Sei venuta a stravolgermi la vita?

2 0 0
                                    

"Faye", dissi al telefono, quando tornò a casa da lavoro nel pomeriggio.
Non avevo il coraggio di dirle il motivo di quella telefonata, anche se, l'avrei chiamata anche se un motivo non ci fosse stato. Però lei si accorse dalla voce che fosse successo qualcosa.
"Fran tuo lek, cosa é successo? Sembri triste dalla voce!"
Alzai gli occhi al soffitto, cercando di non fare cadere le lacrime che mi bagnavano gli occhi. Accanto a me, Andrea, mi teneva la mano.
"Ho bisogno di vederti"
"Oh, piccola, anch'io ho voglia di vederti. Ma...devo preoccuparmi?"
Non risposi a quella domanda.
"Posso venire da te, per favore?"
"Certo, ma, non voglio farti percorrere la strada a piedi".
Era l'ultimo dei miei problemi quello.

Mi vestì più in fretta che potevo, dovevo correre da lei. Volevo sciogliermi nel suo abbraccio e sentirmi dire che era tutto ok, che si sarebbe risolto tutto per il meglio.
Preferì andare da lei, perché, anche Andrea aveva fatto lo stesso con Freen. L'aveva chiamata, dicendo di volerla vedere a casa nostra.
Feci di tutto per distrarmi dal non pensare mentre passeggiavo tra le vie di quella meravigliosa cittá a cui, prima o poi, avremmo dovuto salutare. Nelle cuffie si diffondeva contro il mio orecchio Boyfriend di Dove Cameron e pensieri mi infestavano la mente e quella canzone non aiutava di certo.

I could be a better boyfriend
I don't need to tell you twice
All the ways he can't suffice
If I could give you some advice
I would leave with me tonight
The universe must have divined this, mmm, mmm
Ladies first, baby, I insist

"Faye, voglio restare con te, per sempre", ripetevo questo mantra a mente fino a farmi venir male alla testa. "Non voglio lasciarti, non posso!". Stavo soffrendo. Col cuore a pezzi, arrivai sotto casa sua.
La strada era tranquilla, come la prima volta in cui mi portò da lei. A quell'ora di primo pomeriggio, la gente doveva essere a lavoro e i bambini, probabilmente, ancora a scuola. Bussai.
In piedi, davanti alla porta, Faye si presentò in tutto il suo splendore. Mi accolse con un sorriso che mi accartocciò l'anima. Aveva sciolto i capelli e si era messa comoda, in tenuta casalinga. Aveva messo persino i suoi occhiali da vista, quando non portava le lentine.
"S̄wạs̄dī kah, thī̀rạk". Avevo giá sentito pronunciare da lei quella frase: Ciao, Tesoro. Un tuffo al cuore.
Senza pensarci due volte, le gettai le braccia al collo e lei mi trinse più forte che poteva. Non lasciarmi mai piú, amore mio.

Dopo averle raccontato il motivo per cui ero andata da lei, rimase senza parole. Parlami, ti prego! Quel silenzio mi stava annientando.
"Ci deve essere una soluzione!"
"Non riesco a trovarne"
Quindi, ti arrendi, Francesca?
"Vuoi lasciarmi?", mi chiese, facendomi sprofondare.
Noo. Assolutamente no. Diglielo, Francesca! Sentivo dire alla mia dea interiore, seduta su una poltrona del mio cinema cerebrale a sgranocchiare pop corn.
"Non voglio lasciarti! Sto morendo dentro, Faye", mi gettai sul divano. Singhiozzi annaspavano tra le lacrime. La vedevo avvilirsi. Si portò le mani sul viso per nascondere le lacrime. Però poi, aprì la bocca per dire qualcosa. Mi distolse dai pensieri.
"Vieni a lavorare con me!"
"COSA?"
"Posso assumerti come mia aiutante. Non puoi tirarti indietro!"
Io...non ci avevo pensato! Ma, anche se lo avessi fatto, non avrei mai potuto chiederle una cosa del genere.
"Puoi lavorare per me, oppure potresti... sposarmi. Pensaci, avrai la cittadinanza thailandese!", concluse, speranzosa.
Vorrei potermi sposare per amore, non per interessi. E, nonostante conoscessi Faye da non così tanto tempo, non mi sarei ancora sentita pronta a fare un passo del genere. Il matrimonio é un impegno per tutta la vita! Mi tremavano le gambe. Sentivo di amare Faye, con tutta me stessa, però...
"Ti prego, Faye. Dovresti ragionarci prima di chiedermi una cosa del genere"
"Ma io ti amo, tu no?"
"Per adesso preferirei non pensarci. Stiamo pensando a un modo per stare insieme!", le urlai. Non volevo litigare.
"Scusami ma, piú INSIEME di così... non credo ci fossero altri modi", rispose, calcando la parola "insieme".
Che bella parola "Insieme"!
"Ti amo, Faye", le dissi, andandole incontro. "Sei la cosa più bella che mi sia capitata da quando sono quì". La baciai. I suoi occhi erano sinceri, bagnati, tristi. Non avrebbe mai dovuto soffrire perché era bellissima. Una sola lacrima sul suo viso avrebbe rovinato il più bel capolavoro che la natura potesse dare solo a me. Ne ero davvero grata.


Pensavo Fossi Tu, Invece Era Lei Where stories live. Discover now