CAPITOLO 2

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La notizia dell'ennesimo attacco aveva messo in allerta tutto il dipartimento.

Harry Potter, in qualità di Capo Auror, aveva mandato diverse truppe a ispezionare la zona, con l'ordine di Schiantare a vista qualunque mannaro avesse anche solamente osato respirare nella direzione sbagliata.

-Non puoi comportarti in questo modo! - Hermione Granger sbraitava in direzione del suo migliore amico. - La maggior parte dei licantropi presenti in quell'area sono innocui: hanno collaborato di loro spontanea volontà e si sono registrati presso il catasto per veder garantiti i loro diritti davanti al Wizengamot!

Harry però non la stava ascoltando, continuando a mandare patronus per poter coordinare le squadre presenti sul posto, facendosi aiutare in quel compito arduo da validi collaboratori, suoi ex compagni di Hogwarts fortunatamente sopravvissuti all'attacco del più feroce lupo mannaro che avesse preso parte alla Seconda Guerra Magica.

Le piccole comunità di licantropi che si erano registrate presso il Wizengamon, si erano poi anche decise ad affidare i loro esigui risparmi a Bill Weasley, che oltre al suo lavoro di Spezzaincantesimi presso la Gringotts, ricopriva anche il ruolo di intermediario tra i lupi mannari, creature con cui aveva sempre più affinità, e riuscendo nel suo intendo di includerli nel mondo degli affari.

Per quanto non fosse adatto al combattimento sul campo, il primogenito dei Weasley era riuscito a conquistarsi la fiducia di diversi capi branco, e di conseguenza di altre piccole comunità dei dintorni che con il tempo avevano imparato a fidarsi di lui.

Per Lavanda Brown, invece, le cose erano diverse. La ragazza aveva rischiato di non vedere l'alba del giorno seguente, dovendo infine ringraziare l'intervento quasi prodigioso di Madama Chips che aveva prontamente fermato la copiosa emorragia dovuta dal morso letale di Greyback. Dopo diverse settimane in stato di coma indotto, Lavanda si era finalmente svegliata, riportando purtroppo lesioni tali da non permetterle più di maneggiare una bacchetta.

In compenso però, l'ex Grifondoro aveva sviluppato la capacità di connettersi telepaticamente con i lupi di uno dei branchi più numeroso della Scozia, e una volta trasferitasi sul posto con il marito Ron, era riuscita a ricucire i rapporti tra i branchi isolati e la comunità magica inglese, cancellando quasi i tre secoli di conflitti e amarezze in meno di due anni.

Colin Canon, al contrario, aveva riportato appena qualche graffio superficiale, ma questo gli era bastato per comprendere in quali condizioni precarie vivevano le comunità dei lupi mannari nel Regno Unito. Armato della sua inseparabile macchina fotografia, il ragazzo aveva cominciato a viaggiare per immortalare scene di vita quotidiana dei membri dei vari branchi, cercando così di riscuotere l'opinione pubblica in favore delle creature magiche meno fortunate.

Canon aveva cominciato a collaborare a stretto contatto sia con Luna Lovegood, che come nuova Capo Redattrice del Cavillo si era accaparrata l'esclusiva di quelle foto, sia con la Responsabile del Registro e Regolamentazione Creature Magiche, che era riuscita a sovvenzionare alcuni fondi per i viaggi del giovane fotografo.

Ed ora, quella stessa responsabile stava dando di matto nell'ufficio di Harry Potter, cercando di far ragionare l'amico sul fatto che non era necessario usare la violenza, anche se ne capiva le circostanze.

-Hermione, lo sai che se potessi farei diversamente. Ma la situazione non me lo permette! - aveva protestato Harry, abbassando il braccio mentre inviava l'ennesimo patronus per impartire ulteriori ordini.

-Invece mi pare di capire che non vuoi farlo. Il che è molto diverso dal permesso! - sbottò la riccia, sbattendo nervosamente le mani sulla scrivania davanti a sé. - Agendo in questo modo, stai soltanto mandando all'aria tutti i miei sforzi per riuscire a far in modo di trovare accordi vantaggiosi per tutti!

L'ALTRA META' DI MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora