6. La cerimonia della scelta

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"La società di Chicago si basa sull'equilibrio di queste cinque fazioni: essere indottrinati in una di queste è fondamentale per mantenere la pace e prosperare. Per questo ogni stranezza, ogni essere al di fuori delle regole, viene visto come un pericolo, una minaccia da annientare. Che fine fanno queste persone? Esclusi. Se non appartieni a nulla...verrai escluso. E solo gli abneganti, se sarai fortunato, ti aiuteranno". Me lo ripeteva sempre mia madre, ma ora inizio a pensare che si riferisse ai Divergenti, come me e Peya. Mi trovo sul camion, insieme a Carol, la mia famiglia e la sua. Sono in ansia, e si vede, così Mason mi stringe la mano. Lui c'è sempre per me, la sola idea di non vederlo più mi distrugge. Abbiamo 2 anni di differenza ma ci assomigliamo molto. Gli abitanti della città, ci hanno sempre scambiati per gemelli. Forse per i nomi. Ho sempre odiato questa passione di mio padre nel darci tutti nomi con la M. Secondo Mason aveva un amante con la M oppure non si spiega. Mamma dice che la M è dipesa dall'iniziale del mese in cui si sposarono. Maggio. Non ci credo. Mio padre non è così romantico, o perlomeno gentile. Per tutto il viaggio sento in modo oppressivo il suo sguardo su di me che cerca il mio contatto visivo, ma non lo ottiene. I suoi occhi penetranti si voltano verso Ruby quando improvvisamente comincia a piangere. "Falla tacere" esclama mio padre. I genitori di Carol lo squadrano spaventati e appena ne diventa cosciente sorride forzatamente e da una falsa carezza a Ruby, ancora in preda alla disperazione. Miriam stringe i denti e respira lentamente. È chiaro che odia la mano di nostro padre sul viso di sua figlia, ma l'educazione è nella sua natura, così si limita a passare la bambina a Justin che con la sua mano libera abbraccia mia sorella sfregando la mano sulla sua spalla per tranquillizzarla. Lui si che ha un cuore d'oro. Sono sicura che lasciando Miriam nelle sue mani farà di tutto per renderla rilassata e felice. "Siamo arrivati, ragazze qualunque cosa scegliete vi auguro buona fortuna" dice la mamma di Carol. "a Madison non serve la fortuna. Sa già cosa vuole. Andrà sul sicuro e sceglierà i pacifici" dice mio padre spegnendo i sorrisi di tutti. Mason mi da una gomitata, Carol alza le sopracciglia al cielo, Miriam scuote discretamente la testa ma soprattutto mi colpisce il padre di Carol che mi fa un occhiolino. La biondina che aspira ad essere una candida deve averglielo detto. Traditrice penso ironicamente. Noto lo sguardo addolorato di mia madre che annuisce alla madre di Carol, come se sapesse che è giusto così, è giusto che io me ne vada. Siamo in 10 in questo camion e 6 di loro mi stanno evidentemente dicendo di andarmene, 1 di loro mi impone di rimanere mentre i gemellini assistono al continuo scambio di sguardi, ignari di ciò che accadrà oggi. "Ci siete la dietro? Bisogna scendere" dice un uomo nel sedile passeggero anteriore. Camminiamo lentamente verso l'entrata del palazzo. È imponente. Improvvisamente la mia attenzione si sposta verso i binari del treno che si riempiono di un perforante rumore dovuto al rotolamento delle ruote sulle rotaie ormai arrugginite e prive di manutenzione. Il suono del binario va in secondo piano quando le urla provenienti dal medesimo posto attirano l'attenzione delle persone attorno a me. La gente che si lancia dal treno ancora in continuo movimento e corre verso di noi facendosi spazio tra la folla per entrare nell'edificio. Sono gli intrepidi. Li invidio. Ma allo stesso tempo non so quanto reggerei il rumore assordante causato dall'attrito delle ruote sui binari. Dopo che tutti questi pazzi sono entrati è il turno dei candidi. Li vedo entrare volgendo uno sguardo di superiorità verso tutti quelli appartenenti a noi pacifici. Tra loro intravedo anche un ragazzo con un volto famigliare. Ma certo! L'arrogante di ieri, che se la prendeva con gli abneganti.
- "guarda chi c'è, l'arroganza in persona" - sussurro all'orecchio di Carol che ricambia il mio commento con un espressione disgustata.
Dopo di loro entrano gli Eruditi. Mi volto verso Mason che guarda per terra per evitare la loro vista. Chiacchierano animatamente entrando nel palazzo. Tocca a noi pacifici ora. Entriamo e veniamo inghiottiti da un buio pesto interrotto subito, finito il corridoio da un enorme stanza con un palco e 5 settori divisi da delle scale. Ogni settore da 10 file di seggiolini ciascuno. Prendiamo subito posto in prima fila e mi ritrovo con Mason alla mia destra e mia madre a sinistra. Le mie cosce cominciando a sentire l'esigenza di essere trattate quando un prurito da stress invade le mie gambe. Comincio a sudare e mi tolto frettolosamente il gilet per poi premerlo sulle mie cosce nervosamente, più passa il tempo, più scorre il tempo, più credo avvicinarmi con le mani ai femori. Gli abneganti entrano in stanza e Miriam li osserva tutti con un sentito sorriso, privo di invidia o gelosia, ma più di ammirazione nei loro confronti e nelle loro benevole azioni. Una ragazza mi sorride. La ricordo. La notai ieri quando cerco di intervenire alla maleducazione del candido. È affiancata dal ragazzo che era ieri con lei. Ricambio il sorriso. Ora la cerimonia sta per iniziare. Devo calmarmi. Chiudo gli occhi e comincio a respirare. Stringo con la mano i pendenti della mia collana e ripenso al lago in cui giocavamo, ma che purtroppo pian piano sta diventando un ricordo lontano. Gli applausi della folla mi riportano alla realtà.
"Il sistema della fazione è un organismo vivente composto di cellule...ognuno di voi" - dice Janine Matthews sul palco di fronte a noi, camminando avanti e indietro.
"L'unico modo perché sopravviva e prosperi, è che ciascuno reclami il suo posto legittimo"
Posto legittimo. Perché deve essere uno? Un singolo posto legittimo per il resto della vita.
"Il futuro appartiene a coloro che sanno qual è il loro posto" - conclude lasciando il palco per dare spazio a Marcus Eaton, il capofazione degli abneganti.
"Quando lasceremo questa sala, non dipenderete più dalla famiglia, sarete membri della nostra società a tutti gli effetti" - afferma convinto.
"La fazione, prima del sangue" - dice seguito da tutti gli spettatori di cui faccio parte.
"Jonathan Ziegler" - esclama il signor Eaton.
È ora. Appoggio la mia testa sulle mie gambe cercando di ignorare la scena.
"Eruditi"
No Madison, non ascoltare. Rilassati.

Marcus Eaton continua a chiamare nomi su nomi annunciando a pieni polmoni le loro scelte. I pianti delle famiglie si fanno spazio tra la folla facendomi salire un nodo in gola, che mi permetto di rinominare, arbitrariamente, sintomo dell'addio. Improvvisamente sentendo pronunciare il nome di Carol alzo la testa. So già che cosa accadrà eppure le lacrime che invadono le mie palpebre inferiori. Senza pensarci troppo prende il coltello e si ferisce la mano per poi girarsi verso di me. Noto una singola lacrima scorrere sul suo viso che finisce sul suo sorriso malinconico. Una goccia di sangue contemporaneamente alla sua lacrima.
"Candidi" - esclama Marcus.
L'unica cosa che vorrei è un abbraccio di addio, ma non mi è concesso. Mi giro verso la sua famiglia che sorride in lacrime.
"Caleb Prior"
È il ragazzo degli abneganti che accompagnava la ragazza che mi ha sorriso.
"Eruditi"
...
Un abnegante che cambia fazione? Se ne vedono pochi. Mi giro verso il loro settore cercando la ragazza che camminava con lui. Ma non faccio in tempo a trovarla che esclamano il suo nome.
"Beatrice Prior"
Fatica ad alzarsi. Glielo leggo negli occhi. Deve essere indecisa. Eppure, secondo me, sceglierà gli abneganti, considerando il modo in cui ieri ha reagito a quell'ingiustizia. Crede nei valori degli abneganti. Per questo non tollerava le parole di quel candido.
Si avvicina al palco. È molto indecisa ma il primo passo, del ferirsi il palmo, lo attua con facilità.
"Intrepidi"
Cosa? Davvero? Non credevo lo facesse. Perché non scegliere gli abneganti?

"Madison Reyes"
Tremo. Non riesco a muovermi, ma l'istinto mi porta a girarmi verso mia madre che lentamente si avvicina al mio orecchio. "Vai via". Cosa? I miei occhi sono spalancati dal terrore di quelle parole uscite da un sorriso addolorato. Sento sulla mia schiena la mano di mio fratello che mi spinge ad alzarmi e così a passi tremolanti mi avvicino al palco.  Nella prima fila del candidi vedo Carol che con la mano chiusa lasciando fuori il pollice mi fa segno di approvazione. Salgo sul e mi ritrovo 5 grandi ciotole in marmo, ognuna con l'incisione di ogni fazione. A partire da sinistra ci sono i candidi, con all'interno pezzi di vetro; poi i pacifici, con della terra; poi gli eruditi, con dell'acqua; gli abneganti con delle pietre grigie e lisce; ed infine gli intrepidi con all'interno del carbone. Ho escluso i candidi e gli eruditi. La mia famiglia non vuole che io rimanga forzatamente con loro e mi sforzo di escludere i pacifici quindi mi sposto verso destra, indecisa tra Abneganti e Intrepidi.
Marcus Eaton mi passa il coltello facendomi cenno di sbrigarmi. Il sorriso che mi porge fa sembrare il suo ordine più cordiale. O la va o la spacca. Mi taglio la mano e la lascio cadere il sangue nella ciotola più all'estremità.
"Intrepidi"

Divergent - AmityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora