Theo lottò contro la porta, ma con l'aiuto di Greg, riuscirono a chiuderla e a far scattare la serratura, intrappolando Draco nel suo laboratorio con il kit di pozioni non imballato. "Se hai così tanta voglia di bere," Theo urlò, indietreggiando, "Allora fanne una tu, cazzo!"
Il ruggito di Draco era incomprensibile a causa della spessa porta di legno nonché del suo carattere furioso, ma fu così forte che sia Theo che Greg sussultarono, facendo un passo indietro.
"Non mi sento molto bene per questa cosa, ad essere del tutto onesto," ammise Greg.
"Ho sostituito alcune etichette sulle casse," Theo alzò le spalle. "Inizierà a leggerle una volta che si sarà annoiato abbastanza, poi sarà così arrabbiato perché hanno spedito ingredienti volatili nello stesso pacco che li farà a pezzi tutti prima di organizzerà entro la mattina."
"A quel punto, avrà dimenticato quanto dovrebbe essere arrabbiato con noi," concluse Greg lentamente.
Theo sorrise. "E si ricorderà di quanto sia più sopportabile quando è sobrio e occupato."
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Hermione si era dimenticata che era la settimana del suo compleanno fino a due giorni prima, quando Millicent le chiese quando le sarebbe piaciuto festeggiare.
"Festeggiare cosa?" chiese Hermione con espressione assente. "Il mio anniversario è stato due settimane fa."
"Il tuo compleanno," le ricordò Millicent. "Giovedì, no? Pansy mi ha chiesto di andare ad uno spettacolo con lei venerdì, ma non sapevo in quale giorno avresti voluto fare qualcosa."
"Oh, no." Hermione la congedò con un cenno della mano. "Non ho bisogno di festeggiare. Abbiamo comunque questa faccenda da risolvere con la squadra di Pinter."
Millicent sospirò. "Pensavo davvero che l'avremmo visto per l'ultima volta quando siamo scappati dai Budgies."
"Gli piace immischiarsi ovunque possa, a quanto pare," Hermione brontolò.
"Che ne dici se andassimo a bere qualcosa dopo il lavoro?"
"Hmm?"
"Giovedì. Per il tuo compleanno."
"Millicent, non hai davvero bisogno di fare nulla," insistette Hermione.
"Sciocchezze," sorrise Millicent, colpendole la spalla. "Dovresti essere festeggiata".
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"Hermione Granger!"
Oh no. Hermione sussultò, così come Millicent accanto a lei.
Pinter.
Apparve all'estremità del tavolo, arrossato e raggiante.
"Mi sembrava di aver riconosciuto quella criniera!" Pinter esplose. "Che fortuna incontrarla al pub con tutta la combriccola."
Harry e Ginny guardarono Hermione confusi e inorriditi. Ron, per qualche ragione, aveva un sorriso stupido sul volto.
Non c'è modo di sfuggirgli.
"Salve, signor Pinter," intonò Hermione. "È bello vederla."
"Fuori... a festeggiare qualcosa?" Pinter dondolò avanti e indietro sui piedi, guardandola in attesa.
"È il compleanno di Hermione," Millicent lo informò .
Pinter fece finta di sbattersi il palmo della mano sulla fronte. "Certo! Come potrei dimenticarlo? Buon compleanno a lei, signorina Granger."
"Grazie, signore."
Forse se ne andrà.
Pinter rivolse lo sguardo a Harry, poi sorrise in modo cospiratorio a Hermione.
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An Inconvenience - by thebrightcity (DRAMIONE)
Fanfiction(TRADUZIONE ESEGUITA SU CONSENSO DELL'AUTRICE) Due anni dopo la battaglia di Hogwarts, il Ministero della Magia invoca una vecchia legge sul matrimonio per migliorare i rapporti tra i nati Babbani e i purosangue.