Smettila di piangere.
Sei debole
Piangere è da deboli.
«Perché? Perché mi fate questo?», urlo. I sensi ovattati, i rumori si stanno allontanando. Non sento nulla, se non loro. Loro. Le persone che mi hanno dato la vita. Le stesse che ora mi stanno impedendo di viverla.
Continuo a sentire le loro parole, ma non le sento davvero.
Sta succedendo di nuovo, un'altra volta, ma stavolta in pubblico. Me ne vergogno, vorrei fuggire per sempre, e non dover subire tutto questo.
Indietreggio lentamente, fino a quando vado a sbattere conto qualcosa.
Sussulto per lo spavento, ma non mi volto, sento i sensi diventare insensibili ad ogni cosa. La paura mi divora la pancia, la gola mi rimane incastrata in un nodo, le mani tremano, le gambe tremando, io stessa sto tremando.
Un dolore, uno mai sentito prima mi squarcia il petto ad ogni respiro, Pianigo, perché non voglio che succeda, non riesco a sopportarlo.É come se il mio corpo e la mia mente mi implorassero pietà, ma non ci riesco, non riesco a controllarli, né a darmi sollievo.
Provo a concentrarmi sul respiro. Facendo con calma e lentamente, ma tutto ciò che esce dalla mia bocca sono singhiozzi e gemiti di dolore. Non può continuare così, non per sempre.
lo... non ce la faccio.Eccoci qui, all'inizio di questa avventura. Ammetto che forse sono più emozionata io che voi.
Il prologo per molti segna l'inizio di una storia, ma per molti altri segna l'inizio di una vita, di qualcosa che è destinato a durare per sempre.
Ed io spero che per voi sarà così 🖤Vi lascio in attesa del primo capitolo, intanto per tutti gli aggiornamenti su Instagram: martatstories
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Rumore di una vita rotta
General Fiction«Il massimo che posso fare è mostrarti dove si trova la porta d'ingresso e mandarti via a calci in culo.» Lui accennò un ghigno. «Vediamo di sistemare delle cose io e te, Sólsetur.» © Tutti i diritti riservati