Locked dreams

capitolo 2 Riflessioni sotto la Luna

 Mentre il sentiero scompariva dietro di me e il fruscio degli alberi si faceva sempre più distante, mi trovai sola con i miei pensieri tumultuosi. La delusione e il tradimento si intrecciavano insieme all'ansia che già mi affliggeva, creando un vortice di emozioni che minacciava di inghiottirmi interamente.

Avevo aperto il mio cuore a Nathan, convinta di aver trovato qualcuno che potesse comprendere veramente le mie lotte interiori. Ma ora, tutto ciò che rimaneva era il sapore amaro della menzogna e della manipolazione. Come avrei potuto essere così sciocca da fidarmi così ciecamente di lui?

Mi ritrovai a riflettere sulle nostre conversazioni, cercando segnali che avrei potuto trascurare, indizi che avrebbero potuto rivelare la sua vera natura. Ma ogni ricordo sembrava offuscato dalla luce accecante della mia fiducia in lui, rendendomi incapace di distinguere la verità dalla finzione.

La sensazione di tradimento mi avvolse come un mantello, stringendomi il cuore con una morsa di dolore e rabbia. Come potevo essermi così ingannata su di lui? Come potevo aver creduto alle sue bugie così facilmente?

Ma anche mentre la rabbia bruciava dentro di me, c'era una parte di me che rifiutava di lasciare che l'amarezza e il risentimento prendessero il sopravvento. Dovevo trovare un modo per superare questa delusione, per trovare la pace che tanto desideravo, anche se ciò significava affrontare le mie paure da sola.

Con passo incerto, mi ritrovai ad attraversare un campo aperto, dove il vento sussurrava tra le spighe dorate e il sole splendeva alto nel cielo. Ma anche la bellezza della natura non riusciva a lenire il dolore che mi consumava dall'interno, il peso della verità che si era abbattuto su di me come un macigno.

E mentre camminavo, mi resi conto che dovevo trovare un modo per accettare ciò che era accaduto, per lasciar andare la rabbia e il dolore che mi avevano imprigionato. Dovevo trovare la forza di perdonare Nathan, non per il suo bene, ma per il mio.

Perché il rancore e la rabbia non facevano altro che avvelenare la mia anima, impedendomi di trovare la pace e la felicità che tanto desideravo. Dovevo imparare a lasciar andare il passato e ad abbracciare il futuro con speranza e fiducia, anche se il cammino davanti a me sembrava oscuro e incerto.

Con ogni passo che facevo, sentivo il peso della verità diventare sempre più leggero, come se il semplice atto di accettare la realtà mi permettesse finalmente di liberarmi dalle catene del dolore e della rabbia. E anche se sapevo che il percorso verso il perdono sarebbe stato lungo e difficile, sapevo anche che ne valeva la pena.

Perché solo attraverso il perdono avrei potuto trovare la pace che tanto desideravo, solo attraverso il perdono avrei potuto liberarmi dal peso delle mie paure e delle mie ansie. E anche se il tradimento di Nathan avrebbe lasciato cicatrici profonde nel mio cuore, sapevo che avrei trovato la forza di guarire, di rinascere più forte di prima.

E così, mentre il sole calava lentamente all'orizzonte e il cielo si tingeva di sfumature di rosso e oro, mi ritrovai ad accettare la verità della mia situazione. Nathan potrebbe non essere stato l'uomo che credevo fosse, ma non avrei lasciato che il suo tradimento definisse chi ero.

Perché ero più di una vittima delle bugie di qualcun altro, ero una guerriera, una lottatrice che non si sarebbe arresa di fronte alle avversità della vita. E mentre il buio della notte cominciava a calarsi intorno a me, sapevo che avrei affrontato il futuro con coraggio e determinazione, pronta a lasciarmi alle spalle il passato e ad abbracciare la nuova alba che sorgeva all'orizzonte.

Mentre il chiarore della luna dipingeva il paesaggio con sfumature argentee, il suono di un violino dolce e malinconico si diffuse nell'aria, catturando la mia attenzione e guidandomi attraverso il fitto bosco di alberi antichi. Seguendo quell'incantevole melodia, mi trovai di fronte a un giovane uomo seduto su una roccia, con il viso illuminato dalla luce argentea della luna e le dita agili che danzavano sul violino come gocce di pioggia su foglie di autunno.