Capitolo IV. Kindness [✓]

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<< Va meglio? >> Chiese Natsu riferendosi alla gamba mentre si apprestava a medicarle i numerosi graffi e lividi che aveva su viso e arti.

<< Un po'. >> 

Era vero, andava meglio, ma il dolore rimaneva lo stesso. E magari fosse stato solo fisico. Ovvio, la ferita alla gamba era quella che al momento la preoccupava di più: continuava comunque a pulsare e a bruciare senza pietà, ma quello che sentiva al cuore era ancora più forte: si sentiva lesa in quel poco di orgoglio che aveva, e nonostante fosse davvero grata a Natsu, la vergognava fin nel profondo essersi mostrata in questo modo a lui e a Gray. Non avrebbe mai voluto mostrare quel suo lato così patetico, umiliata a quel modo davanti a loro.

<< Bene. >> Le sorrise un poco contento prima di cominciare a pulirle il viso.

Con il panno bagnato le accarezzò la fronte scendendo lungo la tempia, ripulendola dallo sporco e dagli schizzi di sangue, fino a raggiungere la guancia e poi le labbra, laddove ergeva una lieve spaccatura circondata da un livido.

A quelle attenzioni così premurose, a quei tocchi attenti e a loro modo gentili, Lucy non poté far altro che farsi cogliere da un'ondata di imbarazzo, per nulla abituata a quella vicinanza così stretta, a una distanza così breve tra i loro volti, al caldo respiro che le batteva contro mentre osservava quel viso così concentrato nel tentativo di farle il meno male possibile.

Si ritrovò però a sorridere, e fu grata del fatto che lui fosse fin troppo concentrato per accorgersene.

Una volta finito, Natsu poggiò l'asciugamano dentro la bacinella d'acqua, soddisfatto. Dopo di che la guardò.

<< Dobbiamo vedere se non hai subito altre lesioni. -Le disse alzandosi e dirigendosi verso il frigorifero tirando fuori da esso del ghiaccio che prontamente avvolse con uno strofinaccio.- Devi alzare la maglietta. >>

<< Eh?! >>

<< Cosa c'è? Devo vedere se ti hanno fratturato qualche osso con i calci che ti hanno dato. >>

Lucy lo guardò sbalordita, gli occhi spalancati e la bocca mezza aperta: davvero non ci arrivava? Ma davvero pensava a quello che diceva? 

Ridestatasi, subito gli lanciò il cuscino a portata di mano colpendolo in pieno viso, mentre il rossore cominciava a imporporarle sempre più il viso.

<< Stupido! >>

Interdetto, prese il cuscino per poi rendersi conto solo inseguito i ciò che aveva detto. Per poco non impallidì per la figura di merda colossale che aveva fatto, e subito si sedette sul letto con mille parole incespicate a uscirgli dalla bocca nel tentativo di scusarsi.

Lucy, inizialmente senza parole per l'imbarazzo, scoppiò a ridere. Perché vederlo in quello stato era troppo divertente e inusuale per lei.

D'altro canto, a Natsu piaceva sentirla ridere, soprattutto in quel momento, che dopo quello che le era successo, sentire quella risata cristallina espandersi per quelle quattro mura non poté far altro che incantarlo e destargli una sensazione di pace e di calma nel cuore.

<< La mia maglietta, io, non me la tolgo. -Gli disse, una volta smesso di ridere.- Però possiamo fare in un altro modo, se proprio insisti tanto. >>

A quelle parole, si distese a pancia in giù lasciandosi sfuggire qualche lamento per le fitte alla gamba e al torace. Poggiò la testa sul cuscino e spostò i capelli sul materasso scoprendo la schiena. Dopo di che, con l'incertezza a guidarla sotto lo sguardo imbarazzato di Natsu, cominciò a sollevare la maglietta scoprendo poco a poco ciò che essa aveva celato fino a quel momento.

I don't have a heart to love you. [NaLu] -REVISIONE IN CORSO-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora