14. campionato di surf

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🌊Bentornate
in
REMEMBER ME 🌊

Per supportarmi vi chiedo di lasciarmi una ⭐️ è importante per me per capire se apprezzate la storia 🫶

il nostro solito recap 👇

✨🧭nei capitoli precedenti:

Noah, Gareth, Emma e il loro gruppo di amici decidono di andare in campeggio dopo aver appreso da Penelope che Weston nasconde la bussola nella sua capanna nel bosco vicino a Bowdish Lake.

Durante la notte di campeggio, Emma e Noah creano un momento di intensa connessione. Tuttavia Noah inizia ad allontanare Emma, lasciandola ferita e confusa.

Nonostante ciò, la mattina dopo, mentre si trovano a fare un bagno a lago tra le ninfee, la chimica tra di loro diventa insostenibile e si baciano, ma il loro momento viene bruscamente interrotto da uno sparo improvviso nell'aria, lasciando il gruppo in una situazione di tensione e mistero.

☁️

 E M M A 🏹🫧

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E M M A 🏹🫧

Il rumore secco dello sparo squarcia l'aria e fa librare uno stormo di uccelli in aria.

Io e Noah ci voltiamo in direzione del rumore, mentre lui, d'istinto, mi stringe a sé, tirandomi contro il suo petto caldo, facendomi da scudo.

«Sta giù», mi ordina la sua voce tesa, autoritaria. Le sue mani si aprono sulla mia testa, tra i miei capelli.

Scompaio tra le sue braccia, ma riesco ugualmente a sbirciare la situazione attorno a me.
Non c'è nessuno nei paraggi. Nessuno a cui poter ricondurre lo sparo.

«Noah, pensi che potrebbe essere Weston?», mormoro.
«Non lo so», ribatte masticando rabbia tra i denti.

Con occhi gelidi, Noah mi trascina via dal lago pieno di ninfee, dove solo un attimo prima ha premuto le sue labbra avide contro le mie.

Mi trascina verso il tronco di un albero, spinge dolcemente il mio corpo contro la corteccia ruvida, per farmi stare al riparo, e osserva il silenzio del sentiero oltre l'albero.

Il cuore mi martella nelle orecchie.

E, analizzando il corpo di Noah che si preoccupa di circondare il mio, creando una barriera fisica tra noi e il resto del mondo, non sono più del tutto sicura che il tremore del mio corpo sia dovuto alla paura dello sparo...

Noah si acquatta tra le foglie, flettendo le ginocchia, e afferra un coltello, nascosto nel fango, gli occhi costantemente puntati in là.

«Noah, che diavolo vuoi fare?», esclamo osservando il profilo letale e affilato della lama, che brilla.

Noah mi mostra la sua dimestichezza con quell'arma, e afferra il manico di un pugnale.

Con l'altra mano accarezza il mio polpaccio. Un gesto rapido, quasi istintivo, che mi fa gelare sul posto.

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