Capitolo 3

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'-Aspetta fammi capire bene.'- disse Felicity rivolta ad Ashton che aveva un'aria scocciata, era appena la terza ora e già voleva scappare da quel posto. In un certo senso era felice che Iris gli avesse dato ascolto, la ragazza lo ha aspettato seduta sul muretto, quando Ashton era arrivato tutti si girarono a fissarli, a lui non dispiaceva stare al centro dell'attenzione anche se lo infastidiva mentre per Iris era diverso, a lei non piaceva essere fissata e tanto meno stare al centro dell'attenzione. Alla terza ora di lezione Ashton e il suo gruppo avevano letteratura e siccome nessuno di loro aveva studiato per la verifica avevano deciso di starsene nel giardino fin quando l'ora non sarebbe passata

-'Devo diventare sua amica? Interessa a te conoscerla, qualsiasi sia il motivo.'- disse quasi infastidita Felicity. Lei era una ragazza interessata a scarpe e vestiti, ai ragazzi e alla bella vita, aveva già il suo gruppo di amiche, ma lei aveva capito le stavano intorno solo perché era la ragazza più carina e popolare della scuola lo era diventata ancora di più da quando era entrata a far parte del gruppo di Ashton, lei e il ragazzo dai capelli ricci si conoscevano da due anni, erano andati a letto insieme qualche volta ma niente di serio, quando succedeva non erano nelle condizioni di capire cosa stessero facendo, erano diventati migliori amici o quasi, poi conobbe Luke e subito pensò che fosse uno dei ragazzi più belli che avesse mai conosciuto, con i suoi occhi azzurri e il piercing che gli perforava il labbro, lo trovava estremamente sexy, e Ashton se ne accorse dopo un mese che lei provasse qualcosa per Luke dal modo in cui lei lo fissava

-'Ascolta zuccherino, cercherai di esserle amica.'- precisò Ashton sorridendo soddisfatto quando la ragazza sbuffò

-'Fottiti Irwin.'- incrociò le braccia al petto e poggiò la schiena contro l'albero

-'Quanta dolcezza.'- disse ironico, la ragazza si staccò dall'albero e si incamminò verso l'istituto

-'Io vado in bagno, a dopo.'- disse solamente in modo freddo. Luke era rimasto in silenzio per tutto il tempo, cercava di capire perché Ashton era così ostinato nel conoscere quella ragazza, lei era totalmente diversa da lui: lei era così gentile con tutti, l'aveva vista poche volte in corridoio da quando l'amico ha posato gli occhi su di lei, chiedeva scusa anche gli altri le andavano addosso, camminava sempre a testa bassa come se volesse nascondersi. E poi c'era Ashton. Lui era così diverso da lei, sfacciato, menefreghista, camminava sempre a testa alta e quasi tutti lo temevano, fronteggiava i professori e ogni settimana aveva il posto fisso nell'ufficio del preside, ogni settimana stava con una ragazza diversa e mai nessuna che fosse riuscita a durare di più, poi ha visto Iris, pensò Luke, e proprio non riusciva a capire cosa volesse da lei

-'A che pensi?'- gli chiese Ashton, il ragazzo biondo voltò lo sgardo verso di lui, era la terza sigaretta che fumava nel giro di mezz'ora

-'Cosa possa centrarci Iris con te.'- incrociò le braccia il biondo e Ashton corrugò la fronte, sapeva anche lui che non centrasse nulla con lei, ma aveva qualcosa che lo attirava

-'Lo anche io che non c'entra un cazzo con me Luke, voglio solo divertirmi tutto qui.'- fece spallucce, ma lui lo sapeva che non era così, almeno adesso. Quando l'aveva vista voleva divertirsi è vero, poi però qualcosa dentro di lui gli ha fatto cambiare idea, ma non sapeva cosa

-'Le farai del male e tu finirai con l'innamorartene. E questo lo sai.'- lo ammonì Luke, erano migliori amici dalle medie, e Luke sapeva quando Ashton gli mentiva e viceversa, sembravano come fratelli e Ashton si comportava da fratello maggiore con Luke, poichè era di un anno più piccolo degli altri

-'Io non mi innamoro Luke. Dovresti saperlo.'- lo guardò freddo e Luke roteò gli occhi. La campanella suonò e i due ragazzi rientrarono nell'istituto silenziosamente per poi riprendere le proprie lezioni.

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Iris era al suo armadietto circondata da ragazze che non le avevano mai rivolto la parola, la tormentavano di domande su lei e Ashton, e Iris stringeva solamente il libro tra le mani sperando che quelle ragazze andasserio via presto

-'Ti userà come ha fatto con le altre, lui non è il tipo da relazione fissa.'- disse una di loro e questo fece drizzare la schiena ad Iris, non poteva essere così pensò lei

-'Esatto, ti farà piangere per averti spezzato il cuore, lui lo fa sempre.'- disse un'altra. Felicity guardava la scena qualche armadietto più lontano da quello di Iris, ma riusciva a sentire quello che le ragazze le dicevano ed era arrivata alla conclusione che non poteva ascoltare oltre. Si avvicinò alla ragazza, e le sorrise dolcemente

-'Piantatela.'- disse solamente, le ragazze gelarono sul posto -'non sono affari che vi riguardano, quindi..evaporate.'- disse freddamente e le ragazza annuirono all'unisono e andarono via borbottando qualcosa tra di loro. Felicity sorrise soddisfatta e si voltò verso Iris

-'Non dare retta a quelle ochette, dicono così perché Ashton non è interessato a sapere il colore delle loro mutande.'- fece spallucce e Iris ridacchiò coprendo la bocca con la mano

-'Grazie.'- disse con voce piccola, Felicity pensò che fosse una ragazza dolce, lo vedeva dai suoi occhi e dal modo di parlare

-'Felicity.'- le porse la mano, Iris guardò la mano smaltata di nero e poi guardò la ragazza, le rivolse un piccolo sorriso prima di stringerla

-'Iris.'- era la prima volta che una ragazza le parlasse così dolcemente, non era abituata e pensò che fosse uno scherzo ma quando la ragazza le propose di pranzare con lei cacciò via quel pensiero.

Dopo l'ora di pranzo Ashton aspettò Iris vicino alla fontanella posta vicino ad una fila di armadietti, non appena la vide arrivare l'afferrò dolcemente per un polso attirandola a lui, per la prima volta Iris gli sorrise e lui sembrò ricambiare mostrando una tenera fossetta.

-'Ciao.'- lo salutò timidamente, lui adorava quella sua timidezza, le dava un'aria così dolce pensò

-'Ciao anche a te ragazzina.'- il suo tono era scherzoso, e non duro come l'ultima volta. Ashton la prese per mano e le fece cenno di seguirlo, avrebbe saltato la lezione di storia ma poco le importava. Entrarono nell'aula di musica e Ashton chiuse la porta alle sue spalle una volta entrati. Iris cominciò a chiedersi perché fossero li dentro e si voltò verso Ashton con aria confusa

-'Perché siamo qui?'- chiese torturandosi le dita

-'Voglio sentirti suonare.'- rispose Ashton con voce roca. Non sapeva perché ma da quando l'aveva sentita suonare la melodia gli era entrata in testa, e l'aveva come memorizzata e gli dava un senso di tranquillità, si ricordava di quando era piccolo e sua madre gli toccava i capelli prima che si addormentasse e gli cantava la canzone della buona notte che con il tempo e crescendo non ricordava più le parole, ma ave a comunque il ricordo dei gesti della madre che sono venuti a mancare man mano che cresceva. Aveva le braccia attorno la vita di Iris, e si perse nei suoi occhi quando lei lo guardò. Sussurrò un flebile okay prima di sedersi al pianoforte, alzò il coperchio che mostrava i tasti e li accarezzò iniziando a suonare note dolci. Lasciava qualche sguardo ad Ashton di tanto in tanto, era bellissimo. Quando l'aveva stretta si sentì protetta, come se fosse a casa, aveva sentito l'odore di tabacco e ne rimase affascinata, così come lo era rimasta da lui. Quando finì di suonare rimase nella sua posizione, Ashton si alzò e le andò vicino, le prese entrambe le mani e intrecciò le loro dita, la fece altazare e portò le mani della ragazza dietro il suo collo, mise le sue alla base della schiena di Iris e la strinse a se. La strinse come se fosse la cosa più preziosa per lui, come se dovesse proteggerla da qualcosa o qualcuno, solo che non sapeva che quel qualcuno da proteggere era proprio lui. Luke aveva ragione, lei non c'entrava nulla con lui, era totalmente diversa da lui, ma dal modo in cui la stringeva, dal modo in cui lei gli sfiorava il collo con le dita sottili, il suo modo di fare o di parlargli, lo trovava dolce, pensava che lei forse avrebbe potuto sciogliere quel cuore diventato ormai di ghiaccio, pensava che forse lei gli avrebbe fatto cambiare la sua idea sull'amore. Pensava che una come Iris fosse capace solo di amare, ma che non fosse in grado di lasciarsi amare, e lui in quel momento decise che non avrebbe voluto stringere nessun'altra se non lei.

When good meets evil|Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora