17.

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"Vorresti..."

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L'invito della Granger era l'unico incoraggiamento di cui Draco aveva bisogno. A malapena si accorse del vetro che si infrangeva sul pavimento perché la stava baciando di nuovo.

Merlino, la sentiva proprio come se la ricordava, e Draco quasi gemette contro la sua bocca. Le sue labbra erano morbide e cedevoli, mentre si separava da lui con un lieve sussulto. Aveva il sapore della Granger: perfetta, pulita, speziata con un tocco di menta verde. Draco afferrò la curva delicata della sua vita, bloccandola saldamente contro di sé. Voleva stringerla a sé, intrecciare le dita tra i suoi riccioli e girarle la testa di lato in modo da poterle segnare il collo. Era spinto a possederla o a lasciare che lo possedesse. Sarebbero andate bene una o entrambe. La stanza sembrava un po' sottosopra, in quanto non riusciva a capire da che parte fosse quando i pugni della Granger si strinsero sulla sua camicia, trascinandolo più vicino a lei.

Fu un movimento sottile, un incoraggiamento silenzioso laddove altrimenti sarebbe stata raccolta. Come faceva Granger ad avere così tanto controllo? Come faceva a ricambiare il bacio in quel modo, con compostezza ed educazione, solo con le dita serrate che lasciavano intendere che anche lei poteva volerlo?

Draco probabilmente sembrava impazzito a sua volta. Le sue mani si aggrapparono al suo corpo, danzando come se avesse avuto la febbre. Voleva sentirla tutta in una volta ma non aveva idea di dove indugiare: il suo culo pieno, l'ampiezza dei suoi fianchi, i suoi riccioli, le sue cosce, le sue dita, il suo collo. Ogni piccola cosa di lei richiedeva la sua attenzione. Prese la bella mascella della Granger tra le mani, assaporando la setosità della sua pelle mentre passava i pollici sulle sue guance e intrecciava le dita tra i suoi capelli.

La Granger sospirò in risposta. Un suono leggero, lieve, ma Draco lo inghiottì comunque, affamato di qualunque cosa gli desse. Le sue mani finalmente allentarono la presa sulla sua maglietta, facendogliele scivolare attorno al collo. Le sue dita erano fresche e leggere sulla sua pelle. Dei, stava bruciando. Aveva pensato che non avrebbe mai più potuto toccare la Granger, ed eccola lì adesso, a permettergli di appoggiarla contro la scrivania. Draco le spinse indietro la fascia dai fianchi così da poterle far scorrere la mano sulla coscia. La Granger gemette mentre Draco ruotava i fianchi contro i suoi, facendole sentire la sua erezione crescente. Le sue unghie affondarono nella sua pelle, e Draco finalmente gemette per il dolore acuto. Le strinse il culo attraverso il cotone sottile della camicia da notte. Avrebbe dovuto farla a pezzi, strapparle via l'involucro, ma era troppo disperato per preoccuparsi di spogliarsi. La sollevò sulla scrivania con facilità, e le ginocchia della Granger si sfaldarono. Draco la trascinò fino al bordo della scrivania, premendo la sua lunghezza contro il suo centro.

"Lo senti?" sibilò, strofinandosi contro Granger. Vedi cosa mi stai facendo? Vedi quanto sono disperato per te? Aveva bisogno di dimostrarle che l'altra notte era stato un colpo di fortuna, un incidente, e che poteva suonare il suo corpo come un dannato violino se glielo avesse permesso. Poteva farla sentire così bene. Poteva farla cantare come nessun altro, ne era sicuro, se solo glielo avesse permesso.

La Granger piagnucolò, e Draco quasi si disfò. La riportò sulla scrivania - dèi, vuole scoparla proprio qui, farle vedere - ma diversi rumori tintinnarono mentre passava il braccio sopra la scrivania, sentendosi il tonfo di un vetro che colpiva il terreno e rotolava.

La Granger cercò di allontanarsi. "È il mio inchiostro," protestò contro la bocca di Draco.

"Ti comprerò dell'inchiostro nuovo," Draco ringhiò, mordicchiandole il labbro inferiore. Ti comprerò migliaia di bottiglie, le più belle che potresti chiedere, qualunque cosa tu voglia, lascia che te lo mostri...

An Inconvenience - by thebrightcity (DRAMIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora