1.01 - 𝗜 𝗗𝗶𝗱𝗻'𝘁 𝗖𝗵𝗼𝗼𝘀𝗲 𝗧𝗵𝗶𝘀 𝗧𝗼𝘄𝗻

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Freddo

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Freddo.

L'unica cosa che riusciva a percepire chiaramente era la sensazione di freddo che le penetrava fin dentro le ossa. Aveva perso il conto dei giorni che erano ormai passati alla deriva, le sue forze la stavano ormai abbandonando. Non avrebbe resistito a lungo.

Ogni fibra del suo corpo tremava, non solo per il freddo, ma soprattutto per il cedimento delle sue stesse forze. Era come se la vita si stesse sgretolando, una particella alla volta. L'unico suono che rimaneva era il lamento sordo delle onde che lambivano la superficie.

Il suo stomaco brontolava ferocemente ed era assetata da morire.

Già, da morire

Era quello che le sarebbe successo a breve se non fosse arrivata quanto prima sulla riva di una spiaggia. Tenersi a galla era diventato troppo faticoso, e l'unico pezzo di legno che era rimasto della sua imbarcazione era malridotto, non avrebbe retto il suo peso ancora per molto.

Con ogni respiro affannoso, la sua mente tornava a quei momenti di terrore, quando la tempesta aveva scatenato la sua furia. Non c'era stato un attimo di tregua; i venti ululavano come bestie selvagge e le onde si abbattevano sulla piccola imbarcazione. Yuki aveva lottato con tutte le sue forze per mantenere il controllo, ma era stato tutto inutile.

Quel pezzo di legno a cui si aggrappava disperatamente adesso era diventato la sua unica ancora di salvezza. Ogni muscolo del suo corpo urlava per il dolore e la fatica, aveva cercato disperatamente di avvistare qualcosa, un segno di salvezza, ma la distesa d'acqua sembrava infinita e implacabile.

Era stremata, rassegnata al fatto che da quella situazione non ne sarebbe uscita viva. Anche se la tempesta si era calmata e le onde erano diventate piatte, la bambina non aveva più le forze per reggersi all'unico appiglio che le era rimasto.

Avvertiva ancora la sensazione di annegamento che aveva provato quando un'onda anomala aveva rovesciato la sua barca, distruggendola, e lei era affondata. L'acqua le era entrata nei polmoni, impedendole di respirare. Il ricordo dell'acqua che la inghiottiva era ancora vivido: la pressione schiacciante, il sale che bruciava gli occhi e la gola, il panico che montava ad ogni tentativo fallito di emergere.

In qualche modo, con una forza che lei stessa non riusciva a spiegare, era riuscita a risalire in superficie, aggrappandosi disperatamente al legno che era tutto ciò che rimaneva della sua barca.

Sentiva i polmoni bruciare mentre vomitava l'acqua salata che aveva ingerito, e il sapore amaro le lasciava la gola ancora più arida.

Per non parlare del dolore lancinante che provava alla spalla sinistra, diventato insopportabile dopo che un pezzo di ferro dell'imbarcazione le si era conficcato nel muscolo, strappandole la carne.

Dal sangue copioso che sgorgava dalla ferita, Yuki capì che era molto profonda e che, se fosse riuscita a sopravvivere, le sarebbe sicuramente rimasta una brutta cicatrice. La perdita di sangue la stava indebolendo sempre di più. Ogni movimento era diventato una tortura, ma la bambina sapeva che se avesse ceduto, se avesse lasciato andare quel pezzo di legno, sarebbe finita.

𝓽𝓱𝓲𝓻𝓭 𝓵𝓲𝓯𝓮 - Sanji Vinsmoke x fem!oc (One Piece)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora