Deep Below Ground

7 2 0
                                    

Le venature della staccionata di legno si stavano facendo stranamente interessanti.
Lan XiChen si era inginocchiato per terra, e fissava un po' i fili verdi dell'erba, un po' le travi della staccionata di legno. Aveva il cervello in cortocircuito senza motivo. O forse un motivo per essere tanto frastornato lo aveva, e sperava vivamente rimanesse sormontato dal suo solito brutale distacco e che quanto accaduto negli attimi precedenti lo avesse rimosso per via della non pazienza che riusciva a portare in quegli eventi. Anche se le ginocchia minacciavano di cedergli per l'emozione (non era più abituato a tutte quelle sensazioni) si costrinse a restare in piedi. Scoprì una volta guardatosi alle spalle, di essere completamente da solo. Cosa si aspettava? Rimase per un po' a guardare la parete rocciosa davanti a sé in cerca di quiete, anche se lo sapeva di dover tornare indietro. 
 «ZeWu-Jun?»
Indossò la sua miglior maschera di calma interiore, poi si voltò molto lentamente verso il suo interlocutore. 
«Jin Ling, qual buon vento?»
Forse non avrebbe dovuto chiederglielo. Dopotutto, anche lui non aveva scusanti per essere in quel posto, come si sarebbe giustificato?
«Volevo fare una passeggiata.»
Cadde il silenzio. L'unico rumore di sottofondo, era il flebile fruscìo delle vesti oro finemente decorate in ogni punto possibile. Non avevano argomenti di conversazione, ma era normale del resto; di cosa avrebbero potuto parlare un ventenne e un quarantenne oltre che della coltivazione e... Jiang WanYin era un argomento che non potevano toccare. Di cosa avrebbero parlato poi?
«Non eri... con il Capo Clan Jiang?»
«Oh, oh sì! Sì ero con lui fino a poco fa.» le orecchie di Jin Ling si tinsero di un tono roseo, che avesse freddo?
«Però, ZeWu-Jun, perdonate se sono tanto schietto, la situazione stava diventando piuttosto...»
«Imbarazzante?»
«Avrei detto tediosa, ma se la vostra visione delle cose è quella, va bene ugualmente.»
Lan XiChen sbarrò gli occhi. Quel ragazzino era addirittura peggio di suo zio in termini di schiettezza. Che genere di fastidio poteva mai generare un evento pacifico come quello a un ragazzo?
«No, non intendevo-»
Jin Ling rise, «Non c'è nulla di male a mio parere. Fa parte della vita quotidiana, vivere momenti imbarazzanti. Persino io questa mattina avevo voglia di piantarmi nel terreno, ma adesso va molto meglio. Quello che vi consiglio, è parlare per risolvere il vostro problema, ZeWu-Jun.»
Parlare. Quella sì che sarebbe stata una scena da non perdere. Cosa avrebbe potuto dirgli?
"Mi spiace per aver assistito, o meglio sentito il tuo sfogo nelle mie stanze, che ne dici di togliere l'altra mano dal basso la prossima volta?" oppure "Mi spiace per aver pensato che tu fossi davvero bello e per essere impazzito, prometto che la prossima volta eviterò di guardare e mi unirò a te."?
Lo attraversò tuttavia un'ondata di curiosità. Cosa mai poteva essere accaduto al ragazzo, quando era sotto tanto stretta sorveglianza?
«Tu... sei giovane, ecco.» disse osservando i lineamenti del ragazzo. Non somigliava molto a suo zio, anche se il carattere era molto simile. Il viso era morbido, gli occhi grandi. Gli ricordava molto Jiang YanLi prima della sua prematura dipartita. Notò, mentre osservava l'alta coda di cavallo ordinata del ragazzo, un puntino viola in lontananza. E si avvicinava a passo fulmineo. 'Miseriaccia'
«A'Ling!» chiamava.
Erano capaci di sentirlo da almeno quindici chi di distanza, poco ma sicuro.
«A'Ling-» Jiang Cheng si arrestò a pochi passi da loro. 
«ZeWu-Jun, siete qui anche voi.» 
Non aveva mai fatto caso al colore preciso dei capelli di Jiang WanYin, ma ora che lo osservava meglio alla luce tenue del sole... avrebbe azzardato a dire un castano scuro, molto scuro. Sembravano avere dei riflessi dal colore strano, e sembravano anche essere insolitamente morbidi per un uomo che li portava raccolti. 
«Z-ZeWu-Jun?»
'Jiang WanYin ha le lentiggini, quindi.'
Lo erano. Erano davvero morbidi, il naso e gli zigomi erano spruzzati di lentiggini, e... aveva delle ciglia davvero lunghe! Arrossiva sulle orecchie e sul collo, proprio come suo nipote. 
«Avevate un insetto tra i capelli.»
Doveva rimanere composto, immobile, sorridere come stava facendo. Jin Ling aveva le mani davanti alla bocca. Sapeva esattamente cosa stesse succedendo. 
Jiang Cheng abbassò appena la testa, quel poco che abbastava per permettergli di controllare che non ce ne fossero altri, poi tese il collo, dritto e fiero come al solito.
«Beh, per questo devo ringraziarvi allora. Ad ogni modo, vi stavano cercando.»
Si rivolse poi a suo nipote, scrollandogli dalla spalla della polvere invisibile e intimandogli di tornare al simposio. 
Lan XiChen si diede un colpo mentalmente. Stava davvero... pensando a Jiang WanYin? Dopo quanto successo, sarebbe davvero riuscito ad aprirsi in quel senso? Era almeno sicuro di non starlo facendo per capriccio? Jin Ling lo guardava con occhio complice mentre afferrava suo zio per il polso con una delicatezza sovrumana.
«Che cosa c'è?» chiese Jiang Cheng. Evidentemente lo stava fissando oltre che trattenerlo.
«Faremmo meglio a tornare indietro se mi stavano cercando.» rispose.
Vi fu silenzio per un breve momento. Si sentiva lo scorrazzare del vento tra di loro, e Lan XiChen decise che non era una brutta sensazione. Anzi, era quasi rilassante rimanere in silenzio a fissare la schiena nuda della montagna.
«Se avete qualche cruccio, potete provare a esprimervi.» sputò Jiang Cheng, brusco come lo schiocco di una frusta. Era genuino almeno, e questo gli piaceva. Lan XiChen lasciò la presa sul braccio dell'altro, che ne sembrò quasi dispiaciuto.
«Posso farvi una domanda, Capo Clan Jiang?»
«Certo.»
Jin Ling si allontanò.
«Voi vi siete mai invaghito di qualcuno?»
Altrettanto sinceramente, Jiang Cheng si voltò verso di lui come se avesse avuto tutt'attorno carboni ardenti.
«Non credo di aver ben inteso il vostro punto.»
Il sorriso di XiChen si allargò, fino a diventare altrettanto genuino.
«Penso di avere a cuore il benessere di una persona. A voi è mai capitato?»
«Ma certo! Ho sempre a cuore il benessere di A'Ling.»
ZeWu-Jun sarebbe morto per overdose di pucciosità. Come poteva una persona essere tanto tenera e allo stesso tempo incutere tanto timore?
Si trattenne dal ridere, passandosi una mano sulle labbra in modo leggero.
«Non ne dubito, ma non è quello che intendo.»
Jiang Cheng era confuso.
«Cosa intendete, allora?»
«Parlo...» e allora Lan XiChen abbassò vorticosamente il tono di voce «di benessere in senso romantico.»
Se qualcuno avesse immortalato l'espressione che aveva l'uomo davanti a lui in quel momento, avrebbe offerto il suo patrimonio per averla.
«Eh?» 


LullabyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora