Capitolo 5

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Dopo la chiacchierata con Vaggie mi sentivo irrequieta.

Torno agli Studios sperando che Val l'avrebbe presa bene.
Ovviamente non ci credevo veramente, ma mi aggrappavo a questa possibilità.

Entro nella V Tower e vado da Val, che trovai in camera sua.

Busso "Ehi Val..." dissi aspettando risposta.

"Chi è?" disse un po' scocciato aprendo la porta.

"Oh~ Hai voglia di divertirti stasera~ Entra pure!" disse scansandosi per farmi entrare.

Entro e mi siedo su un divanetto.
"Ehm... Non esattamente... Dovrei dirti una cosa..."

Lui era visibilmente seccato "Cosa?".

"Ho deciso di trasfermi, quindi non starò più nell'hotel degli studio" dico piano, con voce calma e gentile.

Mi fulmina con lo sguardo "Per me è ok, basta che continui a rispettare il nostro patto" disse accendendosi una sigaretta.

"Certo" dico io sollevata, poi mi giro e faccio due passi verso la porta.

Lui mi appoggia una mano sulla spalla destra "Non così infetta, baby~... Prima ci divertiamo~.  Speravi che ti lasciassi andare così...".

Io mi giro all'indietro terrorizzata.

Lui mi espira il fumo rosso in faccia.
Mi copro la bocca e il naso e tossisco, poi indietreggio.

"T-ti prego Val..." dissi continuando ad indietreggiare.

Ad un certo punto sbatto contro la porta, che si apre e cado a terra.

"Fai la brava, che oggi mi hai fatto arrabbiare già abbastanza..." dice lui cercando di restare calmo.

Io mi alzo e scappo per i corridoi della torre.

Ad un certo punto decido di entrare in una stanza, visto che Val mi stava rincorrendo.

Mi ritrovo davanti Velvette, che mi guarda spaesata per un secondo, probabilmente è stupita dal mio sguardo terrorizzato.

Io e lei ci conoscevamo da un po' (se così si può dire).
Ogni tanto Val mi faceva fare da modella per lei, oppure ci vedevamo alle riunioni.

"Nasconditi" mi dice, io non me lo faccio ripetere e mi dirigo averso il camerino che mi ha indicato.

Prima di entrare mi giro e la guardo "grazie..." dico sollevata, ma un po' scombussolata.

"Muoviti che arriva, esci solo quando lo dico io" Mi dice facendomi segno di entrare nel camerino, non me lo faccio ripetere due volte ed entro nel camerino vuoto.

Chiudo la porta e mi siedo per terra e tiro un sospiro.

Fortunatamente ero entrata in uno degli studi di Velvette.

"Babydoll! Hai visto quella troietta di Bonnie?" dice Val.

"Credo sia andata di là" dice Velvette.

"Grazie Babydoll" Dice Val, probabilmente andandosense, perché dopo poco Velvette apre la porta e io la guardo ancora seduta per terra.

"Grazie" dico io ancora un po' spaventata.

"Odio quando vi fa del male, ora vai fuori di qui, gli ho detto che ti ho vista andare di sopra, così puoi andare in hotel" Dice e mi aiuta ad alzarmi.

"Grazie..." dico e lei mi guida fino alla porta dove poco prima ero entrata.

La saluto e mi dirigo velocemente verso la mia stanza.
Entro e la chiudo a chiave poi prendo la valigia da sotto il letto e la metto sulla scrivania (ex scrivania era piena di trucchi e attrezzi di scena).

La apro e si buttò dentro quei pochi vestiti "normali", poi quelli di scena, che erano il doppio.

Aggiungo tutti i miei trucchi, i croccantini e le altre cose per Via.

Via era la mia draghetta, dolcissima e aveva il nome del mio gatto che avevo quando ero ancora vita.

È principalmente nera ed ha delle macchiette sul corpo viola e verdi, due cornina dorate e piccole ma molto dure e delle alette piccole e nere e con qualche tocco qua e là di oro (potrei magari disegnarla).

Era più o meno grande quanto Fat e sputa fuoco viola dalla bocca.
La sua storia è triste, l'ho trovata, un bel po' di tempo fa, in un cassonetto dietro la V Tower, mentre ero fuori a fumare.

È l'unica cosa che mi ama e mi accetta come sono, a parte Angel e Cherry.

Prendo la mia Katana, me la lego in vita, esco piano dalla stanza con la valigia in mano e Via sulla spalla e chiamo un taxi.

Mi porta ai piedi della collina, io scendo, pago e saluto.
Risalgo la collina e busso, mi viene ad aprire Charlie.

"Ehi ciao! Come mai sei qua? Ti avevo detto che ti serei venuta a prendere io domani..." disse lei confusa.

"Ecco... Avevo già preparato la valigia e non avevo nulla da fare... Così ho pensato di venire qui adesso..."  dissi sorridendo, sperando che si beva la balla.

"Ah capisco! Bhe entra pure!" dice spostandosi per farmi entrare.

Entro e trovo tutto deserto, poi Charlie mi guida verso la mia stanza.
"Grazie... E scusa per essere venuta tardi, è pur sempre l'una e mezza..." dico io.

"Non ti preoccupare! Se hai bisogno mi trovi in camera! A domani!" dice sorridendo e se ne va.

Entro in camera e chiudo la porta a chiave dietro di me.
La stanza è semplice: un letto matrimoniale, un tappeto rotondo rosso, un armadio grande e una scrivania con uno specchio.

Spengo la luce della stanza e accendo solo le lucine dello specchio.
Sistemo dentro l'armadio i miei vestiti e i miei oggetti e vestiti di scena, poi metto sulla scrivania i trucchi.

Sistema vicino al letto la cuccia di Octavia e gli metto un po' di cibo nella ciotola.

"Ecco la cena Via, anche se un po' in ritardo" ti sto mettendo a terra la scodella.

Lei subito va a mangiare e io mi butto sul letto.

Prendo il telefono, lo accendo e mi prende un colpo.
Val mi aveva chiamato almeno una ventina di volte.

Stranamente avevo un solo messaggio in segreteria.
Poche parole e tantissime sofferenza:
"Domani ti scopo fino a che non starai in piedi per tre giorni".
Questo è quello che diceva l'audio.

Inizio piano piano a piangere.

"Sono fottuta..." dico tra le lacrime andandomi a sedere affianco a Via, che mi si acciambella sulle gambe.

Metto le cuffie e dopo un po' mi addormento sul pavimento, con Via ancora sulle gambe.

Capitolo completato.
Avete correzioni? Ditemelo pure!
Vi sta piacendo la storia?
A me diverte un sacco creare storie contorte.
Bhe ora devo andare a "studiare"
Ciaooo

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 14 ⏰

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