Brutti sogni

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Sommario: sono giorni che Ace ha delle occhiaie pesanti e molto marcate, è più irritabile del solito e non parla molto. La ciurma di Barbabianca lo notano e vogliono aiutare a tutti i costi il loro caro fratellino.

Sono giorni che i membri della ciurma di Barbabianca sono preoccupati per la salute del loro fratellino che era sempre più pallido e le sue occhiaie sempre più visibili, inoltre, era anche più irritabile del solito, cosa davvero molto difficile vedendo il livello di irritabilità già normalmente alto del giovane. Usciva per mangiare, quel poco che mangiava perché dopo due o tre bocconi si addormentava (questo fece suonare un campanello d'allarme a Marco che aveva organizzato un piano perfetto per aiutare la narcolessia del giovane giusto due settimane prima e sembrava funzionare, quindi gli è venuto automatico pensare che il giovane avesse interrotto lo schema), Quando si svegliava torna nell'alloggio come se nulla fosse  accaduto. Molti dei fratelli hanno provato a chiedere se stesse bene ma tutto quello che ottennero era il rischio di essere quasi bruciati, anche se tutte le volte che il fuoco sfiorava il fratello che aveva osato chiedere le condizioni di salute dell'altro si era subito fermato, il suo sguardo era impaurito dal suo stesso potere.alla fine chiedeva scusa e tornava nella sua stanza. Quello che poi faceva era un mistero.












È notte fonda, tutti dormono, tutti tranne il comandante della seconda divisione che si girava e rigirava nel letto sperando di prendere sonno. I suoi occhi cominciano  ad appesantirsi per la stanchezza accumulata nei giorni precedenti. Il suo corpo si rilassa.

Il Grey Terminal, Sabo, le urla di aiuto, le fiamme. Tutto torna a quel giorno.  Il Gray Terminal in fiamme, tutti urlavano ininterrottamente in cerca di un posto sicuro che però non c'era, il pianto di Luffy. Le fiamme si espandevano e bruciavano tutto.  Le urla dei poveri fuori legge che davano a quel posto una speranza di sopravvivenza. Le ferite di Luffy che non ha potuto evitare. Sabo e la sua lettera. Gli avevo promesso l'avrei protetto invece non ci sono riuscito, era il ragazzo con il cappello di paglia che aveva protetto lui. Sabo è lì vicino a me ma l'unica cosa che ripete è che Luffy è morto per colpa mia e che tutte le cose successe erano a causa sua. E io so che è vero.

Sento il rumore di un vetro rompersi e mi sveglio all'improvviso, con il fiatone e ricoperto di sudore dalla testa ai piedi. Mi guardo in torno, ho rotto la lampada ma non ci faccio caso e mi rimetto nel letto sperando di addormentarmi fallendo però miseramente e questo mi rende ancora più nervoso del solito. Sono giorni che provo a chiudere occhi ma è sempre la stessa storia, chiudo gli occhi,rivedo il fumo e le fiamme del Gray Terminal, i miei fratelli feriti e Sabo mi da la colpa di non aver fatto nulla per impedire che Luffy morisse, avevo infranto la nostra promessa.

Mi alzo dal letto e mi incammino verso la cucina, in cerca di un bicchiere d'acqua e un po' d'aria. Cerco di non svegliare qualcuno e me ne vado sulla ringhiera del ponte ad osservare un po' le stelle. Mi sembra di sentire di nuovo le risate di Luffy e la voce di Sabo che mi rimprovera per essere troppo impulsivo. Mi scendono delle lacrime senza accorgermene dagli occhi. Se fossero ancora qui cosa dovrebbero a vedermi piangere? Se fossero ancora qui...«Chi va la? Ace?» sento una voce molto famigliare, è Marco, mi asciugo velocemente le righe trasparenti sulle mie guance lentigginose e lo saluto «Ciao Marco» vedo sul suo volto una faccia assonnata e preoccupata «Che ci fai qui? Dovresti dormire, non ti fa bene rompere lo schema» mi rimprovera «Oltre a un'ananas sei anche mia madre?» chiedo con un filo di sarcasmo «Ace-yoi tutti noi ci stiamo preoccupando, non sembri stare bene nell'ultimo periodo e saremo felici di aiutarti se c'è lo permettessi-yoi» risponde con un tono molto serio il medico. «Allora tranquillizzatevi che sto benissimo» dico rimettendomi a guardare il cielo, vedo due stelle vicine, sono fantastiche e luminose come mai, poi c'è n'è un'altra più distante e meno luminosa. Mi ricorda Sabo,Luffy e poi ci sono io, la stella distante che non può brillare senza di loro. Un po' come il sole e la luna. Loro il mio sole e io la luna. «Che guardi così intensamente?» mi chiede l'ananas. «Le stelle» «si molto belle ma devi andare a letto, muoviti-yoi» dice fermamente per poi prendermi dalla collana di perle e trascinarmi fino all'alloggio per poi buttarmi con molta delicatezza sul letto. «Buonanotte Ace-yoi» dice e chiude la porta lasciandomi completamente solo. non avendo nulla da fare mi metto a dipingere senza pensare ad effettivamente cosa riportare sulla tela. Sono stanco e vorrei solo poter dormire, faccio fatica a distinguere i vari colori, quindi mi ritrovo colori completamente a caso sulla tavolozza. Cerco di fare delle linee sensate, cioè quello che fa la mia mano. Dopo un po' decido che magari è meglio vedere cosa faccio così con il polso mi gratto gli occhi per mettere meglio a fuoco. Tutto quello che vedo su quella tela è un miscuglio di colori, varie tonalità di rosso, blu, viola e grigi. Tutti quei colori portano a un campo di fuoco rosso e blu con del fumo grigio. È uguale a quel giorno. Di istinto rompo la tela e la getto brutalmente in un angolo dell'alloggio sperando di non aver disturbato il sonno altrui. Mi sdraio per non distruggere altro e così passo un'altra notte in bianco.



One shot pirati di barbabiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora