Runnin'

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Jiang WanYin stava per fare una fine peggiore di quella dello stimato Nie MingJue.
Sperava vivamente di aver sentito male, anche se era del tutto improbabile. Tra la parola "esilarante" e "incantevole" c'era un divario non indifferente, chiunque se ne sarebbe accorto, e non solo dal lato semantico. Non sapeva perché stesse arrossendo, ma si sentiva il viso bruciare.
«Oh-» fu tutto quello che riuscì a dire. Anche perché, non avrebbe saputo trovare parole o versi migliori in quel momento. Tutte e sei le arti che tanto aveva studiato, avevano deciso di nascondersi in qualche angolo remoto del suo cervello e di non uscire più. 
Lan XiChen sorrideva. Una coltre di rossore gli copriva le gote; evidentemente si era reso conto di quanto aveva detto. 

Erano tornati al simposio con una rapidità non indifferente, entrambi in silenzio e con un'espressione impareggiabile sul viso. 

Dodicimilasettecentotrentadue passi. Jiang WanYin li aveva praticamente contati. Dodicimilasettecentotrentadue passi in cui Lan XiChen non aveva fatto altro che sorridere come un ebete e rivolgergli occhiate furtive, senza osare fiatare. Aveva tirato un sospiro di sollievo, solo vedendo Lan QiRen a una cinquantina di passi di distanza. Voleva piantarsi di testa nel terreno come i germogli di loto, e sperare in una nuova vita senza imbarazzi. Come se non fosse abbastanza, non aveva neanche posato le labbra sulla coppa di Sorriso dell'Imperatore che aveva in mano (ricordando di ringraziare mentalmente Wei WuXian per una volta), che con la coda dell'occhio, scorse Jin Ling e l'oggetto del suo fermento a pochi passi da lui. Si sentiva i loro occhi scorrergli addosso, e non era una sensazione piacevole. 
«Che avete da-» tuonò prima di ricordarsi il posto in cui si trovava.
«Posso aiutarvi in qualche modo?» riformulò, sperando di non aver attirato troppo l'attenzione.

Lan Yuan offrì un'occhiata preoccupata a Jin Ling, e lo stesso fece l'altro ragazzo.
Jiang WanYin stava per perdere decisamente la pazienza, ma mettersi a urlare in quel contesto, non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione.
«Non dovete stressare gli anziani! Come facciamo se a tuo zio sale la pressione e ci resta secco?»
la voce gioviale di Wei WuXian gli perforò i timpani come una saetta. 
Si avvicinò trotterellando, con un filo d'erba tra i denti e una genziana tea le orecchie. Le vesti, gli coprivano a malapena il petto scandalosamente segnato. Lo stava facendo decisamente apposta! Sperò in cuor suo, che i suoi genitori dall'alto dei cieli non stessero assistendo alla scena. E nemmeno i propri, per una volta. Jin Ling indietreggiò di qualche passo, mentre il ragazzo accanto a lui si inchinava con un sorriso.
«Baba, sei in ritardo come al solito.»
"BABA?!"
«Tutta colpa di tuo padre, non ha fatto che tenermi sveglio per tutta la notte! Come avrei potuto svegliarmi per tempo stamattina?»
Jiang WanYin si vedeva già fare la fine di Nie MingJue entro la fine della giornata. Il mondo si stava decisamente coalizzando contro di lui, e nessuno aveva a cuore il dirglielo! 
«Vi consiglio di lasciare in pace il povero A'Cheng! Non è più così giovane, bisogna stare attenti alla sua salute.»

Respirare... doveva ricordarsi di respirare...

«Ricordatevi, ragazzi, che se l'è comunque voluto. La maggior parte dei rischi, li corre per via dell'astinenza-»
Non sapeva quando fosse scattato in piedi, tantomeno quando aveva iniziato a inseguirlo.
"Ah, che figura!"
Si fermò, vedendo suo fratello a pochi passi dalla sorgente fredda. 
«Ti sei calmato?» gli chiese con ancora quell'espressione da stronzo addosso.

Passò qualche secondo prima che riprendessero a parlare.
«Di questo passo, dovrò ringraziarti per troppe cose.»
Wei WuXian rise, facendogli segno di seguirlo dietro la cascata. 
«Sai benissimo che non devi.»
Se chiunque fosse passato di lì avesse provato a tagliare la tensione con una spada, ci sarebbe riuscito benissimo. Potevano biasimarli? Non parlavano in quel modo da... troppo. E riprendere a farlo dall'oggi al domani, non sarebbe stata cosa da poco.

La sorgente fredda se la ricordava diversamente. Non ci era mai stato, ma ignorava che dietro alla cascata, ci fosse una sorta di galleria naturale che conduceva a una vista spettacolare sui monti di Gusu. Non si era nemmeno reso conto di essere rimasto a bocca aperta nell'osservare quello splendore, che Wei WuXian gliel'aveva praticamente già chiusa con un colpetto sulla guancia, prima di sedere per terra.

«Qual è il problema?» chiese con voce calma, guardando in avanti.
Jiang Cheng sedette a qualche centimetro dal fratello, un ginocchio piegato gli reggeva un braccio teso. Sbuffò.
«Non c'è nessun problema.»
«Sapevo che l'avresti detto, ma prima che tu vada oltre con la tua messinscena, sappi che io e Lan Zhan ci stavamo dando da fare a pochi passi dal posto in cui tu e il Capo Clan Lan poco fa vi stavate per scambiare i voti coniugali.»
«Non stavamo... noi non...»
«A'Cheng, ti ricordo che sono cresciuto con te. Conosco mio cognato, per quello che conta, e ho capito che gli interessi, non avere paura di provare qualcosa per lui.»

Il respiro di Jiang WanYin si serrò a quella frase. Non poteva essere vero, lui non era... non aveva certe preferenze.
«Avrà avuto un lapsus. Come puoi dimostrare che l'abbia fatto apposta?»
Bastava solo lo sguardo di Wei WuXian a parlare. Si era voltato a guardare il fratello negli occhi, un sopracciglio sollevato chiedeva delle spiegazioni aggiuntive a quanto aveva appena detto. I capelli gli ricadevano sulla spalla, in una morbida cascata castana, che si anneriva con l'ombra. «Pensi che sia tanto impossibile... considerare una cosa del genere?» sapeva molto più di quanto stesse dicendo in realtà, ma se Lan Zhan lo avesse scoperto, probabilmente non avrebbe avuto facoltà di camminare per un bel pezzo.

Jiang  Cheng quasi rise. Caratteraccio a parte, ci voleva veramente fegato per infatuarsi di qualcuno come lui; anche solo esteriormente. Prese una boccata d'aria amara, purtroppo il mondo gli aveva dal principio fatto comprendere che il sognare un tenero affetto, non sarebbe stata che una mera utopia per lui.
«E... anche se lo avesse fatto di proposito, una volta concordata una... possibile relazione, pensi che mi accetterebbe per quello che effettivamente sono?»

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