Eleonore Awer in: Gli sbagli della Fenice

Mi presento, o almeno lo sto per fare

Introduzione

-Mi chiamo Eleonore Awer...

-Qui sul mio fascicolo non risulta che Awer sia il suo vero cognome...

-Non mi interrompa, Dottoressa. Voleva delle informazioni? Sto parlando, come può vedere. Mi faccia finire la presentazione-

-La ascolto, signorina...

-Non dica il mio vero cognome, non voglio che i lettori sappiano già tutto di me sin dall'inizio. Così non ci sarebbe gusto...

-Lettori? A cosa si riferisce, precisamente? Non la seguo...

-Disse lei, schiarendosi la voce e lanciandomi un'occhiata sospettosa-

-Signorina... Awer, non riesco a capire...

-Quelli dietro al vetro. I poliziotti dietro a quel vetro alla nostra destra, Dottoressa. Spettatori, lettori... Come vuole. Ma io, personalmente, preferisco chiamarli lettori-

-Posso sapere il perchè, signorina?

-Chiese lei, questa volta con un'aria più interessata. Sembrava rapita dalla piega che stava prendendo la conversazione. Le avevano detto, le sue fonti, che la persona con cui avrebbe avuto a che fare fosse pazza, ma dalla sua aria, ora affascinata da quelle nuove parole, lei capì che quello di cui si stava occupando, forse, sarebbe stato il caso più interessante che avesse mai potuto avere in tutta la sua carriera-

-Perchè... lettori?

-Sta sorridendo, Dottoressa. Sono lieta che lei abbia subito cambiato idea su di me. Potrei semplicemente risponderle con una battuta squallida sul loro modo di sbavare per il movimento delle mie labbra, con gli occhi che sono concentrati sul loro aprirsi e chiudersi in maniera sensuale, ma preferisco di no. Scommetto che quei poveri pervertiti hanno spostato la loro "interessante" conversazione altrove. Ad ogni modo, lettori perchè quanto sto per raccontare è paragonabile ad un libro. E' la storia della mia vita, e se non posso scriverla, allora tanto vale raccontarla, con tanto di descrizioni di atmosfere e momenti-

-Capisco. Prosegua pure-

Fine Introduzione