Capitolo 1.

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DAPHNE.

Due giorni dopo...

Sono in macchina di mio fratello, mentre aspetto che finisca di fare benzina per proseguire il nostro tragitto verso il Blue's College.

Dista di circa venti minuti dalla nostra abitazione.

Christopher Lancaster:

"Sei sicura di non voler parlare di ciò che è successo appena torno?"

"Daphne rispondimi."

"Ti ho detto di rispondermi."

"Non ho nessuna intenzione di volerti parlare, Christopher"

Rilascio un sospiro, chiudendo l'ennesima chiamata in arrivo da parte sua.

«Daphne la prossima volta che ti chiama passami il telefono che finisco di picchiarlo» borbotta mio fratello, entrando in auto.

Quando me ne sono andata, da ciò che mi ha raccontato, ne ha approfittato per spaccargli la faccia.

Voleva già farlo e con la storia del tradimento ha avuto la goccia che ha fatto traboccare il suo vaso.

Nonostante abbia una mano fasciata, stringe saldamente le dita attorno il volante, stando attento alla strada.

Sa benissimo che ho il terrore per le macchine, per questo cerca sempre di andare piano, facendomi sentire al sicuro.

Una volta arrivati davanti alla sontuosa struttura azzurra del college, scendiamo dalla vettura e subito ci dirigiamo in cortile.

Solitamente mi portava sempre Christopher a scuola, ma non ci fermavamo mai con gli altri, preferiva andare subito in classe.

«Anno da bocciarti, anno da fortunati» Dean batte il cinque a Caleb, facendomi roteare gli occhi.

Questi due hanno perso l'ultimo anno del college per un'espulsione, a causa di una rissa avvenuta negli spogliatoi di baseball.

Dean non mi ha mai rivelato il vero motivo che li ha portati a causarla. So solo che è partito tutto da Caleb e mio fratello come un cagnolino l'ha seguito.

«Ma sbaglio o sei proprio Daphne White in persona, tu?» Marylin, la mia migliore amica, corre verso di me e si getta tra le mie braccia, facendomi indietreggiare di qualche passo.

«Mia sorella è tornata alla libertà» Dean apre le braccia verso l'alto, e poi con entrambe le mani si indica le ali tatuate sul collo.

«Ti sei lasciata, finalmente?» gioisce.

«Sì» mormoro, grattandomi la nuca leggermente in imbarazzo.

«Allora questa sera possiamo subito festeggiare!» urla, iniziando a battere le mani.

«Andiamo in classe prima di arrivare tardi anche il nostro primo giorno» cambio discorso, non volendo minimamente pensare ai piani che ho in programma per questa sera.

E con un finto sorriso, facendo finta che non sia accaduto nulla, mi dirigo verso l'aula di biochimica.

Il primo giorno dell'ultimo anno, lo inizio col botto.

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