3. La punizione di Piton

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I giorni erano passati senza intoppi dopo l'inconveniente della Stanza delle Necessità ed Harry era stato trattato da Draco con la solita freddezza. Però i sentimenti di Harry non cessavano di tormentarlo, come un dolore caldo e piacevole che scende dalla gola fino allo stomaco. Harry non aveva nemmeno smesso di sognare Draco, e in quelle piacevoli notti continuava a vedere il suo volto che lo scrutava dalla Stanza delle Necessità. 

Era arrivato novembre e con lui il freddo, che era penetrato nel castello. Si gelava nell'aula di Piton quella mattina e l'ora di Difesa contro le Arti Oscure continuava con la solita noiosa nenia che il professore gli propinava. Harry, come al solito, in quelle ore di stallo passava il tempo cercando di immaginare come poteva farsi notare da Draco. Hermione però, che aveva occhio per certe cose, si era accorta di questa piccola ossessione, pur avendola scambiata per semplice curiosità rispetto al piano di Draco. Harry era ben felice di supportare questa sua tesi, e fingeva di voler scovare con le mani nel sacco Draco, sebbene tutto ciò che in realtà sperava era che il ragazzo si accorgesse di lui.

<<Potter, mi stai ascoltando?>> 

Piton lo aveva risvegliato da un sogno particolarmente sconcio che Harry stava facendo ad occhi aperti. 

<<Potter, spiegami come funzionano le controfatture avanzate>> Hermione si stava avvicinando ad Harry per consigliargli la risposta quando Piton, con un gesto di bacchetta, la allontanò da lui. Poi il professore continuò <<Dato che il grande Potter non si degna di ascoltarci darei venti punti in meno a Grifondoro e, perché no, una serata di punizione nel mio ufficio>>. Harry stava iniziando ad avvamparsi quando Piton continuò <<il signor Malfoy è in punizione con la Professoressa McGranitt, perciò voi due andrete insieme dal signor Gazza a lucidare trofei>>.

Il cuore di Harry fece un balzo. Pulire con Draco? Sarebbe stata un occasione senza eguali. Ron però non sembrava della stessa opinione

<<Mi dispiace per te, amico. Se dovessi pulire insieme a Draco...>> e fece un gesto esplicativo, portandosi il pollice alla gola. <<Beh, d'altronde poteva andarmi peggio, no?>> Hermione lo guardava con sguardo interrogativo. Ci furono alcuni secondi silenziosi nel gruppo quindi Harry, per evitare di dover rispondere ad altre domande, si precipitò in Sala Comune borbottando qualcosa come <<Scusate, mal di pancia>>.

Harry salì le scale di corsa e si precipitò in camera. Non vedeva l'ora di poter vedere Draco in un'occasione così intima e solitaria. Gazza non sarebbe rimasto a controllarli e allora avrebbero potuto parlare... la mente di Harry passò dai trofei al corpo di Draco, a come lo aveva visto solo qualche settimana prima. Si immaginò a essergli davanti, guardandolo con indosso la sua veste estiva, ad avvicinarsi lentamente verso di lui, così vicini da toccarsi a vicenda. Così vicini da sentire il corpo di Draco scorrere sotto il suo. Harry voleva prendere le labbra di Draco tra le sue e baciarlo come non aveva mai fatto con nessuno prima d'ora. Voleva togliergli i vestiti di dosso e magari sfiorare dolcemente il suo corpo, per poi passare le pallide mani di Draco sul suo, e poi...

I pensieri di Harry furono interrotti da Ron che, come al solito, saliva le scale con passo da elefante. <<Perchè non hai mangiato? Ancora a seguire Draco?>> Harry gli rivolse uno sguardo imperturbabile. <<Come vuoi tu. Ah comunque ho incontrato Piton, la punizione è domani>> e con questo si infilò il pigiama e si mise a dormire. 

Quella notte Harry sognò come non aveva mai fatto in vita sua. 

Sei tutto mio, Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora