CAPITOLO 4: Scioglimento

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"Quell'uomo... lei ha detto che suo padre lo ha salvato da qualcuno che aveva delle specie di coltelli affilati al posto delle unghie. Non crede che quel qualcuno potesse essere..."

"Shabim, l'uomo del gruppo con le unghie affilate. Si, ho subito pensato a lui"

"Ma...?

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C'è un "Ma", Eleonore. Lo leggo nei tuoi occhi e nei tuoi gesti, quindi inutile che sorridi"

"Ma ho quasi cambiato idea vedendo le loro reazioni dopo uno strano evento che successe... Le ho detto che passarono anni da quando chiesi a Jack di mettermi in contatto con loro fino al giorno del mio incontro, no?"

"Quanti anni?"

"4 anni. Nel mentre continuai per la mia strada. Iniziai a liberare la mente e i Trip dovuti alle sostanze provenienti da gente normale erano più tranquilli. Ogni tanto Jack si presentava con le sostanze dei "Parassiti", ma di loro non c'era nessuna traccia. <<Non potevano venire, avevano un impegno>> Mi disse Jack quando gli chiesi perchè non si fossero presentati. <<Ma con te si sono fatti vivi...>> Gli dissi io, delusa. Ormai non ci speravo più di incontrarli. <<Mi dispiace, Eleonore, ma è stata una cosa istantanea. Mi hanno chiamato loro e mi hanno dato appuntamento al parco vicino casa mia. Gli ho detto che ti avrei chiamata così avresti potuto parlare con loro, ma loro mi hanno detto di no, che non c'era tempo e che se non mi fossi trovato al parco entro 5 minuti se ne sarebbero andati>> <<Oramai si fanno sentire solo quando hanno un nuovo posto da consigliare>> Disse Alaska. Lei aveva intuito qualcosa. <<Come mai ora spacciano solo quando hanno un nuovo luogo da consigliare?>> Chiese poi lei a Jack in tono di rimprovero. <<Tu ne sai qualcosa, Troll?>>

<<Non lo so... non ne ho la minima idea>> Rispose lui, scrollando le spalle. <<All'inizio credevo fosse per assicurarci un'esperienza migliore, ma adesso sembra una cosa ridicola...>> <<Infatti è ridicola>> Intervenne Alaska, <<La maggior parte dei luoghi che ci hanno consigliato ha l'aria sinistra, e questo non sarebbe un buon Setting per un allucinogeno. Ma, stranamente, i Trip rimangono invariati. Le esperienze sono piacevoli ed il controllo sulla nostra mente rimane. Hai persino detto che alcune volte te la regalano, la roba, vero?>>

<<In alcuni momenti si dimenticano di chiedere il denaro e in altri dicono che è in omaggio>> Rispose Jack, con aria pensierosa. Lui credeva ancora che fossero Alieni, quindi il dubbio dei soldi non se lo poneva.

<<Mostri che spacciano roba soprannaturale a dei ragazzi... Come ho fatto a non pensarci prima?>> Antony irruppe nella conversazione, per poi ricevere una spinta da parte di Ryan, che con il palmo della mano lo fece cadere all'indietro. <<Idiota>> Intervenne Ryan, <<E' da più di un anno che ti fai di allucinogeni e questo è il meglio a cui hai pensato?>>

<<Idiota lo sei anche tu>> Mi rivolsi a Ryan mentre aiutavo Antony a rialzarsi. Non sopportavo il bullismo, specialmente da parte dei ragazzi più grandi nei confronti di quelli più piccoli. Un senso di impotenza che mi riportava con la mente ad Awer ed alla sua maestra d'asilo... Se solo fosse stato più grande e più forte...

<<Stai molto attenta a ciò che dici, ragazzina!>> Ringhiò Ryan. Subito dopo i suoi occhi videro un enorme pugno avvicinarsi alla sua faccia e lui cadde a terra. <<Non minacciare le ragazze, idiota>> Jack era molto controllato, nonostante il suo gesto. <<Ryan squadrò Jack per un paio di secondi, come se nella sua mente fosse in corso una decisione: affrontarlo o non affrontarlo? Naturalmente scelse la seconda opzione, visto il fisico di Jack, così si limitò a dire soltanto: <<Ok, ma tu permettiti un'altra volta e io non mi tratterrò>> Jack sorrise, poi gli tese la mano e lo aiutò a rialzarsi.

Eleonore Awer in: Gli sbagli della Fenice Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora