Capitolo 8.

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DEAN.

Non faccio nemmeno in tempo a tornare a casa, che la preoccupazione assale il mio corpo.

Le pareti dell'ingresso, il pavimento e il divano sono completamente sporchi di sangue.

In alcuni punti sembra essersi seccato, segno che siano passate alcune ore da quando è stato perso.

«Daphne!» urlo, sperando che la causa di queste macchie non sia sua, e che sia a casa.

Non ricevo risposta, così a passo svelto mi dirigo nella sua stanza, sperando di trovarla nel suo letto a dormire.

Trovo quest'ultimo, invece, completamente ordinato, come se ne nessuno l'avesse toccato.

Mi metto le mano tra i capelli, cercando di restare calmo, ed inizio a camminare avanti e indietro per la camera di mia sorella.

«Ragiona Dean, ragiona» mormoro sottovoce, uscendo da questa stanza per dirigermi nella mia.

Quasi sobbalzo dallo spavento quando vedo due corpi sul mio letto, ma riconosco in pochi secondi a chi appartengono.

Caleb, disteso con solo i boxer addosso, che dorme beatamente come se non lo facesse da una settimana.

Sul suo petto, risalta invece la chioma umida, bionda e disordinata di mia sorella, completamente in intimo.

Ora, non so se rassicurarmi per il fatto che Daphne stia bene, o se infuriarmi con entrambi per il fatto che stiano dormendo insieme, sul mio letto, e per giunta quasi nudi.

Che tra loro ci sia stato qualcosa?

No, impossibile.

«Svegliatevi voi due!» urlo, lasciando un pizzicotto sul polpaccio di entrambi.

Mia sorella per poco non mi tira un calcio sul naso, Caleb invece mi alza il dito medio brontolando parole incomprensibili.

Quando Daphne apre finalmente gli occhi, spalanca le palpebre nel vedermi, e salta giù dal letto in men che non si dica.

Afferra un asciugamano vicino al corpo ancora disteso del mio migliore amico, e si copre, avvolgendosi attorno ad esso.

«Dean! Pensavo tornassi dopo cena» borbotta lei, con la voce impastata dal sonno.

Nel sentire il mio nome, Caleb si solleva bruscamente con il busto, emettendo un piccolo grido di dolore.

Daphne si volta subito verso di lui, quasi preoccupata.

«Sono tornato prima, si può sapere che diamine è successo? Nel salotto sembra quasi che tu abbia tirato il collo ad una gallina!» le punto il dito contro.

«E poi, perché voi due stavate dormendo insieme, per giunta sul mio letto!» aggiungo, con un velo di curiosità mista a rabbia.

«Dean, vuoi stare calmo, mi sta esplodendo la testa» borbotta Caleb, toccandosi l'addome.

Solo ora noto che ha una garza proprio sotto la sua mano.

«L'anonimo ha ferito Caleb» e alle parole di Daphne, sento quasi i miei bellissimi capelli addrizzarsi.

«Cosa significa, che ti ha ferito?» mi dirigo subito verso il mio amico, che fortunatamente sembra stare bene.

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