CAPTIOLO 22

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Mi risvegliai il mattino seguente tra le braccia di Alarich, cambiata e medicata. La ferita faceva meno male, probabilmente avevano usato la pozione della guarigione. Lo guardai dormire, notando quanto fosse esausto. Tra le missioni e gli allenamenti, aveva dormito pochissimo ultimamente. Questa non era nemmeno la sua missione, ma era rimasto immischiato a causa mia.

Mi avvicinai e gli lasciai un lento e lungo bacio sulla guancia esposta. «Grazie per tutto quello che fai per me.» Mi alzai e mi diressi in bagno per prepararmi. Quando uscii, lui stava ancora dormendo. Se non si fosse svegliato in tempo, gli avrei portato la colazione più tardi.

Mi diressi all'atrio grande, dove sapevo di trovare le mie amiche. «Buongiorno» dissi quando le vidi, tutte e quattro perfettamente in forma e in salute, proprio come voglio vederle dopo ogni missione.

«Ci hanno raccontato di ieri, come stai? Come va la ferita?» mi chiese Emily, visibilmente preoccupata.

«Avrei potuto fare più attenzione, ma grazie a Rose che ha cauterizzato la ferita in tempo non sono morta dissanguata. Grazie, amica» risposi sinceramente. Rose sembrava un po' rammaricata, forse perché, nonostante mi avesse salvato, mi aveva fatto molto male.

«Buongiorno, guerriere» ci salutò Jack.

«Come ci hai chiamate?» chiese Juls, stranita.

«Quando ti ho visto ieri eliminare la kikimora regina con il minimo sforzo, ho visto in te la guerriera delle fiabe che ci raccontava nostra madre» spiegò lui, indicando il fratello che aveva preso posto vicino a Luna.

«Sono d'accordo. Il coraggio che avete dimostrato negli ultimi mesi è impressionante. Siete entrate nell'università come semplici maghette che a stento sapevano usare i propri poteri, e ora siete delle guerriere che affrontano missioni suicide per salvarci tutti» aggiunse Javi, appoggiando il fratello.

Al mi chiamava "piccola guerriera" già dai primi giorni in cui ci eravamo incontrati, e questo pensiero mi fece arrossire. «Sapete perché Al dorme ancora?» chiesi perplessa.

«È rimasto tutta la notte a vegliare su di te. Non smettevi di lamentarti nel sonno per il dolore. Credo si sia addormentato solo un'oretta fa, quando il sole era appena sorto. L'abbiamo incontrato per caso mentre andavamo ad allenarci; forse era venuto per fare colazione o solo per un caffè, non saprei dirti con certezza» spiegò dettagliatamente Jack.

«Capisco» dissi, ora preoccupata per lui. Nonostante la sua rabbia durante la missione per la mia sbadataggine, era rimasto comunque accanto a me. «Non vi scoccia che tra pochi giorni ci sarà il tanto atteso "torneo delle fazioni"?» chiese Luna.

«Noi cavalieri ci divertiamo tantissimo a vedere voi maghetti che provate a essere come noi. Siete lenti, goffi e poco agili, ovviamente tutti i maghi eccetto voi cinque» si corresse subito Javi dopo essere stato fulminato con lo sguardo da Luna.

«Solitamente in cosa consiste il torneo?» chiesi, curiosa delle probabili sfide.

«L'anno scorso ci fu una gara di corsa, un duello con le armi e "sfida il cavaliere". La prima è semplice: i primi venti di ogni fazione che arrivano al traguardo passano alla sfida successiva. La seconda è un sorteggio di due contro due tra fazioni diverse, e infine gli ultimi rimasti si sfideranno contro i cavalieri. Nelle prime due sfide non si potranno usare i poteri, mentre nell'ultima sì, ma non cambia niente per i non dominatori, dato che non hanno un potere. Noi cavalieri puntiamo sempre delle scommesse; il fuoco è la fazione che ha più possibilità di vittoria» spiegò Jack.

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