capitolo 20

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Il fiato leggero di Lara sbatte contro la mia camicia stropicciata e si fonde al rumore degli uccellini

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Il fiato leggero di Lara sbatte contro la mia camicia stropicciata e si fonde al rumore degli uccellini.

A pensare che da ieri sera ad ora lei é sempre stata nei miei pensieri ma in modi diversi mi fa sentire un coglione.

Perché proprio lei?

In quel locale che pullulava di ragazze seminude e desiderose di essere scopate contro un lavandino a caso dei bagni non riuscivo a togliermi dalla testa le labbra piene di Lara mentre dicono il mio nome.

E quando eravamo in quel bagno non so chi mi abbia dato la forza di non saltarle addosso.

Poche ore dopo speravo solo che venisse a correre in giardino per poterla vedere e mettere a tacere i miei pensieri.

Ed ora che sono ore che sto con lei non ne posso fare a meno, sono corso quì non appena me lo ha chiesto.

Se solo mia madre mi vedesse insieme ad una ragazza così probabilmente piangerebbe di gioia.

Ma qualsiasi cosa accada mia madre non dovrà mai incontrare Lara.

Questa ragazza ci sta mettendo l'anima per diventare una donna di successo proprio come lo mia madre, la differenza è che mia madre pur di arrivare ai suoi obbiettivi é disposta a rovinare anche le cose più belle della sua vita, e Lara non dovrà mai farlo.

Probabilmente l'avrei fatta conoscere solo a mio fratello, gli avrei raccontato di quanto diventa attenta durante le lezioni di filosofia solo per inseguire disperatamente ogni pensiero strano e contorto di ogni autore, gli avrei descritto i suoi occhi fino allo sfinimento, gli avrei detto che non si lascia mai abbattere, anche quando é stanca e dolorante la sua testardaggine sovrasta il resto e gli avrei confidato quanto io in realtà non sappia nulla di lei ma vorrei scoprire ogni sua sfaccettatura.

Restiamo in silenzio per minuti interminabili e va bene così.

Ci siamo detti troppo.

Gli ho raccontato solo la punta dell'iceberg eppure ne é già rimasta ferita, se solo sapesse il resto.

Faccio scivolare delicatamente la mano sul suo corpo fino alle cosce scoperte.

Le accarezzo la pelle ricoperta da brividi leggeri e ripenso alle sue parole di prima.

Le sto accarezzando una parte di corpo che probabilmente le causa dolore e non le ho nemmeno chiesto il permesso.

L'istinto umano a volte é fin troppo simile a quello animale, tanto da spingerci a fare cose da animali.

"Scusa".

Sussurro quella parola quasi come se fosse una bestemmia e me ne vergogno.

I miei genitori mi hanno cresciuto per essere un uomo d'affari non per essere un vero uomo.

La mano piccola e chiara di Lara prenda la mia e la trascina proprio dov'era prima, sulla sua coscia.

Mi sta dando il permesso di toccarla.

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