5 | A step back

49 11 98
                                    

Capitolo abbastanza breve, che potete anche saltare, serve se volete scoprire dei dettagli prima che sia James a farlo e a farvi capire il motivo per cui avverrà una cosa nel prossimo capitolo. Vi consiglio di saltarlo se siete sensibili alle descrizioni di violenza e tortura, perché tanto influenzerà ben poco la trama.

Killer

Chi poteva essere l'unico coglione a farsi quasi beccare, se non io?

Lancio l'ennesima pietra nel laghetto. Compie tre rimbalzi prima di affondare e raggiungere quelle che ho tirato poco fa.

La frustrazione non accenna a diminuire e il moto di rabbia che mi si agita nel petto sta iniziando a bruciare un po' troppo.

Credo che a volte non dovrei sempre vivere con il piede puntato sull'acceleratore, buttandomi in incarichi quasi impossibili, ma dovrei fermarmi e fare un passo indietro. Perlomeno rifletterci un po' su prima di dire "Sì, ci sto".

Controllo le notifiche nel telefono. Niente di nuovo. Nemmeno la biondina mi risponde, che stronza.

Estraggo una sigaretta dal pacchetto riposto nella tasca del giaccone nero che indosso e me la porto tra le labbra. Rovisto in tutte le altre tasche e sfortunatamente non riesco a trovare l'accendino.

Non si può più nemmeno fumare in pace.

Ho bisogno di distendere i nervi o potrei fare qualcosa di assolutamente stupido.

Il telefono squilla distraendomi per un momento dalla tensione che mi irrigidisce il corpo. Alzo gli occhi al cielo quando leggo il nome della persona all'altro capo della linea.

Il Fantasma.

Uccidetemi prima che sia lui a farlo. Grazie.

«Pronto?» fingo di essere per un minimo cortese, ma fallisco miseramente nel mio intento.

«Ti voglio qui. Ora. Immediatamente» calca la voce sull'ultima parola e fa cadere la linea. Dimenticavo fosse così gentile.

Mi alzo dal muretto su cui ero seduto, mi pulisco la parte dietro dei pantaloni dalla sporcizia e mi incammino sul sentiero che ho percorso anche all'andata.

Se prima ero teso ora sono direttamente un blocco di marmo, fatico a muovermi, non voglio rientrare alla base. Ho fatto un disastro e mi puniranno. Lo so.

Il Fantasma non riceve mai nessuno nella sua villa, è uno di quei classici uomini misteriosi e riservati, il tipico protagonista di qualche film sui malavitosi, che ti spedisce tutti gli incarichi direttamente a casa. Nessuno ha mai visto il suo volto.

Si sa solo che esiste ed è lui a dare ordini e a gestire tutto.

Sono fregato stavolta, anzi, sono già con un piede nella bara.

Salgo a bordo di una vecchia bicicletta che trovo abbandonata vicino a un cassonetto dell'immondizia. La mia macchina è inutilizzabile, qualcuno, mentre era parcheggiata, ci è andato contro molto violentemente e ha distrutto completamente il paraurti anteriore. Sono certo sia stata opera del Fantasma, una sua prima vendetta, quella meno dolorosa immagino.

Percorro le strade di New York con un peso al cuore non indifferente, misto, però, anche all'adrenalina. Nessuno ha mai visto il Fantasma. Io sarò il primo.

Cazzo. Mi ucciderà. Non vuole si conosca la sua identità.

Eppure, nonostante questa consapevolezza, le mie gambe continuano a pedalare senza accennare a fermarsi e il che è preoccupante, perché conferma la mia stupidità assoluta.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 02 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Dark soulsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora