Il tamburellare metallico delle dita della protesi era quasi in sincrono con lo scoccare dei secondi dell'orologio appeso alla parete della sala riunioni.
Il Capo Auror Potter stava camminando avanti e indietro nervoso per la stanza, sbuffando e passandosi continuamente le mani tra i capelli già normalmente disordinati, rendendoli così ancora più spettinati.
-E' una cosa davvero atroce! - continuava a esclamare Harry, non capacitandosi di quanto stava accadendo. - Non capisco come possa essere possibile!
Il moro si fermò davanti alla mappa dell'Inghilterra affissa alla parete, scrutando torvo ogni singola bruciatura che era stata fatta sulla carta ogni volta che un clan di mannari veniva cancellato poco tempo dopo che il capo branco decideva di registrare i membri presso il Ministero della Magia e chiederne la protezione.
Solo che purtroppo quella protezione non bastava, visto che in breve tempo gli attacchi si intensificavano e ogni singolo componente veniva massacrato nel modo più brutale possibile.
Harry posò la bacchetta accesa sopra un punto sperduto situato nelle Highlands scozzesi, quasi ringhiando nel farlo.
Questa volta l'attacco era stato davvero disumano: chiunque avesse organizzato il raid punitivo non si era di certo risparmiato con l'immaginazione, lasciando segni evidenti del proprio passaggio.
I membri più anziani del clan della Luna Crescente erano stati scuoiati vivi e appesi su sostegni di legno con le loro interiora sistemate come macabre collane decorative. Gli uomini in grado di combattere erano stati fatti a pezzi durante le dispute e lasciati agonizzare fino alla morte, avvenuta o per la recisione della carotide o per un colpo alla testa.
Le donne avevano forse subito una sorte peggiore: dopo aver assistito all'uccisione di mariti, figli, e di altri componenti delle rispettive famiglie, erano state costrette non solo a sottostare alle moleste attenzioni degli aggressori, subendo oltre alle violenze fisiche anche quelle psicologiche, perpetrate per diversi giorni.
La sorte, per quanto fosse crudele, era forse stata più magnanima con i più piccoli: ogni cucciolo era stato sgozzato, riducendone al minimo la sofferenza.
E davanti a quelle immagini agghiaccianti, sia Harry che Draco avevano convenuto che gli attacchi erano organizzati e mirati, non riuscendo a capacitarsi di come gli aggressori potessero sfuggire al DMLE, nonostante l'auror biondo fosse stato mandato sui siti degli scontri più volte, affidandosi non solo al suo fiuto sopraffino, ma anche al suo istinto, non riuscendo a dare una risposta a chi stesse perpetrando quei genocidi.
-CAZZO! - sbottò di nuovo Potter, sbattendo il pugno contro la parete. - E' il nono branco che perdiamo da quando tutto è iniziato!
Il tamburellare metallico della mano della protesi si fermò in quell'istante, facendo volgere a Malfoy gli occhi verso il Capo Auror, sospirando lentamente dal naso.
-Ho sempre pensato che fosse un'emerita cazzata, lo sai. - dichiarò in tono neutro il biondo, senza scomporsi.
Harry lo guardò da sopra la spalla, dirigendosi poi a passo spedito verso di lui, e sbattendogli sotto il naso una delle tante foto.
-Questa ti pare una cazzata? Tutte le procedure sono state ideate e concepite proprio per evitare questo! - sbraitò Potter, puntano il dito sull'istantanea.
L'immagine del corpicino che giaceva inerte nella sua culla con gli occhi semiaperti era quella che aveva fatto accapponare la pelle di più ad Harry: il bambino avrà forse avuto poco più di un mese di vita, e il paletto di legno che lo inchiodava al materasso della culla gli aveva trapassato senza pietà il cuore, non dando al neonato nemmeno il tempo di piangere.
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L'ALTRA META' DI ME
FanfictionLa vita dell'auror Malfoy non è semplice, dovendo combattere contro il suo stesso istinto che lo porta verso una determinata persona.... ATTENZIONE! La copertina è stata creata da me. Gli aggiornamenti saranno lenti. I tag sono sempre in aggiornamen...