6. Faccia a faccia

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Oltrepassata quella porta mi trovo di fronte al mio più grande incubo. Eccola lì, di nuovo di fronte a me. Dopo tutto quel che era stata in grado di farmi, ha la sfacciataggine di presentarsi così. Allyson, la mia amica d'infanzia, vuole parlarmi. È venuta apposta per me. La più grande paura che ho in questo momento è la sola teoria che possa aver fatto qualcosa di talmente terribile da essere trasferita alla King's. Guardo il Maestro Lin, poi la guardia e infine i miei occhi si piantano in quelli della ragazza, azzurri e freddi come il ghiaccio, tali e quali a quelli che avevo lasciato nella periferia del mio cuore, in mezzo ai ricordi felici della nostra amicizia che lei era stata in grado di distruggere. Il Maestro Lin e la guardia escono dalla stanza, lasciando me e l'artefice delle mie insicurezze lì, faccia a faccia.

"Come stai" Chiede fredda lei

"Abbastanza bene." Rispondo seria.
Lei esita qualche istante, poi dice:

"Sai, ci ho pensato bene in questi giorni e forse dovremmo tornare ad essere amiche come prima. Ci siamo separate in questi ultimi tempi ma ora possiamo ricominciare." dice interrompendo il contatto visivo.

Ho sentito bene? No, spero proprio di no. Mi sento fottutamente presa in giro. Davvero Allyson? Mi chiedi di tornare amiche? Sei davvero patetica cazzo. Nonostante questo so perfettamente che tornerei volentieri sua amica se lei sia disposta a trattarmi bene. Non so cosa fare, se credere che sia cambiata o fare affidamento sul mio cervello che scalpita al pensiero di tornare a vivere quel che mi aveva fatto provare lei. Provo a pensarci qualche istante ma la mia mente non è in grado di farlo in questo momento.

"Non tornerò mai tua amica, cazzo!" È questo ad uscirmi di bocca qualche istante dopo la proposta di Allyson. All'inizio penso sia stato qualcuno di esterno ad aver pronunciato quella frase, ma dopo qualche istante realizzo di essere stata io a gridare disperatamente quelle parole di liberazione. Vedo il suo sguardo incupirsi ancora di più, poi alza la mano e mi dà un violento schiaffo sulla guancia. Io non mi oppongo. Si alza, mi sputa addosso e se ne va a passo svelto. Rimango là, ferma ed impassibile di fronte all'ennesima delusione che era stata in grado di procurarmi quella ragazza che fino a qualche anno prima ritenevo come una sorella. Rimango qualche minuto seduta a pensare se avessi fatto la cosa giusta. C'era rimasta male? Magari voleva davvero tornare amiche e si era pentita di ciò che aveva fatto. Se avessi perso l'opportunità di tornare ad essere felice? Per un attimo penso di rincorrerla, ma alla fine mi alzo e con calma mi dirigo verso la porta, la apro, saluto Lin e la guardia con educazione e rispetto e torno in camera mia. Per ora sonocomposta e rigida ma appena voltato l'angolo e attraversato il corridoio che porta alle stanze, le lacrime iniziano a sgorgare dai miei occhi ininterrottamente. Mi sento in colpa, mi sento stupida, mi sento vuota. Sarei voluta tornare per un momento quella bimba che saltava per le strade mano nella mano con Allyson, giocando e scherzando e senza poter neppure immaginare che non ci saremmo rivolte la parola per anni. Entro nella mia stanza e senza neanche accorgermene mi accascio a terra. Piango e continuo a pensare a quelle piccolezze d'infanzia, come fare merenda con la propria amica del cuore o giocare a nascondino con gli amici e che ormai rimangono solo un bel ricordo. Sento bussare al muro, così capisco di doverla smettere dato che il mio pianto si sente fin dalla stanza accanto. Sento dei ragazzi discutere da quella camera e mi pare di riconoscere una voce, una voce molto familiare. Pochi istanti dopo sento di nuovo bussare, ma stavolta è qualcuno alla porta

"Martina, sono io, Marcus. Tutto bene? Perchè piangi? Si sente dalla stanza accanto! Che succede?"  Dice lui

Perchè si trova nella stanza accanto? Fino a poco prima lo avevo visto andare in una stanza dalla parte opposta del corridoio rispetto alla mia. Chi c'è accanto a me? Forse un suo amico? Oppure qualche ragazza? Il pensiero che possa trovarsi nella stanza accanto alla mia perchè si era dato appuntamento con una ragazza mi fa stringere lo stomaco, cosa che di certo non migliora la mia situazione.

Out of the darkness-Marcus Lopez ArguelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora