1 | Never make deals with the devil

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Un giorno fa, New York

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Un giorno fa, New York

Fischi, sempre e solo fischi. Succede quando vivi a New York City e di sera lavori come DJ in una delle sue discoteche più famose, il Paradise Club.

Porgo un elegante e raffinato dito medio al signore di mezza età alla guida dell'auto che mi è appena sfrecciata di fianco e che si è permesso di svilirmi e umiliarmi nel peggiore dei modi, solo perché sto camminando su un marciapiede a bordo strada, indossando una canotta nera, una camicia bianca e dei pantaloncini di jeans.

Continuo dritta per la mia strada, oggi è venerdì, il giorno del mercato e niente e nessuno può e deve permettersi di rovinarmi questo magico momento.

È da quando sono piccola, che amo incantarmi davanti alle bancarelle, osservare i vestiti, perdermi tra i profumi delle spezie e ricordare di quando ero piccola e passavo le ore a pregare il signor William affinché mi regalasse un sacchetto di caramelle.

Nelle mie tasche non avevo monete, ma solo delle vecchie cuffiette bianche con il filo, collegate ad un lettore MP3 e un enorme sogno: quello di diventare una DJ famosa, di avere un contratto fisso con qualche casa discografica e di girare il mondo con i miei fenomenali tour.

Devo dire che con questo progetto sono quasi a metà del percorso, anche se sono certa che sarà ancora molto lungo e costellato di ostacoli, visto che per ora ho solo un posto fisso nel fine settimana come DJ al Paradise Club.

Anche se la paga è davvero scarsa e sono costretta a vivere in un monolocale a trenta minuti di camminata da lì, è comunque un enorme punto di partenza, che potrebbe diventare il mio perfetto trampolino di lancio verso qualcosa di molto più grande.

Il signor William era un uomo sulla sessantina e dal colore della sua pelle si potevano benissimo intuire le sue origini africane.

Ricordo ancora che quando ingenuamente lo scongiuravo di regalarmi anche una sola caramella, lui me la dava senza nemmeno pensarci due volte.

Vedeva in me, la reincarnazione del lui bambino, quello pieno di sogni e aspirazioni, che è stato costretto a scappare qui negli Stati Uniti in seguito ad un enorme incendio che aveva sconvolto il suo piccolo paesino.

Aveva perso tutto. Era venuto qui da solo, all'età di otto anni e neanche dopo poche settimane aveva iniziato a lavare piatti e a servire i tavoli in vari ristoranti, in modo da imparare il più in fretta possibile la lingua.

Era anche un grande appassionato d'arte e un inguaribile sognatore. Credeva che in poco tempo, lavorando nelle cucine di squallidi ristoranti, sarebbe riuscito a mettersi da parte abbastanza soldi per poter permettersi la retta di una qualche accademia d'arte, ma purtroppo non fu così.

Dopo qualche anno, stufo e ancora molto povero, investì tutti i suoi soldi in un furgoncino e iniziò a vagabondare per le strade vendendo caramelle e gelati a tutti i bambini desiderosi di zuccheri.

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