capitolo 7

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Ormai era arrivato il giorno del verdetto, saremo dovuti andare al tribunale, mi alzai verso le 10, dato che l'appuntamento c'è l'avevamo verso le 12, decisi di andare in salotto dove c'era mia madre.

"Buongiorno" disse lei
"Buongiorno" dissi io, appoggiai la testa sulle sue gambe
"Come va?" Chiese lei

"Non bene non sono riuscita a dormire stanotte" dissi io, dopo avermi portato a letto mi svegliai e non riuscivo più a prendere sonno.
"Potevi venire a dormire con noi" disse lei

"Lo so ma non volevo essere un peso per voi" dissi io
"Vanessa tu non sei un peso per noi anzi sei fantastica" disse lei
"Grazie ora vado a prepararmi che sono le 10:30" dissi io

"Va bene vai" disse lei facendomi una carezza sulla testa.
Andai in camera dovevo vestirmi in maniera elegante decisi di mettermi una camicetta a mezze maniche bianca con un pantalone di tessuto nero.

Mi legai i capelli a metà cosa con due ciocche davanti, mi truccai un po' ed ero finalmente pronta.
Uscii dalla mia camera erano pronti pure i miei genitori, erano entrambi vestiti molto bene, e uscimmo di casa.
Raggiungemmo il tribunale abbastanza facilmente, e lì che incontrai i miei due ex genitori.
entrammo nella camera, ognuno di noi prese posto.

Giudice: "Siamo qui riuniti per capire con con andrà a finire Vanessa"
Ex genitori: " Noi vorremmo dire una cosa che non vogliamo avere la sua tutela per nulla al mondo"
giudice: "allora Vanessa come ti sei trovato con loro?"
Io: "mi sono trovata molto bene mi trattano benissimo mi fanno capire i miei sbagli a differenza di come vivevo prima"
Giudice: "Abbiamo capito che la tutela verrà presa dai suoi 2 nuovi genitori"
Ero felicissima fino a quando la mia ex madre si avvicinò dicendo che non valevo nulla che non avrei mai fatto nulla nella vita che dovevo solo morire.
Tutti uscirono, tranne noi,
"Ei Vanessa tutto bene non sei felice?" Disse mia madre
"Sisi sono felice ma.." scoppiai a piangere. Venni presa in braccio da mio padre e mi accarezzò la schiena.
" Ei Vanessa va tutto bene, siamo orgogliosi di te sei il nostro amore" disse mio padre.
Rimasi stretta a lui bagnandoli perfino la camicia, salimmo in macchina c'era la mamma che guidava e io ero seduta sulle  ginocchia di mio padre.
"Vanessa ora che ti sei calmata un po' vuoi dirci cosa è successo?'' disse mio padre

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