Capitolo 1: Un Incontro Inaspettato

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Ero immersa nei miei pensieri mentre camminavo lungo il sentiero al chiaro di luna. La notte, con il suo manto scuro, aveva sempre avuto un effetto calmante su di me, ma quella sera l'ansia sembrava aver preso il sopravvento. Sentivo i miei demoni interiori sussurrare parole di dubbio e timore, come sempre, ma questa volta sembravano più forti, più insistenti.

Senza rendermene conto, mi trovai davanti a un piccolo ponte che attraversava un ruscello. Alzai lo sguardo e incontrai gli occhi di un ragazzo che stava dall'altra parte del ponte. Era alto, con capelli scuri e uno sguardo intenso che sembrava scrutare dentro di me.

Mi sentii improvvisamente vulnerabile sotto il suo sguardo penetrante, come se potesse leggere i miei pensieri più oscuri con una semplice occhiata. C'erano così tante domande che volevo fargli, così tante emozioni che volevo condividere, ma le parole sembravano rimanermi bloccate in gola.

In un impeto di coraggio, decisi di attraversare il ponte verso di lui. Non sapevo chi fosse o cosa volesse, ma in quel momento sentii che avevo bisogno di affrontare la mia ansia, di confrontarmi con essa invece di lasciarla vincere.

"Chi sei tu?" chiesi, cercando di nascondere il tremore nella mia voce.

Si avvicinò lentamente, uno strano sorriso giocava sulle sue labbra. "Mi chiamo Nathan," disse con voce calma. "E tu?"

"Sono Madison," risposi, sentendomi un po' più a mio agio ora che avevo dato voce al mio nome.

Ci fissammo per un istante, un silenzio carico di significato si stese tra di noi. Poi Nathan parlò di nuovo.

"Posso chiederti perché sembri così tormentata?" chiese, con uno sguardo pieno di compassione.

Mi sentii colta di sorpresa dalla sua domanda diretta, ma qualcosa dentro di me mi spinse a rispondere sinceramente. "Soffro di ansia," confessai a voce bassa. "È come se ci fosse una tempesta dentro di me, che non mi lascia in pace neanche di notte."

Nathan annuì, come se capisse esattamente cosa intendessi. "Anche io ho i miei demoni da affrontare," disse, il tono della sua voce diventando più morbido. "Ma ho imparato che non dobbiamo combattere da soli. Possiamo aiutarci a vicenda, se lo desideriamo."

Quelle parole risuonarono dentro di me, come un raggio di luce nel buio della mia mente. Forse, pensai, forse non ero così sola come credevo di essere.

Così, mentre la notte continuava a scorrere intorno a noi, iniziai a raccontare a Nathan dei miei sogni e delle mie paure, dei demoni che tormentavano la mia mente. E lui, con la sua presenza rassicurante e il suo sorriso gentile, mi ascoltò senza giudicare, offrendomi una mano su cui aggrapparmi nel buio.

In quel momento, non sapevo cosa avrebbe riservato il futuro per noi, ma sapevo che avevo trovato qualcuno che capiva veramente cosa significasse lottare contro i propri demoni interiori. E forse, solo forse, insieme avremmo potuto trovare la forza di trasformare i nostri nemici in alleati, e il buio della notte in una luce che ci guidasse verso la speranza.

alleati, e il buio della notte in una luce che ci guidasse verso la speranza.

Le nostre conversazioni si prolungarono fino a quando il chiarore dell'alba cominciò a tingere il cielo di sfumature rosate e arancioni. Era strano come Nathan sembrasse capire così bene ciò che stavo passando, come se avesse attraversato lui stesso le stesse tempeste interiori.

Mentre camminavamo insieme lungo il sentiero, parlavamo dei nostri sogni più profondi e delle nostre paure più oscure. Nathan mi raccontò delle sue lotte con l'ansia e dei momenti in cui si sentiva sopraffatto dalla pressione del mondo esterno. Era una sensazione liberatoria, poter condividere i miei pensieri più intimi con qualcuno che non mi giudicava, ma che invece mi comprendeva veramente.

Con ogni passo che facevamo insieme, sentivo il peso dell'ansia sollevarsi leggermente dalle mie spalle. Era come se Nathan fosse diventato il mio anker, la mia ancora che mi teneva salda durante le maree tumultuose della vita.

Ma c'era qualcosa di più profondo che cresceva tra di noi, qualcosa che non riuscivo ancora a comprendere appieno. Forse era la connessione che si sviluppava tra due anime ferite, la consapevolezza che eravamo entrambi alla ricerca di un po' di pace e di conforto in un mondo così caotico.

Mentre ci fermavamo su un piccolo ponte che attraversava un laghetto placido, lo guardai negli occhi e mi resi conto di quanto fossi grata per la sua presenza nella mia vita. "Grazie," dissi con voce flebile, ma sincera. "Grazie per essere qui per me, Nathan."

Mi sorrise dolcemente, gli occhi pieni di calore. "Anche tu sei qui per me, Madison," rispose, la sua voce un sussurro gentile che mi avvolse come una carezza. "Siamo in questa lotta insieme, ricorda?"

In quel momento, mentre il sole sorgeva all'orizzonte e dipingeva il cielo con colori vividi, capii che Nathan non era solo un alleato nella mia battaglia contro l'ansia, ma qualcosa di più. Era diventato il mio confidente, il mio amico più fidato, e forse, solo forse, qualcosa di più profondo e significativo.

 E mentre il giorno cominciava a sbocciare intorno a noi, sapevo che non importava quanto oscuro potesse diventare il cammino davanti a noi. Avevamo l'uno con l'altro, e insieme avremmo potuto affrontare qualsiasi cosa la vita ci riservasse.

Il sole risplendeva alto nel cielo, ma dentro di me si era acceso un'ombra di dubbio. Mentre camminavamo ancora lungo il sentiero, il peso della verità iniziò a gravare sul mio cuore. Avevo confidato tutti i miei segreti a Nathan, ma quanto ne sapevo davvero di lui?

La domanda si insinuò nella mia mente come un sottile veleno, avvelenando lentamente il legame che si era formato tra noi. E se Nathan non fosse chi diceva di essere? E se tutto quello che aveva condiviso con me fosse solo una bugia?

Mentre la paura e l'ansia cominciavano a risalire dentro di me, mi resi conto che non sapevo nulla di Nathan al di là delle sue parole gentili e del suo sorriso rassicurante. Non c'era modo di sapere se ciò che aveva condiviso con me fosse vero o falso, e la sola idea mi riempiva di amarezza e rancore.

Mi fermai improvvisamente sul sentiero, sentendo il mio stomaco stringersi in un nodo di disagio. Nathan si voltò verso di me, l'espressione preoccupata. "Maya, cosa c'è?" chiese, la sua voce piena di sollecitudine.

Guardai fisso negli occhi, sentendo il tradimento bruciare nel mio petto. "Chi sei davvero, Nathan?" chiesi, la mia voce tremante di emozione. "E come posso essere sicura che tutto quello che mi hai detto sia vero?"

Un'espressione di sgomento si diffuse sul suo volto, come se non si aspettasse che avessi dubbi sulla sua sincerità. "Mad , ti prego, fidati di me," disse, la sua voce implorante. "Tutto quello che ho detto è vero. Sono qui per te, non importa cosa."

Ma le sue parole non erano sufficienti per dissipare i miei dubbi. Il seme del dubbio si era radicato profondamente dentro di me, e non c'era modo di sradicarlo facilmente. Con un nodo nella gola, mi voltai e corsi via lungo il sentiero, lasciandolo solo dietro di me.

Mentre mi allontanavo da Nathan e dalla verità amara che avevo scoperto, il peso dei miei segreti condivisi si fece sentire più pesantemente che mai. Avevo aperto il mio cuore a uno sconosciuto, e ora pagavo il prezzo della mia ingenuità.

Eppure, anche se il dolore della delusione bruciava dentro di me, sapevo che dovevo trovare la forza di andare avanti. Forse un giorno avrei potuto perdonare Nathan  , ma per ora dovevo concentrarmi su me stessa e sul trovare la pace che tanto desideravo.



                  Indipendentemente da quale forma prenda questo nuovo inizio, ciò che conta è la volontà di abbracciarlo con tutto il cuore e l'anima.

🗝️🦋💞benvenuti in locked  dreams💞🦋🗝️

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