«Clary, piccola, vieni qua» la stava chiamando sua nonna con la sua voce delicata.
«Arrivo nonnina» disse la piccola clarissa che stava giocando a rincorrere le farfalle.
«Che prepariamo oggi?» le chiese scompigliandole i capelli rossicci.
«Crostata al cioccolato!» rispose senza nessuna esitazione. Amava le crostate di sua nonna, e quando andava da lei si dedicavano a cucinare un dolce. In questo modo Clarissa si distraeva dal pensiero dei suoi genitori e si divertiva anche.
«Corri a prendere la farina e le uova allora!» la incitò nonna Carla.
Prese tutto di corsa e iniziarono a darsi da fare, la piccola guardava incantata come lavorava bene la sua nonnina e cercava di darle una mano. In pochissimo aveva finito di fare tutta la crostata e la mise in forno. La osservò dalla testa ai piedi con gli occhi a cuore. Nonostante la sua età era una donna alta e magra con i capelli ramati che raccoglieva spesso in una coda. Gli occhi erano di un grigio profondo che Clarissa guardava spesso.«Ecco qua, ora nel mentre che si cuoce continua a giocare» le propose.
«Mi puoi leggere una storia? Non voglio più giocare»
«Certo, ti continuo a leggere il piccolo principe, mi pare che ti stava piacendo. Va bene?» Annuì subito.
«Siediti qui che inizio» Aveva indicato le sue gambe dandogli due colpetti con la mano.
«Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.» disse soffermandosi sulla frase come se avesse chiesto a sua nipote di ricordarsene.
«Ci fermiamo un attimo, Clary, perché credo che la crostata sia pronta» disse accarezzandole la faccia piena di lentiggini.
Scese dalle sue gambe e andò a togliere il dolce dal forno ancora caldo.
«Che buon profumo nonna!» disse la piccolina.
«Sembra squisita... e lo sai perché?»
Clarissa la guardò incuriosita.
«Perché l'abbiamo fatta insieme» disse posandole un bacio sulla guancia.
Il sapore era persino migliore del profumo! Forse aveva ragione sua nonna era buona perché l'avevano fatta assieme.
La mangiarono sedute sulle panchine che aveva fuori in cortile. Voleva restare a vivere da lei e lasciare i suoi genitori da soli.
«Promettimi che avrai sempre questo sorriso e che nessuno te lo toglierà mai» le disse guardandole la bocca rosa sporca di cioccolato.
«Promesso nonna» le rispose e le diede un abbraccio. Non abbracciava nessuno ma sua nonna era come una mamma per lei.Aveva infranto la promessa ma ricorda ancora la frase del piccolo principe. Forse... l'essenziale era lei, sua nonna.
