CAPITOLO 9

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"Ora ci sarebbe la sepoltura. Se volete venire ragazzi..." chiede sempre gentilmente la zia.
Non volevo certamente perdermi anche quest'ultimo momento. Sapevo avrebbe fatto male, ne ero più che consapevole! Lo dimostrava la mia reazione al funerale. Ma cercavo di aggrapparmi a questo dolore per paura di non provare nulla nuovamente.
Inoltre, forse inconsciamente, cercavo di aumentare il tempo che ci separava dall'ingresso a casa.
Nonostante, non mi fiondai a rispondere subito perché volevo vedere prima cosa dicesse Matteo. Lo avevo già abbandonato, non lo avrei fatto di nuovo!
Lui, dal canto suo, non esita neanche un secondo. Annuisce subito con la testa.
"Sisi, certo! Per me va bene"
Forse anche lui ha pensato alle stesse cose alle quali stavo pensando io...
"Anche per me va bene" gli faccio da coro subito dopo.
"Allora va bene. Andiamo" conclude zia facendo segno di entrare in macchina.
Matteo e i nonni salgono dietro perciò io mi accomodo al sedile anteriore accanto alla zia.

Il cimitero della mia città si trova un po' fuori dal centro abitato, su un'altura.
Con l'auto percorriamo il lungo viale di cipressi spenti dall'inverno.
Parcheggiata l'auto accanto al carro funebre, scendiamo.
"Possiamo andare" dice zia avvicinando ai signori dell'agenzia funebre.
"Bene" le risponde uno di loro.
Aprono il dietro del carro funebre e quattro di loro si caricano la bara di papà sulle spalle.

Zia si avvicina a noi e insieme iniziamo a salire la lunga scalinata per entrare nel cimitero.
Seppure ero solita fare quelle scale ogni domenica per salutare mamma non mi sono mai sembrate così lunghe come quel giorno!

La scalinata, come pure l'ingresso col suo tetto a triangolo, sono di colore bianco puro, così in contrapposizione con la morte del cimitero e con le bare.
Molti dicono che sia per abituare le anime al paradiso. Io non so!
Forse semplicemente gli uomini cercano di rassicurare se stessi per il proprio destino e per quello dei propri cari! Ma alla fine, come dargli torto?

All'interno regna un silenzio sovrumano. Non c'è praticamente nessuno!
Percorrendo le stradine, intravediamo soltanto qualche vecchietta che con la schiena ricurva si piega a lasciare qualche fiore colorato sulla grigia tomba di qualcuno che un tempo è stato un qualche suo parente.
Dove mi giro giro vedo le foto di defunti. Molti anche giovani e giovanissimi. Alcuni sono anche bambini stroncati dalla vita senza avere neanche il tempo di viverla.
Non posso che immedesimarmi: tutti loro avevano sogni, obiettivi, persone care e la morte li ha portati via per sempre.
Rabbrividisco a questo pensiero e cerco di affrettare il passo per stare vicina a Matteo e zia.

Finalmente arriviamo nel pezzetto di terra di proprietà della nostra famiglia.
A terra c'è già una profonda buca. Proprio accanto, a pochi metri di distanza, c'è anche mamma.
I signori dell'agenzia funebre appoggiano attentamente la bara sul fondo della buca.
Insieme diciamo un'ultima preghiera e infine iniziano a ricoprire la bara con della terra.

Cos'è la vita? A cosa serve lottare tanto, affannarsi, se poi dobbiamo finire tutti così, in sei assi di legno sepolti sotto terra?
A che serve soffrire, provare dolore, lavorare duramente se poi finisce tutto così, all'improvviso?
Papà è sempre stato il mio eroe! Da solo ha affrontato la perdita prematura della donna della sua vita, la donna che amava di più in assoluto, e rimboccarsi le maniche ha saputo crescere me e Matteo nel migliore dei modi! Eppure pure lui ora non c'è più!
Non l'ho mai ringraziato e non potrò mai più farlo.
Ma purtroppo mi rendo conto solo ora di quanto lui fosse eccezionale!
Sì, proprio ora che lo sto vedendo sepolto sotto terra! Proprio ora che sembra tutto tranne un eroe!
Ora che sembra soltanto un mortale.
Ma forse proprio per il fatto che era un mortale ed è stato in grado di fare tutto quello che ha fatto, è il mio eroe!
Ma forse la vita non è proprio questa?
Viversela al massimo che non vuol dire rischiare la propria vita ma godersela: fare quello che ti piace fare, stare con le persone che ami, coltivare passioni, conoscere gente nuova...
Insomma, non sprecare quel già poco tempo che abbiamo a disposizione!
E se tutto finisce perché è così che deve essere?
Intanto non si avranno rimpianti e poi qualcosa di te rimarrà sempre nelle persone con cui sei stato, anche una minima cosa!
Il bene che hai fatto a qualcuno ti legherà per sempre a questo mondo! Continuerai a vivere sempre negli altri che ti ricorderanno!

Una lacrima calda scende lungo la mia guancia mentre sono avvolta nei miei pensieri, decisamente troppo seri per la mia età.
L'asciugo immediatamente con il dorso della mano.
"Eii" Zia fa caso a questo movimento e mi consola avvolgendo la mia spalla con il suo braccio destro.
Noto i suoi occhi rossi e lucidi.
Anche lei sembra commossa.

"Tieni Cate. Lasciali tu questi..." mi dice porgendomi un cuscino di fiori.
Lo prendo e lo poggio delicatamente  sulla terra fresca senza dire nulla perché i miei occhi parlavano da soli.
Lo stesso fa Matteo con un'altro cuscino e poi anche nonna, nonno e zia fino a ricoprire tutta le terra marrone con fiori profumati e colorati.
Ne lasciammo qualcuno anche a mamma poi andammo finalmente via.

"Recupereremo il tempo perso con mamma" diceva...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora