4 | If you talk, you're dead little girl

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In questo capitolo sarà presente della violenza fisica e del vampirismo, se siete sensibili vi consiglio di proseguire in modo cauto, perché non sarà segnalata, siccome serve allo sviluppo della trama e non può essere saltata.

Jenna

Stronzo.

"Fidati di me"

"Non ti torceranno nemmeno un capello"

Cazzate. Tutte. Dalla prima all'ultima.

Sto vagando per l'ospedale da ore, non so nemmeno bene per quale motivo. Forse sto solo sperando che quel coglione di James si ravveda e capisca di avermi trattata di merda.

Scoprire da una cazzo di telefonata che da domani non abiterò più in casa mia, ma dovrò condividere i miei spazi vitali con lui, non è stato per niente piacevole.

Non credevo che la protezione includesse questo. Pensavo che un agente sarebbe venuto ogni tanto a bussare alla mia porta e a chiedermi se fosse tutto ok.

Potevano avvisarmi. Poteva avvisarmi.

Per colpa loro stamattina non sono potuta andare all'appuntamento con Gregory Lancaster. L'ennesima occasione buttata. Ho dovuto assistere a degli interrogatori penosi e annoiarmi a morte mentre gli altri rispondevano e io aspettavo il mio turno.

Ho provato a telefonare al suo ufficio, ma nessuno mi ha risposto.

Le regole di Lancaster sono poche, ma vanno rispettate: efficienza, puntualità e rispetto.

E io le ho infrante tutte e tre: non sono stata efficiente perché stamattina non gli ho inviato le mie nuove tracce audio, non sono stata puntuale perché non mi sono proprio presentata e non ho avuto rispetto nei suoi confronti vista l'opportunità che mi aveva offerto. Come minimo mi odierà per i prossimi venti secoli.

Avevo bisogno di quel lavoro.

Percorro avanti e indietro il maledetto corridoio che affaccia sulla sala d'attesa dove ci sono James e l'agente Rogers. Ogni tanto do un'occhiata all'interno e lui è sempre lì. Fermo, immobile come un ebete su quella sedia di plastica consumata dagli anni.

Mi fa male il cuore a vederlo ridotto in quello stato, ma al tempo stesso lo odio. È colpa sua se stamattina non sono potuta andare all'appuntamento. È stato lui a trattenermi più del dovuto. Poteva benissimo ignorarmi e lasciare che l'interrogatorio finisse con il mio silenzio, invece no, lui è il poliziotto modello, quello che deve a tutti i costi scoprire la verità.

Soprattutto mi sta sul cazzo per il suo atteggiamento. Va bene che il tuo compare è ferito, ma cazzo, svegliati e rispondimi quando ti parlo.

Idiota.

E da domani dovrò persino abitarci insieme. Io che ho sempre detestato condividere con qualcuno i miei spazi. Le uniche a cui l'ho permesso sono state Janet e Judith.

Non voglio ammetterlo, ma nel profondo ho paura che James si riveli incompatibile a me e che, quindi, la convivenza diventi impossibile.

Non voglio che accada, non voglio tornare a vivere con persone che mi disprezzano, come i miei genitori. Non lo sopporterei.

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