25 aprile

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Caro diario

Sembra strano iniziare a scrivere così, anche perché non credo che a nessuno importerebbe di ciò che scrivo, men che meno a un vecchio diario.

Voglio, però, ragione a Sera e a seguire il suo consiglio di continuare a scrivere anche se credo di essere una delle ultime persone a fidarsi di lei.

Dopo la visita da parte dei demoni e la seduta in tribunale tutto il paradiso è confuso; soprattutto Emily.

Io e lei siamo stati sempre legati o almeno io l'ho sempre considerata come una nipote ma ora sembra essersi come distaccata da tutto.

Passa la maggior il tempo nella sua stanza e a volte giurerei di averla sentita piangere.

Emily vede il buono in tutto e tutti ma lei non ha idea di come sia una vera anima umana, non sa di cosa sono capaci quei demoni.

Non ha idea di cosa porterebbe comportare far venire qui i dannati e il caos che ne conseguirebbe.

“In paradiso ci sono regole, regole che bisogna fare rispettare” o almeno questo è ciò che continua a ripetere Sera.

Ma è davvero necessario lo sterminio?

Me lo chiedo anche io sinceramente ma mi sono reso conto che sotto c'è qualcosa di molto più grande di me e non credo di poter giudicare Sera per ciò che ha scelto di fare.

Comunque ieri mi è successo un episodio e ho bisogno di raccontarlo.

Verso sera, quando il mio turno era finito e passeggiavo tranquillamente per la Via Lucis mi imbattei in una ragazza che doveva essere morta a circa vent'anni, l'avevo vista spesso e ogni tanto parlavamo ma a dir la verità non avevo fatto molto caso a lei.

La ricordavo sempre allegra ma mentre la guardavo camminare notai che stava piangendo, era qualcosa che non si vedeva spesso i paradiso; come se fosse un tabù.

Appena mi notò scappó via come se avesse paura di me.

Nemmeno la paura sarebbe dovuta esistere qui...

Quando però raggiunsi Molly, così si chiamava, lei scoppiò definitivamente a piangere.
Mi disse: «Sai, il succhiacazzi, la puttana drogata di cui hanno parlato un tempo si chiamava Anthony ed era mio fratello, mi voleva bene, non mi ha mai fatto nulla, la sua dannazione è colpa sua, ha preso strade sbagliate  è vero, ma nessuno gli ha mai mostrato quelle giuste da percorrere»

Marcò quelle parole come se volesse scolpirsele nella testa.

Poi, tornato a casa, ho pensato che forse Molly ha ragione, pretendono così tanto dalle anime ma non è compito degli angeli mostrargli la luce?

Se l'inferno esiste non è colpa del paradiso?

Non siamo capaci di proteggere le anime, non siamo in grado di far loro da guida e poi non siamo nemmeno disposti a dargli un qualcosa a cui aggrapparsi.

Ma dopotutto chi sono io per giudicare?

Ho promesso che il male non toccherà il paradiso e rimarrò saldo sui miei principi per quanto stupidi e sbagliati possano essere.

Saint Peter's diary Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora