Quella giornata è pessima, decide Manuel a metà mattina, mentre cerca di sistemare gli ultimi arrivi di un ordine effettuato dal suo titolare.
Ha comprato da un nuovo fornitore un sacco di accessori che non venderanno mai davvero e che gli toccherà spolverare e sistemare almeno una volta alla settimana.
Lo odia profondamente.
Avrebbe già lasciato quel posto, se non dovesse pagare l'affitto della propria camera.
Che poi, avrebbe potuto continuare a vivere con sua madre Anita, solo che dopo i vent'anni è complicato condividere gli spazi personali con i propri genitori – fattibile per gli altri, forse, per lui intollerabile e impossibile per quanto è impicciona la donna.
Ha persino rifiutato l'offerta di suo padre Nicola di occupare la stanza in più che ha nell'appartamento con la sua nuova moglie e la sorella Viola; sarebbe stato lo stesso e lui vuole soltanto essere indipendente.
Ecco, un'esperienza un po' fallimentare, a dirla tutta visto che fatica ad arrivare a fine mese, ma tant'è.
Perlomeno, può vantare di essere circondato da chitarre, violini e altre centinaia di strumenti che adora, semplicemente perché ama la musica e qualunque cosa sia in grado di produrre un suono per lui è uno strumento divino.
È quasi mezzogiorno quando ha terminato di riassestare il negozio. Non si è visto nessuno fino a quel momento e questo gli ha permesso di stare in silenzio, ad ascoltare con una cuffietta messa all'orecchio l'album di esordio di un gruppo indie di cui non aveva mai sentito parlare, ma che Francesca – Chicca, per gli amici – gli ha consigliato con estremo entusiasmo.
Non sono male, deve ammetterlo, anche se preferirebbe una voce un po' più intensa.
I suoi pensieri vengono interrotti dal rumore della porta che si apre.
Oh, un cliente!
Mette in pausa la musica e saluta il ragazzo biondo e con gli occhi azzurri che è appena entrato.
«Salve,» esordisce, sorridendo fin troppo per i suoi gusti «te posso chiede' 'na cosa?»
Manuel annuisce, sforzandosi di non alzare gli occhi al cielo.
Sono un commesso, lavoro qui, risponderti è il mio lavoro anche se domandi cazzate, vorrebbe rispondergli.
«Che te serviva?» domanda.
Il ragazzo tira fuori un foglio plastificato con le scritte azzurre su fondo nero e glielo porge.
1107 BAND, legge. Non riesce a impedirsi di sollevare un sopracciglio.
«Cerchiamo un cantante,» spiega il ragazzo «posso attaccare il volantino da qualche parte? Magari troviamo qualcuno, visto che è un negozio di musica.»
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Bandmates
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