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Il mio capo. Valentino era sempre stato un tipo... affascinante, ecco. Il suo aspetto attraente nascondeva una mente manipolatrice e malvagia e io ero caduto tra le sue grinfie come una stupida marionetta. Era sempre così affabile e aveva un modo di convincerti a fare ciò che desiderasse davvero efficiente.

Ero terrorizzato. La principessa Charlie era venuta sul set cercando in modo irrimediabilmente ridicolo di liberarmi dai miei impegni. Era piombata negli Studious senza preavviso lasciandomi costretto a interrompere le riprese a catapultarmi da lei per salvarla da quel luogo tanto maligno.

"Angel, perchè divaolo ci siamo fermati?" sbottò Valentino, scomponendosi sulla sua piccola sedia.

Mi voltai verso il mio capo accomodato accanto al cameramen. Non mi osservava nemmeno, avevo gli occhi fissi sul materasso occupato da tutti quei demoni dotati di paddle, frustini, manette e quant'altro in attesa di che tornassi da loro e mi facessi scopare come la sporca puttana qual ero.

"Io... vengo..." farneticai nervoso, trascinando Charlie verso l'uscita. "Ora te ne vai da qui, ne parliamo all'hotel" ordinai sussurrando urlando.

"Ma, Angel, io voglio aiutarti!" ribattè lei, liberandosi dalla mia presa e piantandosi dinanzi a me. Sperai che leggesse il terrore nei miei occhi per tutti i guai in cui mi stava cacciando: Val mi aveva convocato lì già arrabbiato e quello di certo non poteva che peggiorare il suo umore. Perchè la figlia di Lucifero non accettava semplicemente che non tutti potevano essere redenti e che esistevano alcune anime che erano occupate dal male puro e che Valentino era uno tra essi?

In certi casi bisognava tacere e eseguire, senza ostentare la benchè minima volontà di opposizione.

"E chi abbiamo qui?"

Sobbalzai sentendo quella voce ma non ebbi il tempo di spiegare che il demone si frappose tra noi due, indirizzando tutte le sue attenzioni verso la principessa. La conversazione che ebbero mi giunse lontana e ovattata, la mia testa aveva iniziato a vorticare prepotentemente e impegnai tutte le mie forze nel cercare di non svenire.

Non riuscivo a immaginare dove tutto quello mi avrebbe portato, o perlomeno ci riuscivo ma l'idea mi faceva attorcigliare lo stomaco. Avevo ricevuto punizioni terribili per molto meno.

"Si ricominciano le riprese!" dichiarò Valentino a un certo punto, tornando a sedere. Domandai a Charlie su cosa avessero discusso ma lei mi ignorò e raggiunse un membro dello staff saltellando allegramente.

Scacciai il senso di smarrimento che mi stava facendo rimanere lì impalato e mi spogliai della vestaglia, tornando su quel materasso controvoglia.

Un conto era che mi vedevano centinaia di demoni arrapati, un altro era che mi vedeva Charlie. Era uno spettacolo che le avrei volentieri risparmiato.

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Tornai all'hotel sfinito. Tenevo una mano sulla mia schiena dolorante mentre trascinavo i miei piedi sul pavimento, cercando di recuperare il controllo di molte mie parti del corpo. Mi sentivo una vera merda, una macchina troppo usata, un giocattolo rotto da buttare.

Come temevo Charlie si era spinta troppo e non so come era riuscita ad appiccare un incendio bruciando acuni sex toy. Ovviamente Val era furioso, mi costrinse a cacciare via la principessa e riversò su di me tutta la sua rabbia non appena le riprese si conclusero.

Avevo percorso il tragitto per tornare lì a piedi e le mie gambe non sarebbero riuscite a sostenermi ancora a lungo, quindi puntai al primo appoggio utile che entrò nella mia visuale: le sedie del bar.

Husk era come al solito dietro al bancone e come al solito lucidava i bicchieri (ma che cazzo di vita conduceva quel vecchio burbero?!) ma, davvero, non mi importava. Anzi, era rincuorante saperlo ad un passo da me, nonostante tutto lo rittenevo ancora un posto sicuro.

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