Stay Alive

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Per cosa vale la pena morire se non per amore? 

 Klaus Mikaelson

PRIMA DI INZIARE LA LETTURA PRENDETEVI QUALCHE MINUTO PER LEGGERE QUESTE DUE RIGHE! Non voglio spaventare nessuno, trattando tematiche dark, la storia sta prendendo pieghe inaspettate, vi invito quindi a riflettere nel caso in cui decideste di continuare la lettura, alcune scene potrebbero urtare i lettori più sensibili! 
Resto a disposizione, come sempre, per chi volesse un resoconto del capitolo senza incorrere nelle scene dettagliate che potreste trovare. 
Per i lettori che fino ad ora non hanno mai abbandonato la nave, che sono andati avanti nonostante i miei continui avvisi perché volevano godersi appieno la storia di Izumi, non posso far altro che augurare buona lettura! Ci rivediamo alla fine del capitolo!

5 Mesi Dopo.
La situazione non era migliorata nel corso dei mesi, anzi, con la preparazione del matrimonio e lo stress che Declan aveva accumulato per far sì che tutto risultasse perfetto, le cose non avevano fatto altro che peggiorare.
Mio padre contava sempre maggiormente su di me per quanto riguardava le trattative con i clienti esteri. Avevo maggior elasticità nel trattare i carichi che facevano avanti e indietro, e per quanto questa cosa mi permettesse di avere delle ore di pausa, non erano certo un viaggio alla spa.
Nel corso dei mesi avevamo perso qualche uomo, niente che non fossimo preparati a gestire, ma era comunque qualcosa che non faceva piacere.

Ci era voluta una vita per finire di organizzare tutto. Gli invitati, la cerimonia, il catering, insomma un matrimonio in grande stile. Tutto quello che io non volevo.
Ed ora mi ritrovavo in una stanza, da sola, a fissare il mio riflesso allo specchio perfettamente acconciato e truccato, pronta per sposare un uomo che non amavo. Le cose non potrebbero andare peggio di così. So che Jace è tra gli invitati, perché Sakura mi aveva detto che ci sarebbe stato, lo aveva fatto per me, se avessi avuto un ripensamento lui sarebbe stato lì, nonostante tutto quello che era successo nei mesi precedenti, nonostante io avessi detto espressamente che non era nulla per me, lui era lì.
L'occhio mi cade sul grande smeraldo che emana luce sul mio dito e io sospiro. L'orologio corre, sembra aver messo il turbo mentre i minuti corrono e io mi sento sempre peggio.
Mi alzo dalla sedia e corro in bagno mentre quello che avevo mangiato durante la giornata mi si rovescia nello stomaco alla velocità della luce. Chiudo a chiave il bagno decisa a prendermi qualche momento per me mentre i conati mi scuotono facendomi rabbrividire.

<<Bambolina?>> Sembra quasi che me la stia immaginando la sua voce, ma dei colpi alla porta del bagno mi fanno ricredere.
<<Che succede lì dentro?>> Chiede mentre prova ad aprire la porta trovandola chiusa. <<Ti serve una mano? Stai male?>> La sua voce filtra preoccupata attraverso la porta chiusa e il rumore del mio stomaco che si svuota.
Jace da qualche colpo alla porta. <<La butto giù se non rispondi, mi stai facendo preoccupare!>>
Il tutto si calma abbastanza da permettermi di prendere un respiro e aprire la porta e trovarmelo davanti in completo elegante.
<<Sto bene. Ora devi andare.>> Mormoro aggirandolo e andando a controllare che il trucco non si sia sbavato nel frattempo.
<<Izumi.>> Solo il mio nome, soltanto quello e quando mi volto quasi mi pento di averlo fatto. I suoi occhi mi supplicano di pensarci bene, di tornare indietro da quella decisione che ci sta logorando entrambi.

Mi appoggio al mobile dove sono accatastati i trucchi e gli oggetti che avevo usato fino a poco fa.
<< Io sto bene Jace, e non è il caso che tu sia qui.>>
In due falcate mi ritrovo intrappolata fra il suo corpo e l'enorme cassettone alle mie spalle.
La sua mano si alza e si posa delicatamente sul mio viso.
<<Ripensaci bambolina, andiamo via da qui e lascia che io mi prenda cura di te.>> Mormora guardandomi negli occhi.

Lie or DieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora