Point Break

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Forse per girare in un labirinto bisogna avere una buona Arianna che ti attende alla porta tenendo il capo di un filo. Ma non esistono fili così lunghi. E anche se esistessero, ciò significherebbe che si esce da un labirinto solo con un aiuto esterno.

Umberto Eco

ATTENZIONE! Questo capitolo potrebbe contenere scene che potrebbero urtare la vostra sensibilità! E' mio dovere avvisarvi in caso vogliate continuare la lettura. 
Per i più tenaci, spero che il capitolo vi piaccia e, come sempre, ci vediamo alla fine!

E' notte fonda, in giro non c'è nessuno, forse per questo mi permetto di respirare dopo un sacco di tempo in cui mi sembrava di avere la testa sott'acqua . Ho scelto quest'ora per un motivo, non c'era il rischio che lo incontrassi. Doveva filare tutto liscio..doveva..

<<Bambolina?>> La sua voce rischia di farmi cedere le ginocchia.
Quando mi volto Jace Nakamura sembra aver visto un fantasma. Fa qualche passo verso di me e i suoi occhi mi percorrono come se non mi vedesse da secoli.
<<Cristo, sei davvero tu.>> Sussurra continuando a guardarmi.

<<Jace.>> Sussurro, gli occhi mi si riempiono di lacrime per la mancanza che mi striscia sotto pelle.

Lui se ne accorge e fa un passo avanti mentre io mi allontano.
I suoi occhi blu si sgranano, così tanto che posso vederlo nonostante il buio. <<Bambolina, permettimi di abbracciarti.>> Sussurra facendo un passo verso di me.
Posso davvero permettergli di farlo senza perdere la testa?
Ci sono mille domande che mi risuonano in testa, oltre a tutte le volte che Declan mi ha toccata in queste due settimane che sembrano essere impresse nella mia memoria pronte a farmi impazzire.
<<Sono io Izumi, guardami.>> Sembra quasi che abbia paura di alzare troppo la voce.
Si avvicina e io prendo un respiro, posso permettergli di abbracciarmi, è Jace, mi ha visto nei momenti peggiori...
Annuisco appena e lui si avvicina con calma, come se avesse paura di spaventarmi. Le sue mani si alzano e mi regala una carezza che mi fa venire le lacrime agli occhi.
<<Posso stringerti?>>
Quella domanda mi spezza il cuore, perché non dovrebbe chiedermela una cosa del genere, ma forse, inconsciamente sa che non sono tutta intera come sembro all'esterno.
Annuisco mentre le lacrime mi solcano il viso.
L'espressione di Jace si rilassa mentre copre la distanza che ci separa.

<<Sono qui Bambolina, sono qui.>> Mormora stringendomi a lui. <<Cazzo, mi sei mancata.>> Sento le sue braccia avvolgermi e per qualche istante scompare tutto. Tutto quello che sono costretta a sopportare a casa di Declan, tutto quello che mi ha fatto, che ho sopportato per tenerlo al sicuro.
Il cuore mi batte così veloce che credo che riuscirò a vederlo rimbalzare sul prato attorno a noi a breve.

Jace mi costringe ad alzare lo sguardo e raccoglie qualche lacrima. <<Non piangere piccola, ssh. Stai bene?>>
Annuisco con le lacrime che mi rigano le guance e il desiderio di restare fra quelle braccia per sempre, nascondo di nuovo il viso contro il suo petto.
Lo sento mormorare qualcosa di incomprensibile mentre continua a tenermi stretta.

<<Dove sei scomparsa per tutto questo tempo?>>
Rabbrividisco mentre alzo lo sguardo su di lui.
Jace mi lascia andare, pur continuando a guardarmi.
<<Nella sua villa. Dovevo..>> Sposto lo sguardo al ciliegio dietro di me e al parco illuminato per la notte. <<Dovevo essere lì.>>
Scende qualche attimo di silenzio, in cui so che sta valutando quello che gli ho detto.

Quando mi fa voltare tra le sue braccia lo sento sospirare. <<Bambolina, Declan..>> Il suo viso si contorce per un attimo, so cosa vuole chiedermi. Sono sparita due settimane, due settimane sola con un uomo che dovrebbe diventare mio marito e che ha letteralmente il diritto di farmi quello che vuole.
<<Ti ha fatto del male?>> Mormora scostandomi una ciocca di capelli.

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