Riassunto capitolo precedente:
Dopo una stancante lezione di Difesa contro le Arti Oscure, Harry, Ron ed Hermione cercano di recuperare le forze con una cena abbondante. Stanchissimo, Harry decide di andare a dormire. Quella notte, ha un sogno vivido in cui segue Draco Malfoy attraverso un ambiente oscuro che si trasforma nella Stanza delle Necessità. Il sogno, stranamente piacevole e simbolico, mostra Draco in una luce differente e suggerisce a Harry di avvicinarsi a lui per scoprire di più sui suoi piani.
Harry rifletté per un momento sul da farsi, poi prese l'iniziativa. Osservò con attenzione i suoi quattro compagni di stanza: Ron dormiva profondamente a pancia in giù, alla sinistra di Neville che russava sonoramente. Anche Dean e Seamus sembravano essere immersi in un sonno profondo. Con cautela, Harry scese dal letto senza fare rumore e raccolse il Mantello dell'Invisibilità. Dopo aver dato un'occhiata alla Mappa del Malandrino, decise di muoversi lentamente, evitando qualsiasi rumore, ed uscì dalla Torre di Grifondoro.
Qualcosa lo attirava verso la Stanza delle Necessità, ma non riusciva a comprendere cosa. Il suo cuore batteva forte, forse per l'emozione del sogno che aveva avuto. Quali sentimenti stava provando? Draco era sempre stato il suo nemico, eppure ora sentiva un calore intenso scuotergli le membra mentre si avvicinava sempre di più al settimo piano.
Giunto all'arazzo di Barnaba il Babbeo, Harry iniziò a mormorare varie frasi, sperando di aprire la Stanza delle Necessità. Provò ogni combinazione di parole che gli veniva in mente, ma senza successo. Sentiva che Draco era lì, l'aveva visto in sogno, ma sembrava che non ci fosse modo di trovarlo. Il calore nel suo stomaco diventava sempre più intenso e il cuore batteva furiosamente. Draco, dove sei? Cosa stai facendo? Ma non era solo l'ansia di sapere cosa stesse facendo a renderlo irrequieto. Harry desiderava qualcosa di più, qualcosa che non riusciva a comprendere pienamente. Draco l'aveva sempre schernito, deriso e maltrattato, eppure, negli ultimi tempi, c'era qualcosa nei suoi occhi azzurri che lo rendeva...
«Voglio vedere Draco», disse con determinazione, passando tre volte davanti all'arazzo, concentrandosi intensamente sul suo desiderio. E finalmente, la porta si aprì. Harry, decisamente stupito e con il cuore che minacciava di esplodergli nel petto, entrò.
La scena che gli si parò davanti era completamente diversa da ciò che si aspettava. Numerosi arazzi rosso scuro pendevano in una calda stanza, e tre piccole poltroncine erano disposte davanti a un caminetto di alabastro. E su quella centrale stava Draco, che sorseggiava un tè bollente dalla sua tazza di porcellana. Draco lo vide e balzò in piedi.
«P-Potter, cosa ci fai qui?»
Harry non rispose, stupito. Le sue guance si stavano tingendo di un rosso acceso quanto gli arazzi nella stanza. Decise quindi di scappare, ma Draco posò la tazza e lo prese per un braccio.
«Potter, come hai fatto?»
Harry distolse lo sguardo dagli occhi azzurri di Draco e rispose brevemente, «Non lo so, facevo un giro» Draco lo guardava intensamente, ma il suo sguardo non mostrava rabbia, bensì un imbarazzo profondo. <<Non ti credo, Potter. Dammi delle spiegazioni>>
Harry continuava a tentare di distogliere lo sguardo ma prese coraggio e parlò <<Ho sognato. Ho sognato di dover entrare nella Stanza delle Necessità, ma>> Harry mentì <<non so come mai>>. Rimasero per un po' faccia a faccia, mentre si scrutavano a vicenda, a pochi centimetri di distanza. Harry non aveva mai notato quanto fosse bello il ragazzo che aveva davanti: Draco era avvolto in una veste estiva di seta che aderiva elegantemente al suo corpo atletico, scolpito da anni di voli audaci e manovre ardite nel Quidditch. La stoffa sottolineava ogni curva dei suoi muscoli definiti, come se fosse stata tessuta apposta per lui, per rivelare la sua forma perfetta. Le sue mani, agili e sottili, erano quelle di un artista, delicate e precise, come se potessero scolpire aria e luce con la stessa facilità con cui sfioravano una scopa volante. Questi pensieri fecero arrossire ancora di più Harry e, a quanto pare anche Draco, che scappò non dopo avergli raccomandato, cercando di usare un tono burbero, di non farne parola con nessuno. Harry voleva urlargli di tornare indietro, ma le parole non gli uscirono.
Harry decise quindi di dare un'occhiata alla Stanza delle Necessità che si era aperta, con il cuore che ancora batteva forte nel petto. Aveva sognato di essere lì, e osservando quelle poltroncine accoglienti, non poteva fare a meno di immaginare di essere lì con Draco, a prendere il tè insieme, guardando le fiamme nel focolare scoppiettante. Ma come poteva pensare a quelle cose dopo tutte le angherie di Draco Malfoy? Eppure, fissando quella pietra bianca del camino, illuminata dal bagliore del fuoco, non riusciva a non pensare alla pelle di Draco, a come avrebbe voluto che quelle mani delicate del ragazzo si stringessero attorno al suo corpo. Voleva stare con lui su quelle poltrone e voleva farlo subito. Però la sua coscienza lo portò a ritrattare; Che cosa avrebbero detto Ron ed Hermione? Avrebbero sicuramente disapprovato questi suoi pensieri e lo avrebbero lasciato solo. D'altronde come dargli torto, Draco era sempre stato il suo rivale. Eppure Harry non si era mai sentito così prima d'ora.
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Sei tutto mio, Harry Potter
RomantikHarry Potter fa un sogno che lo porta ad incontrare Draco nella stanza delle necessità. Quello che succederà tra i due è ancora da scoprire (DRARRY)