Tutti i sensi erano in allerta, con i nervi tesi al massimo e pronto a scattare ad ogni minimo rumore che lo circondava.
Si passò la manica del maglione nel vano tentativo di detergersi le gocce di sudore che si stavano ghiacciando addosso e gli stavano procurando brividi di freddo lungo la schiena.
Nel vano tentativo di non emettere nemmeno un suono, espirò lentamente, formando davanti al volto pallido piccole nuvolette di condensa a contatto con l'aria della notte di dicembre.
Un lungo brivido di freddo gli fece tremare tutto il corpo, costringendolo a rannicchiarsi ancora più su se stesso nel tentativo di scaldarsi un poco, rimpiangendo il tepore del suo letto che era stato costretto a lasciare.
Ancora intontito dal sonno, si era sentito trascinare di peso fuori dalla sua stanza per essere buttato in mezzo alla neve che aveva cominciato a ricoprire i giardini del maniero, con solo un leggero maglione sopra il pigiama che indossava e un paio di pantofole chiuse in feltro che ormai si stavano sempre di più inzuppando a causa della coltre sul terreno.
Era da oltre tre ore abbondanti che stava correndo per cercare di evitare di farsi catturare, con l'adrenalina che gli scorreva veloce nelle vene dall'ansia e dal terrore di essere la prossima vittima del suo inseguitore.
Goyle...
Tiger...
Nott...
Uno dopo l'altro erano stati tutti presi nonostante avessero tentato di nascondersi come meglio potevano, cercando invano di cancellare le orme che lasciavano nella neve fresca...
L'oscurità della notta fu pervasa dalle urla agghiaccianti dell'unica ragazza che faceva parte del loro piccolo gruppo di prede, facendolo così deglutire a vuoto per rintanarsi ulteriormente nel piccolo rovo dove aveva cercato riparo, nell'angolo più sperduto del labirinto che ornava gli enormi giardini del maniero, accanto al laghetto e al grande gazebo di legno.
-Sei rimasto soltanto tu, ragazzo, - proruppe la voce del Signore Oscuro, che dall'enorme balconata del terzo piano si stava godendo la caccia. A fianco del mago oscuro stavano i proprietari del maniero.
Suo padre era diventato sempre più pallido e magro, con i capelli in disordine e sempre l'espressione più inquieta sul volo; sua madre, invece, stava cercando in tutti i modi di non lasciarsi andare alla disperazione di tutta quella situazione senza limiti, tormentando lo scialle che indossava.
Da quando aveva preso residenza in quella dimora, Voldemort aveva escogitato molti modi per passare il tempo e cercare di far divertire i suoi seguaci, e quella sera aveva avuto la splendida idea di una battuta di caccia nel cuore della notte, mettendo così sulle tracce dei figli terrorizzati dai suoi mangiamorte il predatore più temibile presente tra le sue fila.
-Questo gioco sta cominciando ad annoiarmi, ragazzo. Ma siccome so essere magnanimo, ho deciso di voler premiare il tuo spirito di sopravvivenza. - proseguì Lord Voldemort, amplificando la sua voce perché risuonasse su tutti i giardini. - Ti concedo la possibilità di salvarti: basta solo che tu arrivi sotto la struttura del balcone.
Pansy era stata presa, ed oltre a lui non era rimasto più nessuno.
Si passò una mano tra i capelli chiari, cercando di trovare un briciolo di lucidità nel mare di disperazione, terrore e ansia che lo stava pervadendo per tentare di prendere la decisione migliore.
Osservò come meglio poteva il breve tratto che separava il suo nascondiglio precario dalle colonne che sorreggevano l'enorme balcone in granito, cercando di individuare un qualsiasi possibile intralcio che potesse trovare.
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L'ALTRA META' DI ME
FanfictionLa vita dell'auror Malfoy non è semplice, dovendo combattere contro il suo stesso istinto che lo porta verso una determinata persona.... ATTENZIONE! La copertina è stata creata da me. Gli aggiornamenti saranno lenti. I tag sono sempre in aggiornamen...