io facendo la finta confusa
E:tu amor de tu vida-ride lei prendendomi in giro e si becca una leggera tirata di capelli.
Mi giro verso di lui che mi guarda con uno sguardo leggermente imbronciato che faceva sempre quando eravamo piccoli.
Ci mettiamo seduti e Javier capita affianco a me e difronte a me c'è Adrian.Cerco Pedro con lo sguardo ed è affianco a Felipe,che si trova affianco a Adrian.

Durante tutta la cena abbiamo parlato tranquillamente come ogni volta facevamo e abbiamo ristabilito il rapporto che prima c'era.Passavamo intere giornate tutti insieme facendo miliardi di cose perché eravamo tutti iperattivi.
I:quando andiamo a ballare quindi?
A:il ventuno-urla Adrian un po' brillo e tutti annuiscono
Io e Pedro all'unisono diciamo "io non posso" mentre Estella e Javier ci guardano confusi
A:dio ma voi state sempre insieme-sbuffa Adrian
A:ma fatti i cazzi tuoi coglione-ride Alvaro mentre poggia il telefono sul tavolo
F:che devi fare?-chiede Felipe a Pedro
P:ho allenamento tutta la giornata-parla ad alta voce guardandomi,curioso di sapere cosa avrei detto io
Javier mi guarda e io rispondo velocemente
N:la sera vengono i miei parenti qui a Barcellona.Devo stare con Lola.
I:vabbè non vi dispiace se andiamo lo stesso vero?
N:affatto-sorrido mentre guardo Pedro.

Finita la cena stavo tornando a casa a piedi riflettendo a quello che avevamo detto io e Pedro.Era una grandissima cazzata la sua,la mia in parte no.Il 21 è la ricorrenza della morte di mio nonno e mia madre aveva organizzato una grande cena a casa con i nostri parenti a cui era stato invitato anche Pedro.Ma nessuno sapeva della morte di mio nonno e nessuno lo doveva sapere .
P:puoi fermarti un secondo a parlare o devi fare l'acida come al solito?-la voce di Pedro si fa spazio nel silenzio tombale.
N:no
P:dios que molesto que eres.-sospira mentre mi blocca per il polso
P:che hai?
N:ma perché devo avere sempre qualcosa che non va?
P:perché non ti sei mai comportata così.Non è mai successo che non ci sentissimo per giorni di seguito.Non mi dici più nulla.Mas que qualquier otra cosa.¿Se te ha olvidado nena?-parla lui velocemente segno che è nervoso,ma io rimango zitta a guardarlo.
N:non lo so cosa non va.
P:ti sei allontanata da me all'improvviso.
N:scusa.Mi spiace-sussurro e lui mi guarda con quel luccichio negli occhi
P:come?-mi chiede per farselo ripetere
N:hai sentito bene.
P:eres tan mala siempre.-ridacchia mentre appoggia un braccio sopra la mia spalla.
N:da quando ho iniziato a prendere lezioni di piano forte mi sto isolando.
P:perché preferisci passare del tempo con il ricordo di lui che con qualcun altro che non ti fa stare come lui.Anche se fisicamente non è qui ma tu lo senti vicino a te come se fosse ancora..-parla accarezzandomi la spalla senza dire l'ultima parola per paura di ferirmi
N:esatto-sussurro-me conoces tan bien pedro
P:pedro?desde que me llamas asì?
N:sta zitto-rido e insieme ci dirigiamo verso la sua macchina.

N:grazie.-lo guardo con un piccolo sorriso in volto.
P:ci sarò sempre per te,ninni.-mi sorride spegnendo la macchina-domani che fai?
N:non lo so.Sono sola,Iris molto probabilmente rientrerà tardi e stessa cosa Andres.-parlo mentre guardo la schermata del telefono.Un messaggio di mia nonna.
P:qué?-mi domanda guardando il mio volto  illuminato da un sorriso contornato dalle fossette.
Senza parlare gli passo il telefono e legge velocemente il messaggio sorridendo.
Un biglietto dell'aereo per Milano e un taxi per dirigermi nella sua casa a Como.
N:mi accompagni?-gli chiedo sussurrando
P:credo che tua nonna voglia che tu vada li da sola.
N:io voglio te al mio fianco.
P:starò al tuo fianco,ma da qui.-gli sorrido e lui mi lascia un bacio sulla fronte mentre la mia mente vaga ad immagini di me che appena entro in casa di mia nonno mi siedo sul suo pianoforte suonando la nostra melodia mentre un odore di biscotti si impossessa del mio naso.

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