8- MACY'S

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AMBER
Dopo essere rientrata ai dormitori mi aspettava il silenzio più assoluto.
Era sabato e nel weekend la scuola ci permetteva di andare a casa per passarlo con le nostre famiglie, Anne e Angie erano già partite ed è inutile dire che si sente la loro mancanza.

Forse perché non sento più la musica dei BTS al massimo volume di Anne o forse perché la casa era stranamente ordinata , cosa che quando c'è Angie è impossibile .

Decisi di uscire a visitare il paese, visto che da quando mi sono trasferita ho passato tutto il tempo rinchiusa nel mio dormitorio e nelle classi, sono uscita da quelle mura solo questa mattina per il bisogno di sfogarmi andando a correre.

Presi il telefono e prenotai un taxi, nel frattempo mi feci una veloce doccia e mi vestii.
Decisi di indossare un paio di jeans cargo con un top nero con la schiena scoperta, per lapaura che potesse fare freddo acchiapai una falpa dall'armadio e mela legai in vita.

Quando dalla finestra vidi il taxi arrivare mi infilai un paio di scarpe bianche velocemente, presi la borsa e mi precipitai fuori per non far aspettare ulteriormente il taxista.

<<Buongiorno signorina, dove la porto?>>
<<Buongiorno,mi porti al Macy's>>
Lui annui e la macchina parti.

Dopo una soglia di tempo che sembrava un infinita finalmente arrivammo sul posto e il taxi si fermò proprio davanti a quel mastodontico edificio.
Mi ritrovai davanti a un enorme centro commerciale di dieci piani, il sogno di chi ama lo shopping, tipo io.

una volta entrata puntai subito a Sephora,avevo bisogno di alcuni prodotti che mi
stavano per finire.

Inizialmente presi quello di cui avevo bisogno...ma dopo mi persi davanti a tutti quei prodotti.
Ne avevo bisogno? decisamente no.
li ho presi lo stesso? decisamente si.

Sono uscita da quel negozio con duecento euro in meno ma sicuramente con un sorriso stampato in faccia,alcuni credono che il trucco serva solo per frasi più belle e accettarsi, cosa assolutamente vera ma serve anche come terapia, truccarsi e un momento di relax in cui ci prendiamo cura di noi stessi e non solo,è anche arte.

Girai per vari negozi provando alcuni vestiti e trovai poche cose,ma davvero belle.
Comprai un abito color petrolio glitter , lungo, con uno spacco al lato e senza bretelle;
Un completo abbinato grigio in cotone con dei pantaloni lunghi a zampa di elefante e un top a maniche corte e in fine un top biancoa stile canottiera con i lati tagliati come se fosse un body a vita alta ma senza parte sotto.

Amavo fare shopping ma i miei piedi iniziavano a fare male e le mie braccia a stancarsi di portare i sacchetti da una parte all'altra, così decisi di tornarmene ai dormitori, presi il telefono e prenotai di nuovo un taxi per tornare in dietro ma una volta fatto il mio sguardo cadde sull'orario.

Com'era possibile che io fossi stata lì dentro più di sei ore? ormai erano le sei di sera e per tornare ci avrei messo quasi un'ora, dove avrei trovato la voglia di cucinare la cena? la risposta? non ce l'avrei avuta.

Una volta arrivata nel mio dormitorio guardai cosa ci fosse in frigo e nelle mensole ma non trovai nulla di decente,presi telefono e ordinai una pizza a domicilio.

Mi sdraiai sul divano a guardare il telefono nell'attesa per non concentrarmi sulla fame che mi stava divorando lo stomaco.

Ripensai a quella mattina, mi ero confidata con lui senza pensarci.
E se ora andasse a dirlo in giro? non voglio che tutti mi guardino e mi compatiscano, o che ancor peggio si facciano domande sul come o sul perché.

Dieci minuti dopo qualcuno suonò alla mia porta io mi precipitai ad aprire,non vedevo l'ora di mangiare quella pizza.

Spalancai la porta e...Aspetta.. <<Tu?>>

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