Capitolo 5

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Erano giorni che Iris si sentiva più spensierata e felice come non lo era mai stata prima e questo era grazie ad Ashton. Per quanto il suo carattere potesse essere lunatico, era l'unico in grado di far sentire Iris in quel modo. Questo suo cambiamento non passò inosservato a sua madre, erano giorni che la osservava,rideva per qualsiasi cosa, parlava molto più spesso con suo padre ma nonostante ciò tra lei e Iris continuavano i battibecchi

-'Iris, ti ricordo che oggi hai lezione di piano.'- parlò Beatrice, era ora di pranzo e come ogni giovedì Iris e sua madre pranzavano da sole poiché suo padre era imoegnato tutta la mattinata in ufficio

-'Lo so, non c'è bisogno che me ne ricordi tu.'- rispose freddamente Iris

-'Devo dal momento in cui l'ultima volta non ti sei presentata senza un valido motivo.'- rispose ancora sua madre. Non erano mai andate d'accordo, ogni argomento era un pretesto per rinfacciare ad Iris quanto sua sorella fosse più brava di lei in qualsiasi altra cosa che non riguardasse un pianoforte, e questo la infastidiva: Iris e Thia avevano sempre avuto un bel rapporto nonostante sua madre facesse di tutto per renderla gelosa. Iris prendeva un buon voto a scuola?! Sua madre le ripeteva che Thia aveva fatto di meglio in quella materia

-'Avresti anche potuto interessarti al perché non ci fossi andata'- disse a tono basso. Sua madre ignorò quelle parole e continuarono così il loro pranzo senza proferire parola.

Saltò l'ultimo scalino canticchiando, sua madre era uscita per delle commissioni, si sentiva meno oppressa quando sua madre non era nei paragi, le diceva sempre quello che doveva o non doveva fare. Ma lei sapeva quale era il meglio per lei oppure no, e l'unica cosa che adesso sapeva era che Ashton era il meglio per lei.

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Non si era mai sentito così, non aveva mai pensato constantemente a una ragazza, al suo profumo dolce e ai suoi occhi. Ashton non aveva mai pensato ad una ragazza, dopo Savannah si portava a letto una ragazza dietro l'altra, e mai nessuna di loro era stata in grado di restare al suo fianco per più di un mese. Svogliatamente andò ad aprire la porta quando sentì bussare il campanello, Felicity entrò in casa quando il ragazzo aprì la porta, si accomodò sul divano stendendosi su di esso

-'Prego accomodati, fa come se stessi a casa tua Felicity'- disse ironicamente Ashton mentre andava a sedersi sulla poltrona, prese dal pacchetto una sigaretta e l'accese, poi ne porse una anche a Felicity che l'accettò accendendola anche lei

-'Infatti è un pò come se fosse casa mia, vengo qui da due anni Ashton'- soffiò via il fumo dalle labbra e prese un altro tiro -'allora?! Come procede con Iris?'- chiese la bionda, pichiettò sulla sigaretta per togliere la cenere in eccesso e poi rifare i gesti meccanici di aspirare il fumo e poi soffiarlo via, lo stesso fece Ashton

-'Procede, l'ho baciata. Niente di che'- rispose con aria seccata, non voleva far capire a nessuno il suo interesse verso Iris, anche se non capiva neanche lui perché le i teressava in quel modo. Forse era la sua aria innocente, quel suo modo di fare così dolce

-'Quindi ti interessa?'- chiese Felicity ancora una volta, spense la sigaretta nel posacenere e soffiò via l'ultimo tiro, si portò i capelli su una spalla e si raddrizzò sul divano accavallando le gambe, Ashton guardava attentamente i movimenti della ragazza

-'No, non mi interessa'- rispose secco, spense anche lui la sigaretta ormai finita e poggiò la schiena contro lo schienale

-'Continuo a non capire cosa vuoi fare con lei'-

-'Non lo so nemmeno io. Ma so che mi ricorda Savannah, mi ricorda tanto lei'- guardò avanti a se cercando di ricordare il volto della ragazza di cui era tanto innamorato

When good meets evil|Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora