➸Capitolo uno

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1 anno dopo

Oggi era giunto il giorno di tornare a Barcellona. Un anno fa io e mia madre ci siamo trasferite per la perdita di mio padre.

Barcellona, la città del mio cuore, mi ha vista in tutti i modi, triste e felice, con il cuore spezzato, è stata la città della mia vita, anche se Madrid non era per niente male, se non per il calcio, ero una grande appassionata di calcio e tifavo Barcellona.

"Mi amor, sei contenta, torniamo a Barcellona" mi risveglia dai miei pensieri mia madre. Lei era contenta a differenza mia.
"Si mamma" non potevo realmente dire che in realtà per me era un tuffo nel passato che mi farà sicuramente male.
"Rincontrerai tutti i tuoi amici" mia mamma era veramente contenta.

Io non ne potevo più di parlare del ritorno in quella città, quindi prendo le mie Airpods e faccio partire una canzone a caso di Villabanks, il mio cantante preferito.

Dopo 3 ore ci troviamo all'areoporto di Barcellona, eravamo arrivate.
"Vieni Blanca" mi incita mia mamma a salire sul Taxi.

Piacere mi chiamo Blanca, ho 16 anni e sto finendo di studiare. In questo anno in cui abbiamo lasciato Barcellona siamo andate a vivere Madrid, città stupenda.

Eravamo arrivate alla casa nuova, una villa bellissima, con 2 piani, una piscina. Era a dir poco stupenda.

Sistemo le mie cose nella mia stanza. Aveva un letto matrimoniale, era grandissima con il bagno attaccato.

Dopo aver sistemato un po' di cose, decido di andare a fare due passi per vedere la bellezza di Barcellona.

Mia madre aveva preso la casa nel quartiere di "La Barceloneta" una località marina, quindi c'era anche il mare, che io amo.

Esco da casa dicendo a mia mamma che sarei andata a fare 2 passi, ne avevo bisogno, il ricordo di mio padre, tutti i momenti vissuti nella mia città madre, le partite viste al Camp Nou, tutti quei momenti mi fanno venire un vuoto al cuore, come se sparisse un battito ogni volta che mi vengono in mente tutte queste cose.

Mi ero talmente immersa nei miei pensieri, visto che a farmi tornare al presente è una ragazza che mi viene addosso per sbaglio.

"Scusami, ti sei fatta male?" mi richiama la ragazza.

Non rispondo, ero talmente scossa dai miei pensieri.

"PABLO, vieni" urla la ragazza.
"Che vuoi Aurora" sbuffa un ragazzo che viene verso di noi.
"Aiutami a portarla a casa" le dice la ragazza, che presumo si chiami Aurora, dal ragazzo che ora ci ha raggiunto.

In quel momento connetto di nuovo il cervello.

"Scusami, mi sono imbambolata nei miei stessi pensieri" dico sorridendo ai ragazzi davanti a me.
"Vieni comunque a casa nostra, su" mi aiuta ad alzarmi il ragazzo.
"Come ti chiami?" mi domanda la ragazza.
"Blanca, voi invece?" domando verso i ragazzi di fianco a me.
"Aurora e Pablo Gavira" dice la ragazza.
"Gavira? come il calciatore, che coincidenza" dico ridendo.
"Pensavo di essere famoso" dice il ragazzo.

Lo guardo in faccia, ma aspetta un attimo è quel Gavira.

I FRATELLI GAVIRA MI STAVANO PORTANDO A CASA LORO?

"Oddio sto parlando con Pablo Gavi, com'è possibile" dico io guardando i ragazzi.
"Magia" dicono in contemporanea i ragazzi.

"Siamo arrivati" dice Pablo, che apre la porta e mi fa accomodare sul divano.

I fratelli Gavira mi portano da bere e iniziamo a parlare del più e del meno.

Il pomeriggio con loro vola, e a interrompere quel momento è il telefono di Pablo.

"Hola Pedri" dice Gavi verso il calciatore Pedro González.

Stanno a parlare un po' e dopo mettono giù.

"Ragazze sta sera discoteca, ok?" ci domanda Pablo.
"Ma no, non serve" dico io.
"Tu vieni" mi obbliga Aurora, che mi trascina verso camera sua.

"Ma chi viene questa sera?" domando a Pablo.
"Un po' di persone del Barcellona" dice Pablo

SPAZIO AUTRICE:
ed eccoci qui con il primo capitolo della storia su Lamine Yamal, spero vi piaccia🫶🏻

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